Titolo: Lithium
Autore: Marika Cavaletto ; Chiara B. D'Oria
Editore: Self-Publishing
Autore: Marika Cavaletto ; Chiara B. D'Oria
Editore: Self-Publishing
Iniziato questo romanzo ho pensato: Wao che splendida trama e che background elaborato e fantasioso, mi piace. Un muro che imprigiona le creature, il rituale, la nascita dei licantropi, è stato tutto molto interessante. Sono rimasta incantata dalle prime pagine, rapita e conquistata da questo romanzo perché, davvero, faceva ben sperare e ho sentito subito un feeling con il testo, ma più andavo avanti più mi accorgevo di alcuni elementi che mi infastidivano.
Lithium in generale è ben scritto, si legge bene, le descrizioni sono efficaci
e mai noiose, ma dialoghi che in un
primo momento sono accattivanti, energici, fuori dagli schemi formali dei
romanzi, poi assumono connotati un po’ “trash”: troppo gergo e troppe
parolacce. Il ripetersi della parola "cacchio" non ha un bell’effetto
all’interno di un discorso, così come la parola “ca**o” che si spreca in alcuni
fasi della storia. L’apice però lo tocca
il termine “minchia” seguito da “minchiate” in un contesto non nostrano e
neanche vagamente siciliano. Non sono suscettibile alle parolacce, ma con
l’abuso nasce il fastidio e mi limiterei a quelle meno territoriali. Una parolaccia enfatizzante ogni tanto sta anche bene, ma bisogna dosarle.
La narrazione avviene in prima persona, che solitamente apprezzo e preferisco ma qui abbiamo un problema di gestione dei narranti soprattutto nella prima parte del romanzo. Si alternano più di tre personaggi nella narrazione e devo dire che ci si perde. Gradevoli sono le digressioni temporali, ma sempre nella prima parte con i cambi di voce narrante non hanno favorito la fluidità della lettura. Forse, avrei preferito una terza persona per rendere più unitario il testo, anche a discapito dell’empatia tra personaggio e lettore.
La trama ha una solida base, che si può leggere nelle prime pagine, ma
quasi si perde. Si parla di università, di lavoro, di amore, ma il filone
principale non compare quanto dovrebbe e
il fantasy si “scontra” un po’ troppo col romance che, per carità, è anche
piacevole da leggere ma sembra quasi mettere da parte il genere principale.
Altro appunto, ho trovato situazioni un po’ forzate e poco plausibili, ad
esempio due genitori non lasciano due sorelline piccole sotto l’ombrellone difronte
a un mare agitato e a ripidi scogli. Lasciare una bambina di 10 anni che bada
alla sorellina minore in quelle condizioni
è davvero da sconsiderati (oltre a rischiare denuncia per negligenza). L’accettazione
da parte delle protagoniste del mondo soprannaturale è stata quasi immediata e
gli amori troppo affrettati. Visto che si dedica tanto spazio alle vite delle
protagoniste avrei trattato più dolcemente l’evolversi dei rapporti.
Il romanzo ha un tocco di originalità, nonostante si parli di vampiri,
licantropi e cacciatrici. Le radici affondano nella storia e in una profezia e
questo rende tutto più interessante, inoltre l’uso del litio per smascherare le
creature soprannaturali è una novità singolare che spero sarà approfondita.
Per i personaggi, direi che Chrissie e William sono i punti focali per
gran parte del romanzo, ben caratterizzata anche Mya, mentre il resto al
principio appare come un contorno sfuocato, anche perché le voci narranti sono
spesso di Chrissie, Mya e Will e la loro forza per cui si amplifica. Fortunatamente
verso la fine di Lithium, si conoscono meglio anche Dorian (cacciatore di licantropi)
e Katherine (cacciatrice di vampiri che inizia Chrissie alla caccia) che ho
imparato ad apprezzare e amare più dei personaggi portanti. Nelle pagine finali
si conosce anche di più un personaggio appena accennato ma che mi ha toccato
per la sua storia con Katherine: West, cacciatore di licantropi che inizia Kat
alla caccia ai vampiri e non solo. Insomma un piatto ricco di volti e voci, e i
lettore nel bene o nel male resterà colpito almeno da uno dei personaggi.
Penso che il romanzo abbia del
potenziale, ma debba essere rivisto in alcuni punti, limare il testo per
quanto riguarda la terminologia, e renderlo più unitario e meno dispersivo per
consentire al lettore di non perdersi tra voci e tempi passati e presenti.
Spero che le mie osservazioni possano
aiutare a riflettere anche per il futuro, perché
alla base mi pare ci siano davvero buone idee e la stesura del testo influenza
la lettura non esaltando quelle idee che potrebbero brillare. Le autrici
sono al loro esordio e possono sicuramente migliorare e inserirsi perfettamente
nel filone urban fantasy contemporaneo.
❤❤❤1/2
TRAMA
Il Destino regola inevitabilmente le nostre vite, intrecciandole,
sovrapponendole e poi strappandole senza pietà. Questa è la storia di
Mya e Chrissie, due ragazze che lasciano l'Italia per studiare
all'estero, due ragazze che scappano da un passato impossibile da
dimenticare. Fuggono, si nascondono, ma il Destino le travolge ancora,
rinchiudendole in una realtà da incubo, una realtà dove i mostri sono
reali e non solo ricordi insistenti. Un Dark Fantasy che lega le vite di
diverse persone alla ricerca della loro strada, in un mondo irreale,
governato da un'entità incurante. Perché il Destino ci ama e ci odia con
la stessa intensità, ma a noi, povere pedine del suo folle piano,
l'odio sembra prevalere.
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