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21 luglio 2023

RECENSIONE - The prison healer. La guaritrice di Zalindov di Lynette Nonidi Lynette Noni (The prison healer 1) | Sperling & Kupfer

Un romanzo fantasy che però sembra quasi un distopico con elementi magici.
 
La protagonista, Kiva, vive in una prigione per scontare i reati della sua famiglia, ha 17 anni ed è la guaritrice del penitenziario... come sempre la protagonista anche se giovane è avanti, forse troppo avanti, sa tutto e sa fare tutto, anche ricerche su malattie misteriose, ma l’università della vita si sa che forgia bene.
A parte scherzi…
Kiva spera di ricongiungersi alla sua famiglia un giorno e procede con il suo lavoro finché due eventi non stravolgono la sua monotonia, ovvero l'arrivo di due detenuti, il primo è un ragazzo di nome Jaren e il secondo è la Regina Ribelle. Il regno infatti è segnato dagli scontri tra reali e ribelli. La regina in questione è condannata ad affrontare delle prove, in realtà nient'altro che una condanna a morte, ma siccome non è capace di intendere e volere, Kiva prende il suo posto, aiutata dal giovanissimo amico Tipp, dal nuovo misterioso detenuto e stranamente anche da una guardia donna che la prende in simpatia. Come se non bastasse nella prigione si sviluppa un’epidemia e la guaritrice deve porvi rimedio altrimenti che guaritrice sarebbe? 
 
Ci sono tantissimi ingredienti in questo fantasy, anche un pizzico di romance... un pizzico! Il finale riserva delle sorprese, che mi hanno piacevolmente stupito e non capita spesso, quindi sono rimasta super soddisfatta.
 
Kiva è un personaggio molto forte, di cuore, mossa da un senso di giustizia e responsabilità, come sempre è una protagonista con caratteristiche superiori a un essere umano di soli diciassette anni, infatti, io la immaginavo anche se di poco più grande. Jaren il nuovo detenuto non sembra un criminale e fa buona impressione a Kiva che da subito si preoccupa per la sua sorte all’interno della struttura. Naari, la guardia che diventa man mano amica di Kiva, è poco loquace ma la sua personalità arriva, ed è un elemento buono in un penitenziario dove di buono e giusto non c’è nulla. Tra i detenuti vi è anche Tipp, un ragazzino, lui e Kiva hanno un bel rapporto, fondamentale anche per un evento finale.

L’ambientazione non è varia, questo romanzo è ambientato in una prigione, ma questa prigione ricorda un piccolo stato con diverse regioni, e da quanto accade sembra veramente un luogo enorme.

Lo stile dell’autrice è scorrevole, in terza persona, il ritmo a volte un po’ calante, tra una prova e l’altra mi è parso si tergiversasse e anche nei momenti in cui Kiva era in cerca di una soluzione all’epidemia. Niente di pesante o noioso, ma ho percepito una sorta di freno in alcuni passaggi del romanzo.

Se vi piacciono i fantasy dove sono previste prove, se non soffrite di claustrofobia preferendo ambientazioni diverse e vaste, se vi piacciono i contesti che ricordano distopie, e se amate anche vi siano elementi magici (in questo volume, comunque, poco presenti) io ve lo consiglio, personalmente mi è piaciuto molto.


Kiva ha diciassette anni e ormai da tempo ricopre il ruolo di guaritrice a Zalindov, una prigione letale in cui chiunque è sacrificabile, in qualsiasi momento. Un giorno, nella sua infermeria approda la Regina Ribelle, che è stata catturata ed è gravemente malata. A Kiva viene ordinato di tenerla in vita a ogni costo affinché possa sostenere il Giudizio degli Elementi, ovvero quattro prove quasi impossibili da superare per riottenere la libertà. Consapevole che la Regina Ribelle non è in grado di affrontarle, Kiva prende il suo posto, pur sapendo che nessuno, in realtà, è mai sopravvissuto. Mentre Zalindov è in fermento e pregusta morte e distruzione, a vegliare su Kiva e ad aiutarla interviene un nuovo, misterioso detenuto, che piano piano si conquista un posto speciale nel suo cuore...

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