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3 maggio 2023

REVIEW PARTY - Poster Girl di Veronica Roth | Mondadori

Poster Girl ci presenta una realtà distopica post rivoluzione politica dove gli affiliati al governo precedente sono chiusi in una specie di prigione chiamata Apertura. A me è sembrato una sorta di residence in decadimento per come è descritto…

La protagonista era figlia dello stato precedente, La Delegazione, e per questo segregata nell’Apertura dopo la sua caduta. La storia all’inizio è un po’ confusa, pian piano si comprende il contesto e si iniziano a seguire meglio le vicende. Il fulcro del romanzo, sorpresa, è una ricerca, quasi un’investigazione che mi ha intrattenuto e che ha riservato inattesi risvolti crudeli e macabri che riguardano  la protagonista. 

Poster Girl in un certo qual modo critica la società di oggi dove tutti sono alla ricerca di approvazione e, infatti, il governo caduto della storia si basava proprio su norme da seguire per avere un consenso che si tramutava in punti spendibili, quasi come se fossero like alle azioni. Questo meccanismo però lo viviamo come un ricordo e sarebbe stato interessante viverlo all’interno del romanzo. 

Abbiamo un piccolo passaggio romantico. Piccolissimo

Sonya è la protagonista e non mi ha presa particolarmente. La sua spalla Alexander allo stesso modo non mi ha affascinato, l’ho trovato insipido. Il rapporto dei due passa da contrasto a complice in modo brusco e poco approfondito, mi è sembrato apatico. Ho trovato molto più accattivante, invece, un personaggio secondario: Knox, una sorta di ribelle, criminale, ma non poi così male… purtroppo però non ha tanto spazio.

L’ambientazione aveva del potenziale che non è stato sfruttato perché faceva parte del passato e non del presente della storia. Le vicende si svolgono in una megalopoli formata da Seattle-Portland-Vancouver e quindi in un contesto urbano.

La prima parte è lenta e piatta, quella centrale molto più interessante anche grazie a Knox e all’Armata Analogica, terroristi che mirano a tornare al passato. Questi due fattori, insieme, movimentano un po’ gli eventi.

Narrazione in terza persona, uno stile chiaro, il problema è stato il passo lento a cui si procede, la mancanza di alti e bassi, una prima parte monocorde che potrebbe minare la lettura. 

Un finale che non lascia il segno, nel complesso non sono stata molto coinvolta dal romanzo. 

In conclusione, Poster Girl è un distopico che non brilla ma che dopo uno stallo iniziale si lascia leggere. Non mi è dispiaciuto ma neanche appagata, resta nel mezzo.




Quel che è giusto, è giusto. 

Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare.



Testo fornito dall'editore

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