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15 febbraio 2021

RECENSIONE - Le campane di San Pietroburgo di Jessica Marchionne | Words Edizioni

Le Campane di San Pietroburgo di Jessica Marchionne è un fantasy storico ambientato nella Russia dello Zar, di Stalin e Lenin.

Il romanzo si divide in due parti che però si incrociano, la prima vede protagonista un bambino e la sua evoluzione ed è scritta in prima persona, la seconda è scritta in terza persona e narra la storia di un uomo che ha perso la famiglia e che fronteggia la sofferenza, entrambi si collocano in un contesto politico complicato e che coinvolge la vita anche nel privato. Victor è un ragazzino emarginato che ha un bel legame solo con uno dei suoi fratelli; è fantasioso, diligente, assetato di sapere. Gavril è un uomo con valori, passioni e una spiccata sensibilità. Tra i protagonisti mi sento anche di menzionare un diario speciale su cui bisogna scrivere solo elementi positivi, sogni o desideri. Io ritengo questo diario un elemento molto importante, simboleggia fede e speranze per il futuro, spinge un bambino a scrivere progetti e storie belle nonostante ciò che lo circondi non sia per nulla bello.

La storia è malinconica, toccante, fantasiosa ma anche plausibile fino a un certo punto finché non emerge la componente fantasy, oltre alla rielaborazione storica. L’autrice ha saputo fondere realtà, fantasia e dimensione onirica, inoltre, dallo scritto si evince studio e passione per l’epoca illustrata nel romanzo, ho apprezzato soprattutto la caratterizzazione dei nuclei famigliari, mi è sembrato quasi di essere presente. Altro punto a favore è la comparsa di Anastasia Romanov, personaggio storico che mi ha sempre affascinato per la sua storia e il mistero che l’ha accompagnata per tanto tempo, viverla in parte ne Le Campane di San Pietroburgo mi ha entusiasmata.

Lo stile è molto fruibile, la storia originale, ha molti punti peculiari e, sì, anche commoventi. L'ambientazione è curata e accurata, ma non pesante, tutto è ben dosato e risulta interessante.

Nonostante sia un romanzo breve ha una forza non indifferente, le vicende e i protagonisti arrivano forti e chiari al lettore. 

Se le mie parole vi hanno incuriosito, non esitate, date una chance a Le Campane di San Pietroburgo di Jessica Marchionne.


Viktor è solo un bambino quando riceve in dono dal fratello Ivan un diario, a suo dire, capace di realizzare tutto quello che vi viene scritto: è così che esprime il desiderio di diventare Zar. Ma la sua vita, nel pieno della prima grande guerra, è destinata a essere stravolta: viene venduto dal padre a uno strano uomo di nome Gavril, segnato dalla perdita di moglie e figli. Di loro gli resta solo un orologio fermo, che all’improvviso riprende a ticchettare con l'arrivo di Viktor. Quando Palazzo d’Inverno viene attaccato, però, tutto sembra perduto ancora una volta. Anni dopo, Viktor incontrerà Anastasia Romanov, e insieme a lei, dopo essere diventato Zar, riconquisterà la città fino all’avvento di Stalin. Ma ecco che, quando le campane di San Pietroburgo risuoneranno, il diario rivelerà ancora una volta la sua magia. E cosa ne sarà di Gavril, legato a quell’orologio che segna il tempo in bilico tra la vita e la morte? Nella Russia di Lenin e Stalin, della fierezza imperiale dei Romanov, tra la neve, le rose e il sangue "Le campane di San Pietroburgo" mescola realtà e finzione, storia e fantasia, in un intreccio ricco di avvenimenti e colpi di scena.



Testo fornito dall'editore

2 commenti:

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