La protagonista, Harry, è sorella di una investigatrice privata famosa e come Enola Holmes vuole farsi anche lei un nome e spacciandosi per la sorella prende il suo primo caso che purtroppo è sopra le righe. Una sparizione, omicidi, medium: lo sviluppo del caso è graduale, il ritmo è abbastanza lento e ho percepito particolarmente questa lentezza perché carente di azione.
La protagonista è una ragazza di diciannove anni perspicace e concreta di cui si percepisce la rivalità con la sorella e in alcuni momenti quasi un timore. Una serie di personaggi secondari ruotano intorno a Harry tra cui la sua spalla... non poteva mancare di certo un Dottor Watson.
L’ambientazione è americana e datata, ci troviamo a New York nel 1888, e io sono riuscita a respirarne l’atmosfera.
The Daemoniac a livello di contenuti mi è piaciuto e il collegamento finale a Jack lo squartatore è stata una chicca che ho apprezzato tantissimo. L’epilogo mi ha soddisfatto ma, purtroppo, per me, è stato faticoso arrivarci, ma è una questione di preferenze perchè comunque il romanzo è scritto bene e il lessico è chiarissimo.
Consiglio il romanzo agli amanti del giallo e del paranormale, a chi non ha fretta di arrivare alle informazioni e vive l’investigazione indizio dopo indizio. Se siete impazienti come me, se preferite dialoghi e scene molto dinamiche, potreste trovare qualche ostacolo durante la lettura.
Dallo squallore dei Five Points, alle sale da gioco di alta classe del Tenderloin, e le scintillanti dimore della Fifth Avenue, Harry segue le tracce di un assassino spietato, scoprendo lungo la strada alcuni segreti imbarazzanti delle più ricche famiglie dell'alta società di New York.
Gli omicidi sono un caso di magia nera o si tratta di un semplice ricatto?
E se la pista la portasse più vicino "a casa" di quanto avesse mai immaginato?
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