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20 novembre 2018

INTERVISTA FRI19 - Tanja Mengoli

Grafica banner originale Rocchia Design

Nel fantastico mondo del rosa, eccoci con Tanja Mengoli.
Sono nata a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna quarantadue anni fa e convivo con il mio compagno da ventidue nello stesso paese di provincia, che amo. Nella vita reale sono un perito tecnico commerciale, ovvero ragioniere, e lavoro come impiegata amministrativa dal 1996 presso un’azienda della zona.
Ho sempre amato leggere e studiare. Sono appassionata di storia e mitologia.
Da quando ho imparato a scrivere ho iniziato a mettere nero su bianco le vite e le storie che creavo.
Benvenuta Tanja, cosa significa per te scrivere romance?
Grazie. Per me scrivere è come respirare. Quando non posso, per vari motivi, ne sento drammaticamente la mancanza. Scrivo Romance perchè sono convinta che l’amore sia il motore che ci anima, senza di esso saremmo gusci vuoti e le nostre vite sarebbero solo un lento percorso verso la fine.

Quando hai iniziato il tuo percorso da autrice rosa?
Moltissimo tempo fa. Scrivo fin da ragazzina. Il mio primo romanzo rosa, scritto a penna e ben ordinato nel quaderno ad anelli, l’ho scritto a tredici anni. Se lo rileggo ora quasi mi commuovo, era acerbo e innocente. Crescendo l’amore è rimasto sempre il tema centrale ma il rosa dei primi libri si è tinto di rosso sangue e nero, portandomi a scrivere storie un po’ più dark e cupe, di matrice metropolitane e fantasy.


Come è il tuo stile, come lo definiresti?
Difficile definire il proprio stile di scrittura, non saprei, non sono un giudice attendibile. Quando mi rileggo i miei giudizi vanno da: “Ma dai, sono proprio brava!” a “Ma che schifezza è mai questa!” quindi non faccio testo. Vi riporto quello che mi ha detto chi lo ha letto: “E’ come vedere un film” quindi immagino ben descritto, dinamico e coinvolgente, o per lo meno lo spero.

Cosa caratterizza i tuoi romanzi?
Nei miei romanzi si intrecciano amore, suspense, avventura e tragedia, quella non manca mai. L’ambientazione è contemporanea ma la realtà in cui si muovono i protagonisti è intrisa di mito e magia. Amo molto la mitologia, nello specifico quella greca e quella egizia, quindi accanto alla ricercatrice che studia reperti si può incontrare il dio Anubi in persona, oppure il vicino di casa che si è appena trasferito in fondo alla strada può essere un semidio o un vampiro e ancora, il locale esclusivo che ha appena aperto in centro città è riservato ad una clientela molto speciale, tutti con un bagaglio mai facile da portare.

Quando scrivi cosa speri di suscitare nel lettore?
Emozioni intense. Spero che chi legge si affezioni ai personaggi, che si immedesimi in loro, che si sentano coinvolti dalle loro vite, che si domandino “Cosa succederà adesso?” oppure “Se la caverà?” e che se ne innamorino, come è successo a me.

Quanto ti occorre per scrivere un testo?
La storia, di per sé, quattro o cinque mesi; è già tutta lì nella mia testa.

Quanto tempo dedichi alla revisione?
Abbastanza, soprattutto perché non riesco a scrivere tomi con meno di seicento pagine e farne la revisione diventa un lavoro davvero impegnativo, con l’aggravante che tutte le volte che ci torno sopra cambio qualcosa, non nella storia, ma nella forma.

Nei romance sei #teamprotagonistaingenua o #teamprotagonistatosta? Motiva la tua scelta di squadra.
Assolutamente #teamprotagonistatosta. Forse perchè nella vita sono abbastanza decisa, orgogliosa e diretta e amo i personaggi femminili che si sanno difendere, che non si lasciano abbattere e che, nonostante abbiano anche loro debolezze e sentimenti che possono essere infranti o calpestati, non si fanno prendere dallo sconforto ma continuano a combattere.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Spero di ottenere un po’ di visibilità e farmi conoscere, vedere cosa può riservarmi questo nuovo meraviglioso mondo ma se non ci riuscirò sarà sicuramente un’esperienza da ricordare e raccontare ai nipoti, perchè avrò l’occasione di conoscere le autrici italiane che leggo e che amo.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Al Festival Porterò il romanzo d’esordio “L’Artiglio di Mafdet-Il Guardiano e la Dea” e il secondo che è, appunto, in revisione: “Lo Spettro e la Guaritrice” ma che intendo pubblicare all’inizio del 2019. I lettori e le lettrici troveranno una donna alla sua prima esperienza come autrice, che presenta il proprio lavoro ad una fiera di libri, faccia a faccia con loro. Emozionata come il primo giorno di scuola, nervosa ma piena di aspettativa ed entusiasmo.

Grazie Tanja, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.
Grazie a voi, davvero, per il vostro lavoro e l’impegno. Spero di essere stata esaustiva e non noiosa.
Buon proseguimento.

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