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11 novembre 2016

INTERVISTA - Francesca Bufera e Clover

Buonasera peccatori, torno con una nuova intervista, questa volta è ospite di Peccati di Penna: Francesca Bufera, che ha esordito da pochi mesi con Centauria Libri. Il suo romanzo è un urban fantasy M/M: Clover. Buona lettura!

Francesca Bufera nasce nel 1986 a Genova dove oggi lavora tra sale affrescate e cimiteri monumentali. Ama la focaccia intinta nel cappuccino - senza macchiare il libro aperto davanti. Sue fonti di ispirazione sono state l'Inferno di Dante, i romanzi di Philip Pullman, i telefilm americani e una persona, Heath Ledger. Scaturite da questo mix improbabile, le vicende dei protagonisti di Clover nascono come feuilleton messo in rete durante gli anni di università ed Erasmus, ma popolano la sua testa da quando aveva quindici anni.

Ciao Francesca, benvenuta su Peccati di Penna.
Partiamo con la domanda di rito: quando hai iniziato a scrivere?
Ciao, grazie per l’ospitalità!
Guarda ho iniziato quando ho imparato, in prima elementare: il primo tentativo di romanzo, in quel periodo, è stato “Il viaggio del maialino intorno al mondo”. 😆

Leggi molto? Quali generi preferisci?
RECENSIONE QUI
Leggo moltissima narrativa, anche se non sono una “divoratrice”, i libri preferisco centellinarmeli. Nei generi spazio parecchio: come tanti nella mia giovinezza ho avuto una passione per il fantasy, però tendo ad amare anche molto i classici, e di recente sto scoprendo la narrativa americana contemporanea e tanti romanzi storici.

Come è nato Clover? Cosa ti ha ispirata?
Sicuramente i telefilm americani (Buffy in primis) e i fumetti giapponesi delle CLAMP e di Kaori Yuki, che tra l’altro usavano spessissimo personaggi dalla sessualità sfumata: credo che nello stile si possa ravvisare sia qualcosa delle serie americane, che dell’influenza nipponica. Poi, mi sono sempre piaciute le storie di supereroi e il principio “da un grande potere derivano grandi responsabilità”, e Christian nel suo essere piccolo e sfigato è in una condizione simile.

Tre uomini sono nel destino di Christian Airman: Will, un poliziotto dagli occhi di ghiaccio, Tyler, un chitarrista rock dalla sorprendente tenerezza, e Harry, un giovane che vive di espedienti e della sua pessima reputazione.
Per un ragazzo timido, inesperto e appena trasferito da un'altra città, la situazione è inquietante ma a suo modo promettente, se non fosse per il segreto che Christian non può confessare: un potere che da sempre gli scorre nel sangue. Nessuno può davvero capire il suo «problema», nessuno può aiutarlo, ed è una vita che fugge. Ma a Cardenal, California, sembra che i suoi guai siano destinati solo ad aumentare: la città è infestata da spiriti predatori e lui è tra i pochi che sa come vadano affrontati. Mentre la rete di amicizia, ostilità e passione che lo lega a Will, Tyler e Harry si fa sempre più intricata, e il locale che frequentano, il Clover, diventa il centro di una guerra fra mondi, Christian dovrà scegliere da che parte stare. ln più di un senso. Gli spiriti vivono attorno a noi e dentro di noi. Scegliere e scegliersi sono le battaglie più importanti che possiamo ingaggiare.
Questo romanzo magico e straordinariamente autentico, che divampa di avventura, sensualità, divertimento e tensione, è una grande storia di formazione, d'amore e di amicizia intrisa dell'unico vero potere: quello di credere in sé stessi.
Come mai hai scelto di scrivere orientando il romanzo verso il genere MM?
È un genere che mi è sempre piaciuto, e mi dava la possibilità di esplorare dinamiche che in una relazione etero o non sono possibili oppure sono connotate in maniera diversa: parlare di un protagonista maschile così debole e pieno di insicurezze mi interessava, mentre una protagonista simile, al giorno d’oggi, mi avrebbe dato una nota stonata. Inoltre, credo di avere più facilità io a immedesimarmi in chi è attratto da un uomo, e quindi nel caso di una dinamica M/M, l’immedesimazione è in un certo senso a doppia direzione. In una coppia F/M mi capita di più di essere sbilanciata, di immedesimarmi in lei - o fare paragoni su come mi comporterei io al suo posto - e invaghirmi di lui dandogli invece indulgenza plenaria anche quando non se la merita. 😆
Nel caso di Clover, visti gli intricati rapporti che legano i quattro personaggi e il fatto che io dovessi entrare nella testa di ciascuno, l’M/M era l’ideale.

Quale dei quattro personaggi principali preferisci e perché? So che magari li amerai tutti, ma… sbilanciati dai!
Tutte le madri amano i figli allo stesso modo… Ahahah scherzone, ovviamente ho un preferito: Harry Spades. A livello profondo è il personaggio che sento di più e che percepisco più affine a me, anche se non ci assomigliamo quasi per niente. In Clover ancora non si è “scoperto” molto, ed è lui il motivo principale per cui spero tanto di pubblicare anche le parti successive della storia: mano a mano che va avanti, il suo ruolo diventa più definito, importante e centrale.
Christian avrà la mia stessa preferenza? No/sì? Lo scoprirete al prossimo giro. 😃

Puoi svelarci qualche curiosità sui Raspidi? Parlaci del mondo soprannaturale di Clover.
I Raspidi erano creature che avevo inventato, abbozzati, per un’altra storia che però non è mai andata in porto. Ora, siccome Clover invece mi convinceva come linea narrativa, ma aveva bisogno di nemesi all’altezza, ecco che ho unito le due cose 😆 L’idea era creare una specie “nuova” rispetto a quelle a cui il fantasy attinge a piene mani, soprattutto i Raspidi vorrebbero essere un’alternativa ai vampiri. I vampiri bevono sangue, i Raspidi “mangiano” energia sessuale ed emozioni. I vampiri sono esangui ed emaciati, i Raspidi hanno l’incarnato roseo e l’aria di scoppiare di salute. I vampiri sono dark, i Raspidi sono iper-colorati… Sono creature che provengono dall’Oltremondo, spiriti legati alla natura, che la vicinanza con gli uomini ha “mutato” rendendoli corporei… Sotto forma di Raspidi, possono diventare vere e proprie droghe per gli umani che seducono, fino a renderli schiavi, totalmente dipendenti da loro, serbatoi di energia che lottano per non venirne salvati. Una bella gatta da pelare insomma.

Come sei arrivata alla pubblicazione? Avevi mai pensato di scrivere e pubblicare un libro prima di Centauria?
Era una cosa che sognavo da sempre, ma devo dire che non avrei mai proposto Clover, sia perché l’avevo strutturato a puntate, sia perché mi sembrava che non ci fosse una particolare collocazione editoriale per un prodotto M/M, di genere fantasy, in più tomi. Per quanto amassi questa storia, avevo provato a proporre altri manoscritti più “canonici” alle case editrici ed era stato un tale muro di gomma che non mi sarei sognata di buttare nella mischia questo pargolo, con cui ho un legame affettivo particolarmente viscerale. Mi bastava che continuasse a vivere lì dove stava. Poi, su EFP, la mia futura editor mi ha contattato e mi ha parlato del progetto Talent, una fucina vera e propria di romanzi di esordienti, tutti diversi per genere e stile. E incredibilmente, volevano anche la mia storia; nonostante tutti i problemi che comportava Clover - il fatto che dovesse per forza essere spezzata su tutti -, mi hanno voluta, e di questo gli sarò sempre grata.

C’è un estratto che ti va di condividere e a cui tieni particolarmente?
Questa è la domanda che mi ha messo più in crisi, fatico a “tagliare” mentalmente una parte, mi perdo subito ^^ Ma siccome amo tutti e quattro i protagonisti, mi è venuto in mente un passaggio su cui ha messo l’accento di recente una lettrice: è un momento in cui Christian, nei suoi pensieri, si sofferma sulle differenze tra Tyler e Harry. Ognuno dei due è una tentazione allettante, per motivi opposti:

Tyler era calore, agio, quiete che accarezza. Corpo puro che custodisce, allevia l’anima, solleva dal peso terreno. (…)
Harry era adrenalina, sesso, perdita della coscienza. Corpo che massacra e manda in estasi, trascinando in un abisso incandescente.

E poi, altrove, c’è Will:

Era così difficile non innamorarsi di lui, anche se Christian cercava di mettercela tutta.
Di non amare la sua voce, i suoi occhi, le sue mani, le espressioni del suo volto. La sua forza e la sua coerenza assoluta. Il suo carattere difficile da piegare. Ma Christian doveva farcela: costringersi a non aprire quelle porte a se stesso.
Ecco: così tutti e tre i lati del trifoglio sono rappresentati. 😃

Tornando indietro, cambieresti qualcosa di ciò che hai scritto?
Avevo delle risposte a questa domanda quando la storia era online… Ma direi che tutto quello che avrei voluto cambiare, ho avuto la possibilità di cambiarlo nel corso dell’editing. Dunque alla fine mi ritengo soddisfatta del libro in commercio.

E infine… Quali sono i tuoi progetti futuri? Avremo Clover 2? Ci sarà magari un personaggio principale femminile?
Clover a dirla tutta sarebbe una saga in quattro parti, di cui sicuramente il secondo libro è particolarmente importante perché si entra nel vivo e cambiano le forze in gioco. Il potere dei Raspidi esce definitivamente allo scoperto e Christian fa la sua scelta “amorosa”, che influenzerà parecchio tutto quanto… Certo, la speranza è che il primo libro si faccia conoscere e Centauria mi permetta di andare avanti! 😃
Essendo un romanzo M/M, i personaggi femminili saranno inevitabilmente sempre personaggi secondari; però abbiamo avuto un assaggio, a fine libro, dell’esistenza di un Raspide dalle sembianze femminili che combatte a fianco di Anemos, Prima, che ritroveremo in seguito - e ritroveremo anche Brenda, la sorella di Will, e la veggente Myriam, insieme ad altre new entry.
Nulla toglie, comunque, che io possa un giorno scrivere una storia nell’universo dei Raspidi ma con una protagonista stavolta femminile. Però sarebbe sicuramente più furba di Christian, su questo non ci piove.  😊

Grazie mille per il tuo tempo, in bocca al lupo e buona scrittura.
Lettori, se avete apprezzato Clover... diffondetelo. Se non lo avete provato, leggetelo.

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