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30 aprile 2019

REVIEW PARTY - Anarchy di Megan DeVos | Mondadori

Buongiorno, oggi recensione per Anarchy di Megan DeVos, distopico, un genere che apprezzo molto.

Anarchy di Megan DeVos ci pone la caduta del mondo come lo conosciamo dove la popolazione rimasta si organizza in gruppi per sopravvivere, non c'è una lieta convivenza ma regna la legge del più forte.

L'ambientazione è una tipica situazione post-apocalittica mentre i protagonisti, nonostante il contesto, rispecchiano il modello dello young adult.

Il protagonista è Hayden, un ragazzo diventato leader del suo gruppo molto giovane e quindi da subito ha a che fare con assalti, uccisioni, pianificazioni. La sua vita è un continuo correre, piena eppure vuota, finché non incontra Grace, di un gruppo rivale, con lei scatta subito la scintilla, e loro rappresentano una sorta di Romeo e Giulietta della fine del mondo: non sembrano destinati a stare insieme a causa delle rispettive "famiglie" che in questo caso sono le comunità.


Il rapporto tra i due nasce pian piano, alle spalle ci sono dubbi e sospetti e nessuno dei due può rischiare di mettere in pericolo il proprio gruppo per cedere al cuore.

Ho trovato la love storia tenera, i due protagonisti sono entrambi incapaci di lasciarsi andare, specialmente Hayden. Per me il loro rapporto non è arrivato a dare il massimo. Non ancora almeno.

Si alternano situazioni di caccia e assalto a momenti intimi, talvolta anche un pizzico erotici.

Il ritmo della narrazione è altalenante, a volte scorre, altre rallenta, non ci sono particolari picchi di tensione, almeno io non li ho avvertiti, non ho subito troppi shock.

L'alternarsi dei POV in prima persona ci consente di conoscere meglio i protagonisti e avvicinarci alla loro interiorità. Il lessico è semplice, quindi la lettura è fluida. Le descrizioni sono presenti, ma non pesanti.

Conclusione: Anarchy è un romanzo piacevole, poco impegnativo, meno brutale di come è presentato nell'incipit, o meglio, ci sono violenza, armi e bruti, ma non c'è un'esagerazione.

Anarchy di Megan DeVos si conclude con una situazione in sospeso, quindi, ovviamente, non è un romanzo auto-conclusivo.  

Mi sento di consigliare particolarmente Anarchy a un pubblico giovane amante dei teen drama a tema sopravvivenza, un po' come The 100 anche se nel romanzo manca la fantascienza.

Tutte le recensioni del party.







In un futuro non troppo lontano, in seguito alla Caduta, il mondo è ridotto ai minimi termini. Gli Stati non esistono più e i sopravvissuti alle guerre e alle carestie si sono riuniti in piccole comunità che vivono in campi organizzati in mezzo alla foresta, fatti di sterrati e capanne costruite con materiali di recupero. Alle loro spalle, i resti delle frenetiche città di un tempo, ridotte ormai a un ammasso di rovine e teatro d'azione di predoni pericolosi e brutali che si aggirano per le strade deserte a caccia di cibo e di ignari viandanti da uccidere per divertimento.
Non esistono più regole, né alcuna sicurezza al di fuori del proprio campo. Non esiste pietà verso il nemico, tanto meno esiste lealtà, se non nei confronti del proprio gruppo di appartenenza. Le comunità, infatti, possono contare solo sulle loro forze per sopravvivere, e sono in costante lotta l'una con l'altra per accaparrarsi (e sottrarsi) le poche risorse disponibili.
In uno scenario del genere, fatto di violenza e prevaricazione, avviene il primo incontro tra Hayden e Grace. Un incontro fatale, il loro. Fin dal primo sguardo, infatti, entrambi avvertono una strana tensione, un'attrazione che via via crescerà diventando sempre più forte, e infine irresistibile. E questo è quanto di peggio potesse capitare. Perché lui, occhi verdi, un fisico che incute timore e una spiccata attitudine al comando, è il giovane leader di Blackwing e si farebbe uccidere pur di proteggere la sua gente, mentre lei, caparbia, bellissima e abile nel combattimento più di qualsiasi altra ragazza Hayden abbia mai incontrato, è la figlia del capo della comunità rivale di Greystone. Perché entrambi sono stati educati a odiarli, i nemici, a non fidarsi di loro, e possibilmente a eliminarli, senza alcuna esitazione. Perché la passione che li divora è un pericolo: li rende vulnerabili. E potrebbe generare il caos nella loro vita e in quella di chi li circonda.



Testo fornito dall'editore

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