TITOLO: L'uccello del tuono (La Croce della Vita #3)
AUTORE: Valentina Marcone
AUTORE: Valentina Marcone
EDITORE: Nativi Digitali Edizioni
Salve peccatori, sono qui a
parlarvi del terzo romanzo della serie: La Croce della vita. Vi lascio il link alle prime due recensioni.
Il romanzo parte con un incipit in cui
Deva sembra parlare al lettore ponendo un sunto delle puntate precedenti.
Riassunto certamente utile.
Dopo il finale del secondo volume
che ci lascia proprio in bilico su un conflitto tra vampiri e licantropi,
torniamo nella casa della furia e dei suoi papà + consorte per vivere un seguito che non è adrenalinico come mi
aspettavo.
Di bello in questo terzo romanzo ci sono nuove informazioni sulla natura di Deva, aspetto molto gradito perché la furia rappresenta l’elemento innovativo di questa saga, e le porzioni di testo che davvero mi sono piaciute si concentrano in due punti
precisi della storia, nella prima parte e nel finale, mentre tutto il cuore del libro poi è… non voglio dire vuoto o piatto, perché non è così, ma non è avvincente. Se amate i romance e il tocco erotico, con questioni sessuali e sentimentali in gioco sicuramente lo amerete, ma io non mi aspettavo questo e tanto meno cercavo questo. Il giusto tocco di "rapporti umani" mi sta benissimo, lo so apprezzare, ma il troppo stroppia e sinceramente a me questo romanzo mi par concentrarsi sull’evoluzione "amatoriale" di Deva.
Di bello in questo terzo romanzo ci sono nuove informazioni sulla natura di Deva, aspetto molto gradito perché la furia rappresenta l’elemento innovativo di questa saga, e le porzioni di testo che davvero mi sono piaciute si concentrano in due punti
precisi della storia, nella prima parte e nel finale, mentre tutto il cuore del libro poi è… non voglio dire vuoto o piatto, perché non è così, ma non è avvincente. Se amate i romance e il tocco erotico, con questioni sessuali e sentimentali in gioco sicuramente lo amerete, ma io non mi aspettavo questo e tanto meno cercavo questo. Il giusto tocco di "rapporti umani" mi sta benissimo, lo so apprezzare, ma il troppo stroppia e sinceramente a me questo romanzo mi par concentrarsi sull’evoluzione "amatoriale" di Deva.
Passiamo ad altri due piccoli punti che non mi hanno fatto saltare di gioia: si parla continuamente della bellezza di
Deva, in particolare del sedere (nel caso foste curiosi). Ovviamente si esalta anche la bellezza del suo
consorte, Gabriel, citazioni di addominali non mancano. Ripetere spesso tali caratteristiche
a un certo punto mi pare superfluo e ridondante, non enfatizza, anzi... Poi ci sono i troppi inserimenti dediti alla passione,
Deva mi par diventata una ninfomane (lei stessa si definisce così). Capisco il periodo di calore da “furia” però
non è quello il motivo della sua frenesia e lo ammette proprio in un passaggio:
Cavolo stavo diventando una ninfomane sul serio? Forse se avesse sollevato l'argomento potevo trovare la scusa del solstizio, ma sapevo che sarebbe stata una bugia.
Tutta la maturazione avvenuta in La Stella dell’Eire qui non la ritrovo. La protagonista è più consapevole del suo corpo, dei suoi poteri, si sente
furia al 100% ma la reputo ancora infantile e nei primi capitoli del sopracitato
romanzo lei era diversa, dura e decisa, su un altro livello. È come esser
passati dallo stato di donna allo stato di ragazzina e non mi piace la Deva che
mi si presenta in L’uccello del Tuono.
Il reader mi conta 343 pagine, e approssimativamente
dalla pagina 110 a 290 è tutto un tira e molla soprattutto sentimentale, non
accade nulla di eclatante se non i soliti bizze di Deva e le ribattute dei suoi
padri e amici, nonché del suo amante che nonostante lei ami alla follia decide
a un certo punto di… SCOPRITELO VOI (spoiler free :D).
Posso dire solo che Gabriel lascia uscire il suo lato selvaggio e la mette di nuovo in riga, un’esplosione che ho molto apprezzato perché ho l’impressione che sia un personaggio rimasto chiuso in una apparente tranquillità per troppo tempo e qui finalmente si intravede bene la sua indole rude e predatoria.
Posso dire solo che Gabriel lascia uscire il suo lato selvaggio e la mette di nuovo in riga, un’esplosione che ho molto apprezzato perché ho l’impressione che sia un personaggio rimasto chiuso in una apparente tranquillità per troppo tempo e qui finalmente si intravede bene la sua indole rude e predatoria.
La mia curiosità si desta a
pagina 293 dove succede qualcosa di particolare, sono tutta presa quando mi
rendo conto che il romanzo è finito lasciandomi l'amaro in bocca… Nel momento in cui finalmente arrivava
il bello (tanto atteso) dopo sesso e parole, parole,
parole… mi trovo alla fine senza il dessert. Le ultime 50 pagine sono quelle per me più interessanti, e forse quelle
che mi hanno davvero rapita in totale sono un centinaio, perché a conti i fatti
e note alla mano sul reader, la maggior parte della storia sembra voler prender
tempo insistendo sui rapporti tra Deva e Gabriel che alla lunga, a me, hanno
sfibrato.
Anche nel romanzo precedente
c’era stato questo insistere sulla neo-coppia che come si è unita si è data
agli amplessi e ai diverbi, ma qui mi aspettavo qualche svolta più rilevante sulla linea narrativa che vede protagoniste le creature: furie, vampiri e licantropi e le
dinamiche a loro legate, invece dovrò attendere ancora per andare più a fondo a queste vicende.
La scrittura è sempre fruibile e scorrevole.
La scrittura è sempre fruibile e scorrevole.
In conclusione, anche se comunque una parentesi piacevole,
non posso dire che L’uccello del tuono mi abbia soddisfatta, forse colpa delle
aspettative o forse colpa del troppo romance accompagnato dall’erotico che io digerisco
poco senza tanta bella azione di contorno.
Come si può notare delle
precedenti recensioni, ad oggi, il primo romanzo resta il mio preferito. Spero che la saga non prenda troppo l'impronta di fantasy erotico perché in quel caso non sarebbe più nelle mie corde e mi dispiacerebbe abbandonare una serie tanto promettente e un'autrice emergente in gamba come Valentina Marcone. Staremo a vedere.
❤❤❤1/2
TRAMA
“Alcune persone passano tutta la vita a prepararsi al peggio, pensano di essere capaci
di affrontare qualsiasi avversità, spendono ore a immaginare scenari disastrosi e realtà
terrificanti per essere sempre all'altezza. Anche io pensavo di esserlo, anni di duro
allenamento fisico, sudore e dedizione continui, credevo di essere pronta a tutto, con
l'appoggio della mia famiglia poi ero convinta di superare qualsiasi avversità.
Potere, amore e rispetto ti fanno sentire al sicuro da tutto, sentivo di avere la forza di
affrontare tutto quello che mi minacciava, licantropi, vampiri e qualsiasi altra creatura
mitica. Ti guardi allo specchio e ti senti invincibile, con un consorte immortale accanto,
con i fratelli Sincore a guardarti le spalle.
E poi, quando la situazione richiede tutte le tue capacità, quando arriva il momento
della verità realizzi... cazzo, quello era lo specchio delle brame.”
Dopo "La Croce della Vita" e "La Stella dell'Eire", "L'Uccello del Tuono" ci svela la prosecuzione dell'appassionante storia della Furia Deva.
Dopo "La Croce della Vita" e "La Stella dell'Eire", "L'Uccello del Tuono" ci svela la prosecuzione dell'appassionante storia della Furia Deva.
Io devo dire che mi aspettavo la conclusione, invece la Marcone mi ha spiazzato. Ho trovato più che altro interessante il fattore crescita di Deve, anche se in alcuni punti tornava ad essere un po' infantile.
RispondiEliminaSinceramente non ho visto maturare particolarmente la protagonista ma diventare un po' ninfomanete (come citato)... questo romanzo ha preso una piega che non mi aspettavo e avrei voluto più dettagli sulla storia che sugli incontri amorosi tra Deva e Gabriel. Se ci fossero stati amplessi e risvolti sulla faida in corso mi sarebbe piaciuto di più, non ho trovato un giusto bilanciamento di elementi... ma io sono io e l'erotico e il romance da soli non mi bastano. Altrimenti avrei letto un romance XD
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