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24 settembre 2019

RECENSIONE - Il giallo di Ponte Sisto di Max e Francesco Morini | Newton Compton Editori

Torno a parlare di giallo con un romanzo che GIALLO lo ha nel titolo, ovvero: Il giallo di Ponte Sisto di due autori di cui ormai penso di aver compreso le caratteristiche. 
Max e Francesco Morini hanno uno stile molto fresco per il genere investigativo, a volte fin troppo serioso, per questo li leggo con piacere, anche se a volte divagano un po' con piccoli approfondimenti. Gli autori oltre a elaborare un testo giallo inseriscono dettagli culturali che possono andare dall'arte agli usi, costumi e colonne portanti della città d'ambientazione: Roma. 
Io sono tra i lettori che trovano interessanti queste parentesi, ma in certi momenti spezzano il flusso narrativo creando una bolla a parte, o almeno è questa la mia impressione. 

La trama si incentra sulla morte di un comico appassionato di Ettore Petrolini, figura realmente esistita e su cui "favoleggia" la trama traendo spunto da quella che è realmente stata la vita dell'attore, compositore, commediante umoristico (etc. etc.) italiano, personaggio noto del '900 e conosciuto nella Capitale.  Apprezzo molto quando si attinge a persone realmente vissute e questa volta il personaggio l'ho sentito ancora più vicino, tanto da cercarne notizie.

Anche tracciare il profilo della vittima è stato interessante perché il suo essere è cambiato man mano con l'emergere delle informazioni e forse è quello  l'elemento che mi ha stupito di più perché mi ero immaginata una persona differente.

In questo romanzo, più che degli altri, ho notato una prevedibilità maggiore, infatti alcuni di quelli che dovevano essere i colpi di scena li avevo intuiti. Nonostante ciò, Il giallo di Ponte Sisto è quello che tra i romanzi mi è piaciuto di più della serie dedicata al libraio Ettore Misericordia. 

Come sempre, leggere le opere di Max e Francesco Morini, significa passeggiare per Roma , frequentarne i locali e viverne le persone. Le descrizioni dei luoghi ma anche dei personaggi con i loro modo di porsi e muoversi, il colore dei dialoghi, danno un vigore particolare al testo, quella nota che rende tutto più tangibile e immaginabile nella mente di un lettore.
«No, lui c’ha il suo repertorio, tutte cose intelligenti, mai volgari, intendiamoci, e ogni tanto fa anche pezzi de Petrolini, è l’idolo suo, lo adora… Ma la gente pensa che so’ suoi, c’è tanta ignoranza! Ma chi lo conosce ai giorni nostri Petrolini, ormai? I giovani, a momenti, manco conoscono Fabrizi e Sordi! Però ridono, almeno quello…».
 Il giallo di Ponte Sisto di Max e Francesco Morini, Newton Compton Editori, 2019

RECENSIONE - Rosso Barocco di Max e Francesco Morini | Newton Compton Editori
RECENSIONE - Nero Caravaggio di Max e Francesco Morini | Newton Compton Editori



Quando un giovane comico, Simone Rossmann, scompare, l’ispettore Ceratti è chiamato a seguire le indagini. Recatosi nell’appartamento del ragazzo, trova un vecchio disco incantato su un grammofono, che ripete la parola “morire”. La voce del disco è quella del divo del varietà del Novecento, Ettore Petrolini. Sembrerebbe una macabra coincidenza, ma le stranezze non sono finite: il palazzo in cui l’appartamento si trova è proprio quello dove aveva vissuto il grande attore romano e l’appartamento è tappezzato da sue immagini, foto e locandine. Ceratti convoca allora il suo amico libraio, Ettore Misericordia, chiedendogli come al solito un aiuto nelle indagini. Un caso così intricato, infatti, ha bisogno dell’intuito di qualcuno in grado di immergersi totalmente nella storia di inizio Novecento, senza tralasciare i dettagli più insoliti che potrebbero rivelarsi determinanti. Ha così inizio un’indagine rocambolesca, che si addentra nella vita movimentata di Ettore Petrolini, un uomo vissuto quasi un secolo prima. I misteri del passato si intrecciano con quelli del presente dando vita a un’avventura piena di colpi di scena tra palazzi e strade romane.



Testo fornito dall'editore

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