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23 marzo 2023

RECENSIONE - Blackwater La Casa di Michael McDowell (Blackwater 3) | Neri Pozza Editore

Blackwater La Casa di Michael McDowell è il terzo volume della saga famigliare dedicata ai Caskey, famiglia influente di Perdido che in questo romanzo attraversa molti cambiamenti: chi invecchia, chi cresce, chi va e chi viene. Oltre agli affari di famiglia e di paese, con l’economia in bilico, si fa finalmente avanti un po’ di paranormale e una piccola dose di violenza.
Mary-Love ormai ha cattivi rapporti con i figli, Elinor prende sempre più potere in famiglia, Oscar vede finalmente la madre per quello che è e inizia a capire meglio la sua misteriosa moglie.

Ricorre il tema della violenza domestica e della chiusura dell’epoca di fronte questi casi.

Se prima c’era del dramma tra la matriarca dei Caskey e sua nuora, si fa strada un altro dramma: quello di Elinor e le sue figlie, una delle quali cresciuta con proprio con la nonna. Le sorelle, Miriam e Frances, sono molto diverse e la prima non sopporta l’altra, forse invidiosa o forse per il pessimo carattere assorbito dalla nonna.
Miglior attore non protagonista: la casa.

L’ambientazione aggiunge qualche riferimento storico sulla crisi economica del ’29 con le conseguenze del caso per le finanze delle famiglie, ovviamente, anche in quella dei Caskey che farà emergere il peggio delle persone. In questo volume si respira angoscia e ansia a causa, o grazie, alla sfumatura horror che caratterizza la serie e che ne La Casa si avverte maggiormente.

Narrazione in terza persona, la lettura scorre bene, non ha fasi troppo statiche.

In Blackwater La Casa c’è un evento molto importante che sono certa colpirà molto il lettore. Non vedo l’ora di scoprire come evolverà la situazione e di veder emergere il soprannaturale.

Lo consiglio? Sì, più del precedente.

1928, Perdido. Il clan Caskey è dilaniato dalla spietata lotta tra Mary-Love ed Elinor. Ma all'orizzonte si allungano altre ombre: sui legami, sui patrimoni, sulle anime. E le ripercussioni varcheranno i confini dell’immaginazione. Da quando Elinor ha preso possesso della casa più bella di Perdido, negli angoli bui della magione allignano ricordi spaventosi che, come ragni instancabili, tessono tele mortali.

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