Ho apprezzato molto il modo in cui l’autrice è riuscita a esprimere il rapporto d’amore e allo stesso tempo conflittuale tra sorelle molto diverse e come è riuscita a trasmettere il dolore della perdita, il sentire la mancanza di una presenza data per scontata.
La prima parte del libro è un po’ pesante, perché è tutta la parte in cui si concentra il senso di colpa di Petra, la morte, l'assenza della famiglia, e in generale il senso di vuoto provato dalla protagonista. Quando Petra affronta le sue difficoltà step dopo step, in un certo senso anche il lettore prova una boccata d'aria fresca.
Giorgia Penzo scrive molto bene e riesce a trasmettere tutta la forza dei sentimenti e delle sensazioni, liete o spiacevoli, se dovessi trovare una pecca in questo stile così curato ma scorrevole, direi che a volte tende a rendere poco spontanei i dialoghi ponendo frasi che dei giovani difficilmente direbbero e ammetto che ho avvertito un po’ la forzatura di questi passaggi, ma niente di eclatante. La narrazione è in prima persona, conduce Petra e ogni capitolo inizia con la strofa di una canzone.
Come capita negli YA, anche se qui siamo a un livello più elevato e fine del genere, ritroviamo il susseguirsi di dramma e dal lutto si passa a temi come le molestie e la droga che però sono marginali, giusto accennati. Solo verso il finale l'attenzione si sposta su una nota più romance che dà una gran sterzata alla storia. Una cosa che mi ha stupito molto è proprio questa evoluzione della storia che nelle ultime 60 pagine (più o meno) cambia completamente contesto a partire dall'ambientazione; unico punto fisso è il riferimento di Petra alla sorella morta che resta un interlocutore invisibile tramite il diario che la protagonista decide di tenere fin dall'inizio per affrontare la perdita. Che effetto ha avuto questo cambiamento forte? Be', qualcosa di queste ultime pagine mi ha destabilizzata, forse è stato un cambiamento troppo forte e veloce? Forse alcuni personaggi hanno preteso un loro posto nella storia in modo troppo rude? Penso di sì. Ad esempio, cito un certo Dwaine. E senza fare spoiler dico: Dwaine sei stato una scritta a matita su un bicchiere di Starbucks... davvero, per quanto ci sei stato, io a pelle ti ho messo immediatamente in lista nera.
Tra i personaggi quelli che meritano menzione sono Dario, praticamente co-protagonista dalla sua entrata in scena, un ragazzo che in qualche modo mi ha subito insospettito per i suoi modi poco chiari e le troppo palesi buone intenzioni; Lore, miglior amica di Petra, messa in gioco con uno scambio studio e che dà origine al cambiamento dell'ultima parte del libro; e ovviamente l'invisibile Cloe che conosciamo tramite Petra e di lei emerge un quadro quasi perfetto e prciò mi chiedo... era davvero tanto perfetta? Innalzata dai genitori, invidiata e amata allo stesso tempo dalla sorella, questa ragazza non aveva neanche un neo?
Petra e Cloe sono come il giorno e la notte, ma la differenza che incalza tra loro mi sembra anche frutto di un diverso trattamento riservato alle due sorelle da parte dei genitori e questo mi ha dato fastidio, mi ha fatto male per Petra; mai calcolata a dovere perchè mai alla pari con i risultati della sorella. Questo è un punto di riflessione non indifferente.
Concludo questa recensione affermando che Ogni giorno come il primo giorno è una lettura che coinvolge; è triste, tenera, ben scritta, e che ha bisogno del suo tempo per essere assimilata, bisogna leggerla con il cuore in mano per percepirlo totalmente.
TRAMA
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Petra però si impegna in un duro percorso di rinascita, aiutata da Dario, il ragazzo più grande che la aiuta con la matematica in vista dell'esame di maturità. Dario, un ragazzo enigmatico e affascinante, che la sorprende in ogni occasione e che le apre le porte di un futuro nuovo, radioso. Ma che allo stesso tempo nasconde un passato oscuro che presto tornerà a reclamare il suo prezzo, mettendo in discussione tutto ciò che Petra ha costruito fino a quel momento…
I problemi a scuola, il rapporto con i genitori, l’amore, le fughe, i traguardi, le delusioni, il bisogno di trovare il proprio posto nel mondo: per Petra, senza più Cloe ma con Dario al suo fianco, ogni giorno sarà come il primo giorno della sua nuova vita.
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