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29 aprile 2019

INTERVISTA FRI19 - Christy Devis

Grafica banner originale Rocchia Design
Oggi su Peccati di Penna: Christy Devis, autrice che sarà presente al FRI19 ma che inizieremo a conoscere qui.
Christy Devis è il suo pseudonimo. In realtà, chi si cela dietro questa maschera, è una giovane donna di nome Sharon Spadoni.
Ama il caffè; la musica riempie le sue giornate, i libri colorano le sue nottate, e ha un solo modo di vedere la vita: “sorridi e goditela oggi, perché il domani potrebbe anche non arrivare”.
Benvenuta Christy, hai iniziato a scrivere direttamente romance? Cosa ti ha influenzato?
Ciao, e grazie di cuore per l’ospitalità!
Fino ad ora molto raramente ho letto generi che non fossero romance, quindi di conseguenza non ho mai nemmeno provato a scrivere altro. Probabilmente se provassi a scrivere un thriller mi ucciderei mentalmente prima ancora che venga ucciso qualcuno nel libro (non posso usare emoticon, ma già rido da sola al pensiero di me alle prese con un thriller XD). Sono stata influenzata a quattordici anni da Nicholas Sparks! Mi ha fatto innamorare dell’amore in ogni sua forma.

Cosa ami di questo genere?
Amo le sensazioni che l’amore suscita, soprattutto nei young adult e new adult. Quella trattata è una fascia d’età di cui ne capisci appieno bellezza e importanza soltanto quando cresci e ti rendi conto che tutto cambia. Puoi passare le stesse situazioni a vent’anni e a trenta, ma dentro la differenza di come prendi e affronti le cose la senti eccome! L’adrenalina per il mondo dell’amore appena conosciuto, le incertezze che ti devastano il cervello con mille domande stupide fino a farti diventare cretina, l’euforia per uno sguardo diverso, un piccolo sfioramento o un semplice bacio, le emozioni contrastanti che non ti fanno ragionare, l’ansia di non andare bene… Ecco, a vent’anni queste sensazioni le senti dalla prima all’ultima in maniera totalmente amplificata, a trenta le puoi sentire, ma l’impatto che hanno risulta molto più pacato. Quando leggo questo genere mi immedesimo talmente tanto nel personaggio che sento addosso ogni cosa che sente lui. Questo è quello che amo del romance, l’opportunità di provare di nuovo quelle emozioni che ti stravolgono quando inizi ad approcciarti all’amore.

Che “mood” hanno solitamente i tuoi testi? Ironica, romanticismo, dramma…
Direi un po’ di tutto. Dipende dai momenti, dalle situazioni… Alla fine un libro parla della vita, e nella vita non può essere basato tutto su un unico stampo. Se non c’è il minestrone di emozioni, che razza di vita sarebbe?!

Cosa non manca mai nei tuoi romanzi?
AH.AH.AH (Qui me la rido!) Il “MAI UNA GIOIA”, ecco cosa non manca mai.

Come definiresti la tua scrittura?
Sinceramente non ho mai pensato di definirla, ma se dovessi farlo direi realistica (magari a volte non troppo per lo sfondo della storia stessa, ma solo per quanto riguarda l’introspezione del personaggio), alla mano e in simbiosi con il carattere dei protagonisti dato che scrivo in prima persona.

Cosa vorresti suscitare nel lettore con le tue opere?
Credo che troppo spesso chiudiamo il cuore a chiave, ci aggrappiamo all’orgoglio perché siamo convinti che così sia più giusto e facile, ma la realtà è che la vita è una soltanto e il tempo che passa non ce lo rende indietro nessuno. Quindi, a parte suscitare emozioni (cosa a cui punta ogni scrittore), vorrei che il lettore cogliesse la morale nascosta tra le pagine e che la mettesse in pratica nella propria quotidianità se magari in qualche modo può essere d’aiuto. Probabilmente chiedo troppo, però mi farebbe davvero piacere.

Nei romance sei #teamromanticismo o #teamerotismo? Motiva la tua scelta di squadra.
Assolutamente #teamromanticismo! Penso che l’erotismo non guasti nulla, ma il romanticismo mi fa sognare di più perché ai tempi d’oggi (nella vita di tutti i giorni) si è dimezzato.

Perché pensi che il romance sia tra i generi tra i più venduti e criticati allo stesso tempo?
Credo che la comunità si divida in due: da una parte quelli come me che d’amore ci vivono, e dall’altra quelli che lo criticano perché non riescono a vedere bene tra le righe. Ormai nei romance è stato trattato ogni tipo d’argomento, ogni tipo di situazione… Tutto può passare agli occhi della gente come “il solito cliché”, ma chi lo critica lo fa soltanto perché non capisce che ogni libro è a sé. Puoi leggere della classica ragazza timida che si fa ammaliare dallo scontato bad boy di turno, o magari viceversa… È già stato scritto, è già stato letto, quello che si dovrebbe fare, però, non è criticare il cliché ma concentrarsi e dare una considerazione personale su come quel libro può averti emozionato o meno. Nella vita reale quante relazioni nascono e finiscono? Quante volte ci siamo detti “questa è stata la peggiore”? Eppure, ogni volta che chiudi una porta il “portone” non arriva mai. Spesso siamo sempre punto e accapo, tutto esattamente come prima. Ma se ti fermi a riflettere, ogni storia che è andata alla stessa maniera ti ha lasciato qualcosa di diverso da quella precedente. Quindi, per come la vedo io, chi critica il romance dovrebbe smettere di puntare il dito e avvalersi soltanto del diritto di poter dire “questo mi ha emozionato e quest’altro invece no”.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Una giornata diversa, immersa in una folla di gente che condivide la stessa passione. Perché prima di essere scrittori, siamo tutti quanti dei lettori.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno gli ospiti del FRI19 quando ti incontreranno?

Porterò “Non chiedermi di restare”, il primo libro pubblicato a fine marzo con la Genesis Publishing, e “Red Soul – I ricordi che ho di te” che uscirà in self proprio a giugno.

Cosa troveranno? Mmm… Di sicuro troveranno me con una paresi facciale che mi verrà a forza di sorridere. Troveranno un foglio con degli appunti perché sono logorroica ma divento muta e mezza balbuziente quando devo parlare dei miei libri. Ma in compenso ci sarà qualche gadget da poter riportare a casa come ricordo di quella che spero sarà una fantastica giornata, e dei romance (se li vorranno comprare) che si battono per andare contro a chi continua a criticarli. Senza l’amore nell’aria, la vita non sarebbe vita.

Grazie Christy, che la tua penna non abbandoni mai il rosa!
Grazie a voi per l’opportunità. Non avevo mai fatto un’intervista prima d’ora (XD)! E la mia penna sarà SEMPRE colorata di rosa per tutti quelli che non si stancheranno mai di avere nelle proprie giornate questo colore che nasconde un mondo. Quello che secondo me è il mondo migliore!

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