SERIE TV - Emily in Paris | Netflix

Foto: www.netflix.com

Quando ottiene il lavoro dei sogni a Parigi, la direttrice marketing Emily Cooper lascia Chicago e si tuffa in una nuova avventura tra lavoro, amicizie e amori. 

 

Oggi vi parlo di questa serie Netflix che forse avevano visto tutti tranne me: Emily in Paris.

Alla domanda: ti è piaciuta?
La mia risposta è sì, secca, ma ci sono più punti che non mi hanno convinto.

Piccola nota: Lily Collins la trovo sempre adorabile (le dareste 31 anni? Io no) e in gamba, ma il suo personaggio è fuori dal mondo, la serie spinge molto sull’irrealtà.

Emily Cooper è una direttrice di marketing che per lavoro si sposta a Parigi e ci si aspetterebbe ragazza un po’ responsabile, un pizzico posata, un pelo, non troppo, ma non è così, anzi a volte è quasi adolescenziale... nella serie non sappiamo quanti anni abbia ma, teoricamente, non dovrebbe essere particolarmente giovane perché da quanto si evince dagli episodi e dialoghi lei vanta già molta esperienza nel suo settore.

Nonostante la sua istintività e imprudenza riesce a scamparla sempre. SEMPRE e supera tutto in poco tempo, riesce addirittura a fare amicizia per strada con due persone squisite: pappa e ciccia in due episodi, che io due persone squisite le ho trovate in trent’anni di vita e non sotto casa, per dire...

Tutta questa positività, buona sorte, sono un sogno, sì, la vita di Emily mi ha fatto sognare però fino a un certo punto, perché il troppo stroppia... non so come spiegarvi. La protagonista non è una persona normale, non la rappresenta, semmai è più il contrario, e questo non facilità l’immedesimazione. Emily è sola in un altro continente, con un lavoro abbastanza negli schemi, con delle spese da sostenere, non ha alle spalle ricchezze (o almeno non ci è detto) eppure non le manca mai nulla, non ha reali problemi e se c’è pouf, scompare: abiti diversi ogni giorno con borse e accessori, tempo per fare sport e aperitivi, lavorare un po' come e quando le pare, e in tutto questo inizia anche a diventare una influencer seguita... è palese l'esagerazione del tutto va bene anche quando va male. Il passo da meraviglioso a grottesco però è breve.

Emily è anche un personaggio creativo e intelligente, questo lato l’ho apprezzato tantissimo, sarebbe stato bello veder spiccare questa sfumatura rispetto all’estetica (che vista Lily Collins è anche vincere facile): il capello sempre ben fatto (anche se lavato nel bidet), la mise abbinata (come se le può permettere?), la pancia scoperta che evidenzia il fisico tonico, il fatto che alla fine piaccia a tutti, uomini, donne... cioè anche meno, tutte queste esagerazioni, sommate, tendono a pesare.

Anche la stessa Parigi e i francesi sono caricati ed estremizzati: una città meravigliosa che ci appare priva di difetti e i parigini che sembrano pensare solo alla bella vita.


Se si guarda con occhi critici questa serie è quasi fantasy.
Se la guarda da semplice spettatrice annoiata che ha bisogno di rilassarsi o compagnia mentre è affaccendata, la serie risulta piacevole, leggera, frizzante e si è portati a guardarla proprio perché poco impegnativa. Altro lato positivo è la fotografia dai colori accesi e l’ambientazione parigina (ma ribadisco resa sempre perfetta, a volte sembra un set).

A parte Emily abbiamo personaggi stereotipati e situazioni già viste, la trama non spicca per originalità, ma va bene così, è quasi rassicurante.

Come serie la consiglio perché è un buon intrattenimento, un episodio tira l’altro, certo, se magari siete un po’ pignoli e preferite una rappresentazione più fedele alla realtà, potrebbe farvi storcere il naso.