Buonasera peccatori, torno con una nuova intervista, questa volta è ospite di Peccati di Penna: Francesca Bufera, che ha esordito da pochi mesi con Centauria Libri. Il suo romanzo è un urban fantasy M/M: Clover. Buona lettura!
Francesca Bufera nasce nel 1986 a Genova dove oggi lavora tra sale
affrescate e cimiteri monumentali. Ama la focaccia intinta nel
cappuccino - senza macchiare il libro aperto davanti. Sue fonti di
ispirazione sono state l'Inferno di Dante, i romanzi di Philip Pullman, i
telefilm americani e una persona, Heath Ledger. Scaturite da questo mix
improbabile, le vicende dei protagonisti di Clover nascono come
feuilleton messo in rete durante gli anni di università ed Erasmus, ma
popolano la sua testa da quando aveva quindici anni.
Ciao
Francesca, benvenuta su Peccati di Penna.
Partiamo
con la domanda di rito: quando hai iniziato a scrivere?
Ciao, grazie
per l’ospitalità!
Guarda ho
iniziato quando ho imparato, in prima elementare: il primo tentativo di
romanzo, in quel periodo, è stato “Il viaggio del maialino intorno al mondo”. 😆
Leggi
molto? Quali generi preferisci?
RECENSIONE QUI |
Leggo
moltissima narrativa, anche se non sono una “divoratrice”, i libri preferisco
centellinarmeli. Nei generi spazio parecchio: come tanti nella mia giovinezza
ho avuto una passione per il fantasy, però tendo ad amare anche molto i
classici, e di recente sto scoprendo la narrativa americana contemporanea e
tanti romanzi storici.
Come è
nato Clover? Cosa ti ha ispirata?
Sicuramente
i telefilm americani (Buffy in primis) e i fumetti giapponesi delle
CLAMP e di Kaori Yuki, che tra l’altro usavano spessissimo personaggi dalla
sessualità sfumata: credo che nello stile si possa ravvisare sia qualcosa delle
serie americane, che dell’influenza nipponica. Poi, mi sono sempre piaciute le
storie di supereroi e il principio “da un grande potere derivano grandi
responsabilità”, e Christian nel suo essere piccolo e sfigato è in una
condizione simile.
Tre uomini sono nel destino di Christian Airman: Will, un poliziotto dagli occhi di ghiaccio, Tyler, un chitarrista rock dalla sorprendente tenerezza, e Harry, un giovane che vive di espedienti e della sua pessima reputazione.
Per un ragazzo timido, inesperto e appena trasferito da un'altra città, la situazione è inquietante ma a suo modo promettente, se non fosse per il segreto che Christian non può confessare: un potere che da sempre gli scorre nel sangue. Nessuno può davvero capire il suo «problema», nessuno può aiutarlo, ed è una vita che fugge. Ma a Cardenal, California, sembra che i suoi guai siano destinati solo ad aumentare: la città è infestata da spiriti predatori e lui è tra i pochi che sa come vadano affrontati. Mentre la rete di amicizia, ostilità e passione che lo lega a Will, Tyler e Harry si fa sempre più intricata, e il locale che frequentano, il Clover, diventa il centro di una guerra fra mondi, Christian dovrà scegliere da che parte stare. ln più di un senso. Gli spiriti vivono attorno a noi e dentro di noi. Scegliere e scegliersi sono le battaglie più importanti che possiamo ingaggiare.
Questo romanzo magico e straordinariamente autentico, che divampa di avventura, sensualità, divertimento e tensione, è una grande storia di formazione, d'amore e di amicizia intrisa dell'unico vero potere: quello di credere in sé stessi.
Come mai
hai scelto di scrivere orientando il romanzo verso il genere MM?
È un genere
che mi è sempre piaciuto, e mi dava la possibilità di esplorare dinamiche che
in una relazione etero o non sono possibili oppure sono connotate in maniera
diversa: parlare di un protagonista maschile così debole e pieno di insicurezze
mi interessava, mentre una protagonista simile, al giorno d’oggi, mi avrebbe
dato una nota stonata. Inoltre, credo di avere più facilità io a immedesimarmi
in chi è attratto da un uomo, e quindi nel caso di una dinamica M/M,
l’immedesimazione è in un certo senso a doppia direzione. In una coppia F/M mi
capita di più di essere sbilanciata, di immedesimarmi in lei - o fare paragoni
su come mi comporterei io al suo posto - e invaghirmi di lui dandogli invece
indulgenza plenaria anche quando non se la merita. 😆
Nel caso di
Clover, visti gli intricati rapporti che legano i quattro personaggi e il fatto
che io dovessi entrare nella testa di ciascuno, l’M/M era l’ideale.
Quale dei
quattro personaggi principali preferisci e perché? So che magari li amerai
tutti, ma… sbilanciati dai!
Tutte le
madri amano i figli allo stesso modo… Ahahah scherzone, ovviamente ho un
preferito: Harry Spades. A livello profondo è il personaggio che sento di più e
che percepisco più affine a me, anche se non ci assomigliamo quasi per niente.
In Clover ancora non si è “scoperto” molto, ed è lui il motivo principale per
cui spero tanto di pubblicare anche le parti successive della storia: mano a mano
che va avanti, il suo ruolo diventa più definito, importante e centrale.
Christian
avrà la mia stessa preferenza? No/sì? Lo scoprirete al prossimo giro. 😃
Puoi
svelarci qualche curiosità sui Raspidi? Parlaci del mondo soprannaturale di
Clover.
I Raspidi
erano creature che avevo inventato, abbozzati, per un’altra storia che però non
è mai andata in porto. Ora, siccome Clover invece mi convinceva come linea
narrativa, ma aveva bisogno di nemesi all’altezza, ecco che ho unito le due
cose 😆 L’idea era creare una specie “nuova” rispetto a quelle a cui il fantasy
attinge a piene mani, soprattutto i Raspidi vorrebbero essere un’alternativa ai
vampiri. I vampiri bevono sangue, i Raspidi “mangiano” energia sessuale ed
emozioni. I vampiri sono esangui ed emaciati, i Raspidi hanno l’incarnato roseo
e l’aria di scoppiare di salute. I vampiri sono dark, i Raspidi sono
iper-colorati… Sono creature che provengono dall’Oltremondo, spiriti legati
alla natura, che la vicinanza con gli uomini ha “mutato” rendendoli corporei…
Sotto forma di Raspidi, possono diventare vere e proprie droghe per gli umani
che seducono, fino a renderli schiavi, totalmente dipendenti da loro, serbatoi
di energia che lottano per non venirne salvati. Una bella gatta da pelare
insomma.
Come sei arrivata
alla pubblicazione? Avevi mai pensato di scrivere e pubblicare un libro prima
di Centauria?
Era una cosa
che sognavo da sempre, ma devo dire che non avrei mai proposto Clover, sia
perché l’avevo strutturato a puntate, sia perché mi sembrava che non ci fosse
una particolare collocazione editoriale per un prodotto M/M, di genere fantasy,
in più tomi. Per quanto amassi questa storia, avevo provato a proporre altri
manoscritti più “canonici” alle case editrici ed era stato un tale muro di
gomma che non mi sarei sognata di buttare nella mischia questo pargolo, con cui
ho un legame affettivo particolarmente viscerale. Mi bastava che continuasse a
vivere lì dove stava. Poi, su EFP, la mia futura editor mi ha contattato e mi
ha parlato del progetto Talent, una fucina vera e propria di romanzi di
esordienti, tutti diversi per genere e stile. E incredibilmente, volevano anche
la mia storia; nonostante tutti i problemi che comportava Clover - il fatto che
dovesse per forza essere spezzata su tutti -, mi hanno voluta, e di questo gli
sarò sempre grata.
C’è un
estratto che ti va di condividere e a cui tieni particolarmente?
Questa è la
domanda che mi ha messo più in crisi, fatico a “tagliare” mentalmente una
parte, mi perdo subito ^^ Ma siccome amo tutti e quattro i protagonisti, mi è
venuto in mente un passaggio su cui ha messo l’accento di recente una lettrice:
è un momento in cui Christian, nei suoi pensieri, si sofferma sulle differenze
tra Tyler e Harry. Ognuno dei due è una tentazione allettante, per motivi
opposti:
Tyler era
calore, agio, quiete che accarezza. Corpo puro che custodisce, allevia l’anima,
solleva dal peso terreno. (…)
Harry era
adrenalina, sesso, perdita della coscienza. Corpo che massacra e manda in
estasi, trascinando in un abisso incandescente.
E poi,
altrove, c’è Will:
Era così
difficile non innamorarsi di lui, anche se Christian cercava di mettercela
tutta.
Di non amare la sua voce, i suoi occhi, le sue mani, le
espressioni del suo volto. La sua forza e la sua coerenza assoluta. Il suo
carattere difficile da piegare. Ma Christian doveva farcela: costringersi a non
aprire quelle porte a se stesso.
Ecco: così tutti e tre i lati del trifoglio sono
rappresentati. 😃
Tornando indietro, cambieresti qualcosa di ciò che hai
scritto?
Avevo delle
risposte a questa domanda quando la storia era online… Ma direi che tutto
quello che avrei voluto cambiare, ho avuto la possibilità di cambiarlo nel
corso dell’editing. Dunque alla fine mi ritengo soddisfatta del libro in
commercio.
E infine…
Quali sono i tuoi progetti futuri? Avremo Clover 2? Ci sarà magari un
personaggio principale femminile?
Clover a
dirla tutta sarebbe una saga in quattro parti, di cui sicuramente il secondo
libro è particolarmente importante perché si entra nel vivo e cambiano le forze
in gioco. Il potere dei Raspidi esce definitivamente allo scoperto e Christian
fa la sua scelta “amorosa”, che influenzerà parecchio tutto quanto… Certo, la
speranza è che il primo libro si faccia conoscere e Centauria mi permetta di
andare avanti! 😃
Essendo un
romanzo M/M, i personaggi femminili saranno inevitabilmente sempre personaggi
secondari; però abbiamo avuto un assaggio, a fine libro, dell’esistenza di un
Raspide dalle sembianze femminili che combatte a fianco di Anemos, Prima, che
ritroveremo in seguito - e ritroveremo anche Brenda, la sorella di Will, e la
veggente Myriam, insieme ad altre new entry.
Nulla toglie, comunque, che io possa un giorno scrivere una storia nell’universo dei Raspidi ma con una protagonista stavolta femminile. Però sarebbe sicuramente più furba di Christian, su questo non ci piove. 😊
Nulla toglie, comunque, che io possa un giorno scrivere una storia nell’universo dei Raspidi ma con una protagonista stavolta femminile. Però sarebbe sicuramente più furba di Christian, su questo non ci piove. 😊
Grazie
mille per il tuo tempo, in bocca al lupo e buona scrittura.
Lettori, se avete apprezzato Clover... diffondetelo. Se non lo avete provato, leggetelo.
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