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24 gennaio 2022

REVIEW PARTY - Il regno dei Malvagi di Kerri Maniscalco (Il regno dei Malvagi #1) | Mondadori

Il regno dei Malvagi di Kerri Maniscalco è così trash da essere un guilty pleasure. Sì, è strano, è un romanzo che ha, a mio avviso, problemi, ma che in qualche modo tiene il lettore. Sarà una voglia di trash sopita? Chissà.


Il regno dei Malvagi  parte come un fantasy dark ma poi ha quelle ingenuità che fanno cadere l’alone di oscurità che potrebbe caratterizzare la storia, come battibecchi puerili che stemperano anche troppo il tratto dark del romanzo.

L’idea di ambientare un fantasy a base di streghe in Italia è molto interessante perché anche nel nostro paese abbiamo un passato di caccia alle streghe (che però non mi pare essere preso in considerazione), intrigante anche l’idea di sfruttare i sette peccati capitali come “antagonisti”, purtroppo però in entrambi i casi abbiamo dei capitomboli, che in parte si sarebbero evitati se il contesto fosse stato inventato e se ci si fosse focalizzati su pochi elementi. 

Vi è confusione sul periodo e contesto storico, ambientazione italiana di un tempo passato non ben identificato, dove elementi della cultura siciliana e italiana sono messi un po’ a caso per fare atmosfera. Nominare mozzarella, cannoli e frasi di napoletano rendono tutto grottesco più che caratteristico. Mi dispiace perché a quanto pare l'autrice discende da emigrati italiani,  però questo non basta se della storia e delle caratteristicche di un luogo non si sa molto.

I sette Malvagi, o incarnazione dei peccati capitali, non sono tutti presenti, superbia coincide con la figura del diavolo ma non è detto espressamente, e nel complesso del mondo soprannaturale non si ha una visione chiara. Da un alto sembra che i demoni non possano stare nel nostro mondo se non a certe condizioni, dall’altro vanno tranquillamente a spasso per Palermo. I Malvagi dovrebbero far paura e terrore, ma talvolta fanno ridere. Se sono tanto forti e temuti, il tergiversare nel concludere i loro piani non ha senso e si evince che il procrastinare sia volto solo allo scopo di portare avanti la storia che altrimenti si concluderebbe in metà pagine.

Il regno dei Malvagi, a mio parere, ha alla base del potenziale, belle idee, ma il tutto è gestito in modo caotico e inconcludente. Ci sono passaggi, informazioni, che sembrano voler significare qualcosa ma che in realtà non servono a nulla, e il lettore resta con un: e quindi? È bizzarro come da un lato manchino dati utili e dall’altro ve ne siano di inutili, anche fuorvianti.

La protagonista, Emilia (e anche qui non capisco questo nome a Palermo, mi sembra una presa in giro), è scritta per sembrare forte e combattiva, decisa a ottenere vendetta, ma a volte sembra una completa stolta, come quando effettua un rituale per richiamare un demone e non prepara minimamente l’incantesimo. Ira, che impersona il bad boy dei romance, dovrebbe essere bello e cattivo, ma poi si perde per un cannolo. Questo fa sorridere. Emilia e Ira sono gli elementi romance del romanzo, probabilmente la storia è nata proprio per loro, e non per capire i motivi della morte di Vittoria, gemella della protagonista. La nonna di Emilia che dovrebbe avere in mano il sapere della stregoneria non spiega mai niente neanche quando occorre, inutilmente enigmatico, un personaggio irritante come pochi.
A un certo punto entrano in gioco anche vampiri e mutaforma, come se il minestrone non fosse già ricco tra streghe, Malvagi, diavolo e demoni minori.

La narrazione è in prima persona, seguiamo il punto di vista di Emilia; il prologo in terza.

Il pregio di questo romanzo è che si legge velocemente, se si sorvola sulle incoerenze è piacevole, intrattiene, però mi ha dato l’impressione che l’autrice abbia messo insieme il testo senza seguire uno schema preciso e per questo ci si ritrova elementi superflui e inutili poi ai fini della storia. Il finale incuriosisce e dà lo stimolo a continuare la lettura, perché come ho detto sopra, il romanzo ha problemi ma riesce a catturare il lettore, ve lo consiglio se non badate troppo alla coerenza e veridicità e se vi piace proprio il lato trash dei fantasy. A me ha fatto compagnia, nel complesso sono invogliata a leggere il seguito, quindi seppur imperfetto, funziona.

 🚦 Resoconto in punti

Negativi
🔴Ambientazione
🔴Caratterizzazione periodo storico
🔴Poca chiarezza sul soprannaturale


In bilico
🟠Informazioni superflue, inutili

Positivi
🟢 Veloce
🟢 Intrattiene
🟢 Buon trash





Emilia e Vittoria sono gemelle; appartengono a una delle tredici famiglie di streghe nascoste a Palermo ma, come tutte, stanno bene attente a celare la loro vera natura. Per questo lavorano da Mare e Vino, il rinomato ristorante di famiglia, come due normalissime ragazze.

Una sera, però, Vittoria non si presenta al lavoro. Sarà proprio Emilia a trovare il cadavere profanato della sorella. Distrutta dal dolore, decide che farà di tutto per scoprire chi sia il brutale assassino e vendicarla. Anche a costo di usare la magia nera, da tempo messa al bando. Anche a costo di allearsi con Ira, uno dei sette Principi dell'inferno, i Malvagi. Fin da quando era piccola, le hanno sempre detto di guardarsi da loro, ma Ira giura di essere dalla sua parte, e di aver ricevuto l'incarico di risolvere il mistero degli omicidi che stanno insanguinando la Sicilia. Ciò che Emilia dovrebbe ricordarsi è che, quando si ha a che fare con i Malvagi, niente è come sembra.



Testo fornito dall'editore

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