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10 settembre 2020

INTERVISTA - Eleonora Bottari e Tales of Gods

Tornano le interviste e riprendono con  Eleonora Bottari, conosciamola meglio...


Mi chiamo Eleonora Bottari, ho ventisei anni e vivo in provincia di Roma, a Castel Madama. Essendo non-binary, preferisco farmi chiamare Enea e darmi del maschile.
Di me c’è poco da dire: scrivo, leggo, ascolto musica, guardo film o serie tv e amo i musical.
 
Benvenuta su Peccati di Penna Eleonora! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Prima di sapere scrivere. Quando ero molto piccola, a quattro o cinque anni, avevo cominciato a inventare un mondo fantastico dove una principessa guerriera e io vivevamo avventure rocambolesche.

Dreamy Night: Tales of Gods di [Eleonora Bottari]
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Per ora ho pubblicato in self, con scarsi risultati, ma ho ricevuto proposte anche da due case editrici; di cui però non mi sono molto fidata per ragioni che non sto qui a spiegare.

Come è nata l’idea di Tales of Gods? Cosa ti ha ispirato?
Tales of Gods è ispirato al mondo che ho creato da bambina per sentirmi meno sola, e hai personaggi che vi vivevano. Con il tempo, ho preso ispirazione anche dalla mitologia (che però non ha un grande ruolo: i personaggi hanno solo il nome di Dèi o simili, come omaggio), dai Vocaloid e dai disegni di una ragazza che spesso non sapeva che farne di concept per cui io avevo illuminazioni.

L’universo, per proseguire nella sua esistenza, ha bisogno di essere mantenuto in equilibrio. Virgo, il creatore di ogni cosa, conosce fin troppo bene questa regola; ma nell’ossessione di rispettarla assisterà al decadimento di ogni realtà che sia mai stata realizzata. Nessun prezzo è troppo alto da pagare per proteggere la sua creazione, ma l’universo non è d’accordo; e si prepara a sfaldarsi. E, forse, a non riunirsi mai più.
 
Quanto c’è di te in questo testo?
Tutto e niente. Non ho inserito parti del mio carattere nei personaggi, o parti della mia storia nelle loro vite, ma allo stesso tempo in questo testo c’è tutta la mia voglia di provare e riuscire in qualcosa, di portare alla luce una storia che mi frulla in testa da sempre.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Tales of Gods?
Quello che c’è scritto. Non è una metafora, non rappresenta qualcosa di poetico o altro.
Forse, in qualche modo, potrebbe rappresentare il concetto di famiglia – in tutte le sue sfumature e differenze.

Cosa pensi del Self-Publishing?
Non saprei. Penso che così tutti possono pubblicare ma, appunto, così tutti possono pubblicare. Puoi trovare capolavori, storie carine, e le peggio schifezze.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il seguito di Tales of Gode, ancora senza titolo, ma in fase di stesura – anche se son convinta di dover cancellare tutto. Per il resto, ho la saga piuttosto chiara in testa, almeno per grandi linee, e non vedo l’ora di portarla alla luce!

Grazie a Eleonora per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!

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