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3 novembre 2021

RECENSIONE - Città di spettri di Victoria Schwab | Mondadori

Città di spettri di Victoria Schwab è il primo romanzo breve di una trilogia con protagonista una ragazzina, Cassidy Blake, che sopravvissuta a un incidente è diventata in grado di passare il Velo che divide il mondo dei morti da quello dei vivi, non sa perché né quale sia il suo scopo, ma pian piano riuscirà a comprendere il suo dono, o maledizione, che dir si voglia. 
 
Troviamo alcuni elementi tipici delle storie di fantasmi: il Velo, i fantasmi maligni, le amicizie più o meno sovrannaturali, però l’insieme funziona. Certo, magari non sarà originalissimo, ma ormai niente è completamente originale e qui abbiamo degli elementi amalgamati bene e personalizzati. 
 
La storia nonostante si basi su morti e fantasmi non è horror come Piccoli Brividi, ad esempio, ma più delicata, anche se il target pare lo stesso, ovvero un pubblico giovane. 
 
La protagonista è impacciata, simpatica, ma manca di carisma, a mio parere ha poco impatto sul lettore, al contrario la ragazza che incontrerà sul suo cammino che anche se personaggio secondario si percepisce sin da subito come forte.

La storia comincia già a fatti avvenuti, con Cass che può passare il Velo tra i mondi e percepire gli spiriti, man mano che si procede nella lettura abbiamo qualche notizia sulla sua quasi morte e sulla nascita dell’amicizia con il miglior amico Jacob (un fantasma) che par nascondere qualcosa. Questo entrare nella lettura a giochi fatti, quando un momento importante è già passato, forse è il punto più dolente in quanto nuoce anche alla caratterizzazione della protagonista che non si riesce a comprendere bene da subito. Altro punto, parzialmente a sfavore, è la definizione degli adulti che sembrano tutti sprovveduti, tonti e ambigui. I genitori di Cass nonostante dovessero portare con loro il trauma di una figlia sopravvissuta a un incidente, sembrano due giovani incauti a tratti insensibili, altro che professionisti di storia e occulto. Capisco il voler rendere tutto più “divertente” ma a volte il troppo sfiora il grottesco, qui siamo, ancora ancora, nel sopportabile anche se non significa concepibile, e per un adulto queste mancanze possono essere più gravi rispetto a un lettore alle prime armi.

Lo stile della Schwab è descrittivo quanto basta, leggero, scorrevole, spigliato, proprio adatto ai giovani, con quel “finto caotico” che sembra contraddistinguere i pensieri degli adolescenti come la protagonista. 
 
Le vicende sono ambientate per lo più a Edimburgo dando la possibilità al lettore, anche se in parte, di immergersi in quelle atmosfere misteriose, antiche e plumbee che vien voglia di visitare personalmente. Ho apprezzato anche l’ambientazione oltre il Velo, angosciante e statica, fredda e priva di vita come dovrebbe essere.

Ho trovato Città di spettri molto carino e lo consiglio a chi è amante del soprannaturale, di storie che abbiano a che fare con l’aldilà e con i misteri.

🚦 Resoconto in punti

Negativi
🔴Entrare nel mezzo della storia, quando l'evento cruciale è già avvenuto

In bilico
🟠Protagonista
🟠Caratterizzazione adulti

Positivi
🟢 Stile
🟢 Trama

 
Da quando Cass è quasi annegata (sì, va bene, è veramente annegata, ma non le piace ripensarci), è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti… e accedere al mondo degli spiriti. Persino il suo migliore amico è un fantasma. Insomma, la faccenda è già piuttosto strana. Ma sta per farsi ancora più strana. Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia. Dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti. E quando Cass incontra un'altra ragazza che condivide il suo stesso "dono", si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa. Da Victoria Schwab, un racconto spaventoso ed elettrizzante, pieno d'azione, che parla di infestazioni, passato, mistero, e del legame tra i veri amici (anche se quell'amico è un fantasma…).

 

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