social

http://peccati-di-penna.blogspot.it/      http://peccati-di-penna.blogspot.it/p/le-recensioni-di-peccati-di-penna.html      http://peccati-di-penna.blogspot.it/search/label/Segnalazioni       http://peccati-di-penna.blogspot.it/p/elenco-interviste.html     http://peccati-di-penna.blogspot.it/search/label/Blog%20Tour      https://4.bp.blogspot.com/-kpV7lPzLDPg/Wa6R8QW920I/AAAAAAAAOhs/-wTTOHjB1PU_Kj8p9t58BoFsNwavUmGSQCKgBGAs/s200/info.png

Post recenti

14 ottobre 2022

RECENSIONE - La Corte di Rose e Spine (A Court of Thorns and Roses, #1) di Sarah J. Maas | Mondadori

Eravamo rimasti io e io a non aver ancora condiviso un'opinione su La Corte di Rose e Spine, ma ecco la mia.


Trama
Indicato come retelling della Bella e la Bestia, ma io non ci sarei arrivata, non avrei fatto il collegamento. La storia parte con Feyre che, nonostante sia una ragazzina che si nutre a stento, porta avanti la baracca dove il padre non schioda dalla sedia, la sorella maggiore fa la regina e l’altra è la giardiniera... su per giù. Feyre uccide per sbaglio un fae e deve scontare la pena a casa di un fae maggiore, Tamlin. La prima parte, letta così, non ha senso, per trovarlo si deve andare molto avanti con la storia. C’è molto romance e presenza di spicy. Fayre e Tamlin si innamorano al punto tale che la sciupata umana va a battersi per lui contro l’antagonista della situazione, Amarantha, che da sola ha messo in ginocchio tutti i regni fatati. Chapeau. Il lato malvagio è ben sviluppato, ha un suo perché. Tra lui, lei e l’altra si inserisce anche un fae oscuro che sembra fare il doppiogioco: Rhys. La parte migliore della storia, inutile dirlo, è quella finale.Personaggi
Abbiamo tantissimi personaggi però riusciamo a distinguerli tutti, sono ben caratterizzati.
Feyre inizialmente mi è antipatica per via del nome che pare scimmiottare la razza fae (e in effetti deriva da essa) e perché ci è presentata come giovane, deperita, e poi caccia, porta pesi, affronta tutto come se niente fosse. Ammirevole la sua indole e i suoi valori. Tamlin è il principe azzurro, ci è presentato come il salvatore di Feyre: la porta in un bel palazzo, la nutre, la veste, la tratta da principessa… ma sotto sotto le sue intenzioni non sono sincere anche se finisce per amarla. Quindi tanto principe azzurro non lo è, anzi, nasconde anche una certa codardia che sul finale mi dà molto i nervi. Lucien spalla di Tamlin è l’amico che tutti dovremmo avere, fino al secondo libro, almeno. Amarantha è quella cattiva che dà soddisfazione, sadica e potente, a me è piaciuta molto.
 
Ambientazione
Il worldbuilding si rivela articolato, a volte qualcosa rischia di sfuggire. La storia si divide tra regno umano e fae.
 
Stile
La lettura risulta semplice, nonostante non sia uno stile del tutto elementare non è intaccata la comprensione del testo. Onestamente la scrittura dell’autrice non mi piace particolarmente, si sofferma su dettagli irrilevanti, talvolta non mi piacciono proprio i termini che utilizza per descrivere e inserisce  numerose scene filler. La sua scrittura infatti è ciò che mi ha fatto abbandonare la lettura della trilogia e riprenderla dopo mesi.
 
Ritmo
Regolare, lento, regolare, non c’è nessun passaggio davvero incalzante se non sul finale. Con una scrittura descrittiva e contenuti superflui ai fini della storia per forza il ritmo ne risente.
 
Finale
Perfetto, con azione, disperazione e unione delle parti. Veramente il punto forse più bello del romanzo.
 
Conclusioni
Bella storia, bei personaggi, bisogna solo superare le difficoltà che scaturiscono da come scrive la Maas. Io sono arrivata a un punto che non sopportavo più il tergiversare dell’autrice.


🚦 Resoconto in punti
Deboli
🔴Scrittura
🔴Ritmo

Forti
🟢Worldbuilding
🟢Personaggi
🟢Storia
🟢Finale
🟢Antagonista


«Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita».
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.

Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...


1 commento:

I vostri commenti sono la linfa vitale del blog, lasciate un segno ツ

tag foto 1 tag foto 2 tag foto 5 tag foto 6 tag foto 6 tag foto 4 tag foto 7