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23 ottobre 2018

RECENSIONE - Rosso Barocco di Max e Francesco Morini | Newton Compton Editori

Rosso Barocco è un altro affascinante giallo storico di Max e Francesco Morini che ha la peculiarità di trattare approfonditamente storia e arte di Roma tra un omicidio e l'altro, una nota assolutamente pregevole. In questo romanzo si parla in particolare di due artisti rivali e dei loro segreti, dei loro attuali studiosi e adepti: Bernini e Borromini. 

Nonostante la mole di informazioni il testo non risulta pesante e ciò anche grazie a una voce narrante amichevole, leggera, un po' ironica che conferisce freschezza al testo e dialoga con il lettore raccontando in prima persona ciò che avviene.

Le vicende si svolgono, come anticipato, nella Capitale e, tra ricerche e break ristoratori, ritroviamo Ettore Misericordia nelle sue investigazioni parallele alla polizia e deduzioni alla Sherlock con relative piccole prese in giro per il suo Watson, ovvero l'assistente Fango che questa volta un po' se la prende per essere etichettato come "ignaro" dal suo "partner in crime".
Ettore Misericordia dovrebbe essere il personaggio principale eppure le mie simpatie sono sempre per Fango, anch'egli acuto ma meno rigido e più alla mano.
Tra lui e l'altro si colloca poi, marginalmente, un personaggio femminile: Cecilia, giornalista di cronaca nera, che possa magari smuovere Misericordia con la sua bellezza e faccia testa? Per ora il nostro libraio tuttologo non si sbilancia, il suo unico amore pare la città e le sue meraviglie.  Spero che in futuro Cecilia sia più presente, penso anche che possa avere un certo feeling con Fango, in fondo li accomuna Ettore Misericordia.

Lo stile è molto scorrevole, Rosso Barocco nonostante il genere è scritto per essere fruibile e di immediata comprensione, tutto resta limpido e ben espresso, inoltre, non essendo un romanzo di moltissime pagine, non lascia il lettore troppo sospeso nell'attesa di conoscere, come invece può capitare con romanzi che divagano troppo non arrivando mai al sodo e questo lo apprezzo molto. Io non sono una gran lettrice di thriller storici proprio per questo motivo, tendono ad essere pesanti e ci impiego molto nel terminarli (a volte perdendo interesse a causa della "tirata per le lunghe"), ma l'opera di Max e Francesco Morini l'ho divorata in una giornata. Penso che gli autori con il loro modo di scrivere possano avvicinare al genere anche chi come me non lo sceglie spesso.
Certo, se un lettore non è amante di storia dell'arte e annessi, non è consigliabile legga questa serie di gialli perché comunque storia e arte non mancano, anzi, abbondano.
Personalmente li trovo molto piacevoli e interessanti, perché intrattengono e svelano, quindi promuovo Rosso Barocco così come Nero Caravaggio (recensione qui).
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È piena estate e la città Eterna è assediata dall’afa, quando il libraio Ettore Misericordia, detective dilettante, e il suo fido assistente Fango sono convocati dall’ispettore Ceratti, con il quale spesso collaborano. Una strana, enigmatica scritta è comparsa nella cripta di San Carlino alle Quattro Fontane e, poco dopo il ritrovamento, una giovane donna viene brutalmente assassinata a piazza Navona. La scia di sangue e mistero che lega tra loro questi eventi porterà Misericordia indietro nel tempo, fino all’antica rivalità fra i due geni del Barocco a Roma, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini.
Tra giallo, humour e arte, il libraio detective si farà guidare dal suo formidabile intuito deduttivo e dalla straordinaria conoscenza della città e della sua storia per risolvere l’intricato caso, accompagnando il lettore tra i vicoli, le piazze e i luoghi più segreti e misteriosi di Roma.



Testo fornito dall'editore/autore

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