Salve peccatori, oggi il blog vi offre una interessante
intervista doppia con Erica e Sofia, autrici di Contaminati, thriller edito da Centauria Libri.
Erica Gatti (1994), trevigiana trapiantata a
Roma, frequenta Lettere moderne ed è grande tifosa del Torino. Il suo
libro preferito è Sette minuti dopo la mezzanotte, adora Stephen King e
l’irrinunciabile Harry Potter.
Sofia Guevara (1995) vive a Venezia, il suo primo grande amore, dove frequenta l’università. Ama le storie dell’orrore. Ha avuto per insegnanti Hitchcock e Stephen King, e non baratterebbe la propria copia di Shining per nulla al mondo.
Sofia Guevara (1995) vive a Venezia, il suo primo grande amore, dove frequenta l’università. Ama le storie dell’orrore. Ha avuto per insegnanti Hitchcock e Stephen King, e non baratterebbe la propria copia di Shining per nulla al mondo.
Benvenute ragazze, partiamo da una domanda forse un po’ banale, come vi siete conosciute e come avete deciso di scrivere un libro insieme?
Innanzitutto, grazie mille, Ornella, per questa
intervista!
Ci siamo conosciute tanti anni fa, su internet; Sofia
faceva la terza media, Erica il primo anno del liceo. È stata proprio la
passione per la lettura e la scrittura a unirci. Abitavamo, ai tempi,
relativamente vicine e, durante gli esami di terza media di Sofia, Erica è
andata a vedere l’orale: è stata la
prima volta in cui ci siamo viste. Da allora abbiamo continuato a sentirci e a
conoscerci, condividendo quotidianità e passioni.
Qual è la difficolta maggiore di un “testo di coppia”?
Le difficoltà non mancano… probabilmente la più difficile
è stata incastrare due vite, con impegni anche molto diversi, in modo da poter
lavorare nel modo più organico possibile. Spesso ci si ritrovava la mattina
all’alba o in piena nottata a lavorare.
La nostra fortuna è stata andare molto d’accordo, avere
molto spesso un’opinione se non uguale, molto simile.
Quando avete iniziato a scrivere? È sempre stato un
vostro sogno pubblicare un romanzo? Come siete entrati in contatto con
Centauria Libri?
Come detto già alle medie, quindi una decina di anni fa,
scrivevamo entrambe, è un sogno che abbiamo da quando eravamo bambine dedicarci
alla scrittura.
Erica ha già pubblicato in passato, mentre per Sofia è la
prima esperienza.
È stata Centauria
Libri a contattarci, su efp, a marzo. Avevano letto la prima versione di Contaminati e ne sembravano entusiasti.
Noi eravamo in estati, abbiamo sempre avuto un legame speciale con questa
storia.
Come è nata l’idea di Contaminati?
Cosa vi ha ispirato e quanto tempo avete impiegato a concluderlo?
Recensione qui |
Nello stesso periodo avevamo scoperto un sito di raccolta
di biografie di serial killer, eravamo entrambe discutibilmente macabre. Le cose
a un certo punto si sono mischiate e sono nati i primi capitoli di Contaminati.
Scrivemmo 75 pagine in tre giorni.
Avete un rituale di scrittura? Musica, tisane, cibo, luci
particolari?
Innanzitutto Erica non può cominciare a scrivere se non
ha bevuto un po’ di caffè – ma sono poche le cose che fa senza. Deve avere la
scrivania in ordine. Spesso cerca in sottofondo qualche canzone che le ricordi
la scena. Cellulare a debita distanza.
Per Sofia il momento propizio è la sera, anche molto
inoltrata, magari con un thè verde. La musica è assolutamente necessaria, e
viene scelta con attenzione per dare il meglio con la scena da scrivere.
Sono passati dodici anni da quando Adela, Queen, Evan e Viper sono stati sequestrati da uno psicopatico, rinchiusi in una grande casa nelle campagne russe e infine liberati – unici sopravvissuti tra i tanti bambini scomparsi – da un’ardita operazione di polizia. Non ricordano nulla di quei mesi atroci ma ciascuno porta impresso nella mente un trauma, che ha fatto di loro ciò che sono: quattro giovani dotati di capacità inquietanti, ognuno a modo suo un «esperimento riuscito». Ora il loro carnefice è evaso di prigione, deciso a perseguitarli ma anche – pare – a rivelare i suoi segreti. Messi al sicuro in una casa controllata dalla polizia, i quattro stringono un patto insidioso: si conoscono appena, non si piacciono granché, ma scapperanno insieme alla ricerca dell’uomo che ha segnato il loro passato. E che li sta aspettando.Come avete gestito il lavoro in fase di stesura? Chi si è occupato di cosa? C’è stata anche una divisione dei personaggi tra voi?
Per le strade di San Pietroburgo e nelle vaste nebbie della Russia, nella loro corsa a ostacoli Adela, Queen, Evan e Viper scavalcano assassini e poliziotti, spacciatori e traditori, per tacere delle loro stesse ombre, forse le più mortali di tutte. Chi incalza chi, in questo gioco di inseguimenti e inganni? Il loro obiettivo è scoprire la verità, consumare una vendetta, o porre fine una volta per tutte alla loro vita ormai «contaminata»? Quattro eroi sbagliati danno vita a un thriller capace di unire avventura e atmosfera, ritmo forsennato e scavo psicologico. Ricordandoci che la prova finale, in cui saremo soli di fronte a ciò che siamo diventati, attende tutti noi.
Esatto, Sofia ha lavorato su Evan e Adela. Erica si è
concentrata invece su Queen e Viper. Il prologo e l’epilogo sono stati scritti
assieme. Le divisioni, comunque, non sono state così nette: se a una delle due
una scena ispirava particolarmente la stendeva, poi veniva rivista dall’altra
che la sistemava con il modo di parlare e lo stile del personaggio.
Poi abbiamo fatto tantissime ricerche, insieme, sulla
Russia e sulla psicologia dei personaggi. Cose che voi umani…
Qual è il vostro personaggio preferito? E perché?
Per Sofia è Caine, è un personaggio su cui si potrebbe
lavorare ancora molto, che attira l’attenzione per la triste storia e per il
modo in cui coopera con il dolore.
Erica ama Queen, perché ha una sfaccettatura che solo lei
conosce; ma come idea sicuramente il suo personaggio preferito è Evan e la sua
involuzione. Lo abbiamo spesso preso di mira, ma non c’è nessuno come lui.
Un dream cast! Beh, se ci possiamo permettere di sognare,
per Viper Alfred Enoch, per Queen Freya Mavor, per Evan… forse Dylan O’Brien.
Adela sarebbe la più difficile, nel casting. Al momento non troviamo nessuno
che possa lavorare bene con l’inespressività del personaggio. Infine, per
Aleksandr Rostov il nostro amore incondizionato va a Harry Treadaway, ne siamo
rimaste incantate grazie al ruolo di Victor Frankestein in Penny Dreadful.
Siete lettrici forti? Quali generi preferite?
Leggiamo accanitamente, amiamo naturalmente il genere
thriller e i gialli, ma comunque nei nostri scaffali c’è un po’ di tutto. Erica
non può vivere senza Stephen King, e si sta accingendo a scoprire Jo Nesbø,
Sofia ha in programma di recuperare i lavori di Agatha Christie, con la
debita calma.
Pensate di continuare a scrivere insieme o avete anche
progetti individuali? Cosa potete anticiparci dei vostri piani futuri?
Non crediamo di poter smettere di scrivere, innanzitutto;
la maggior parte dei nostri progetti rimangono individuali, però non escludiamo
nemmeno di poter intrecciare nuovamente le nostre penne! Stiamo parlando molto
di cosa faranno Adela, Queen, Evan e Viper dopo l’Epilogo, chissà se questa
storia riusciremo a raccontarla… altrimenti, Erica ha un thriller politico che
vorrebbe tanto continuare, e a Sofia piacerebbe scrivere una storia incentrata
sulla vendetta e il senso di colpa come aspetti di una stessa medaglia.
Vi ringrazio per questa intervista, in bocca al lupo e
buona scrittura.
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