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7 febbraio 2019

INTERVISTA FRI19 - Viviana Giorgi


Grafica banner originale Rocchia Design
Nel fantastico mondo del rosa con Viviana Giorgi
Milanese, ex giornalista, Viviana Giorgi ha incominciato a scrivere narrativa femminile solo da qualche anno, dopo aver scoperto un genere, il romance, che prima aveva solo di rado frequentato, anche da lettrice. Dalla lettura alla scrittura il passo è breve e nel 2012 esce per Emma Books la sua prima commedia romantica, Bang Bang tutta colpa di un gatto rosso.
Oltre a leggere e scrivere, Viviana ama il cinema, pasticciare col piccolo punto e inventare ricette in cucina. Adora anche la compagnia di cani e gatti che, difatti, sono spesso presenti nei suoi romanzi.

Benvenuta Viviana, ricordi il primo romance letto? Cosa ti piace di questo genere?
Se si può definire romance, è stato “Piccole donne”. Anch'io allora ero una piccola donna, molto piccola, circa 10 anni. Mi ricordo che mi batteva forte il cuore, e sorridevo. Come mi capita ancora oggi quando leggo un bel romance. Di questo genere mi piace il lieto fine, il primo incontro dei protagonisti, le liti e il corteggiamento. Mi piace che in fondo fondo sia una bella favola.

Quali temi tendi a trattare nei tuoi romanzi?
Forse il desiderio di indipendenza della donna, che alle mie eroine non manca mai. La loro sicumera (come recita il titolo di una mia raccolta di racconti) nel non lasciarsi dominare sia da una società che non le rappresenta, sia da un uomo che, per quanto bello, ricco e intelligente, non le lascia libere di esprimersi come vorrebbero. Anche il più azzurro dei principi alla fine dei miei romanzi capisce che forse, per la donna che vorrebbe fosse sua, non basta ciò che luccica solo all'esterno.

Come definiresti la tua scrittura e come gestisci la narrazione?
La mia scrittura? Il mio stile è quello della commedia romantica, semplice, priva di fronzoli, diretta. La narrazione, a essere sinceri, non la gestisco, è lei che gestisce me. Mi siedo davanti al computer e incomincio a scrivere; se non esce niente ci riprovo qualche ora dopo, o il giorno dopo. Allora mi dedico ad all'altre occupazioni e, se posso, vado a fare una passeggiata: le idee migliori mi vengono mentre cammino per strada. Non faccio palinsesti, scalette, sinossi. Scrivo senza sapere quel che succederà domani. L'unica cosa di cui sono certa è che la mia storia avrà un lieto fine: sennò, che romance sarebbe?

Dove ti piace ambientare le tue storie? I tuoi personaggi sono adolescenti, giovani, adulti?
Mi piace portare prima i miei protagonisti, poi si spera anche i lettori, in luoghi che conosco e che ho amato. Gli Stati Uniti, l'Italia (Milano), l'Irlanda, l'Inghilterra, la Francia, la Norvegia. Ma viaggerò ancora con i miei romanzi, fino ad arrivare ad immergermi nel bianco Nord di questo mondo, magari in Canada, magari in Russia. Non amo le spiagge assolate, ma chi può mai dirlo che non finirò anche ai Caraibi? Il bello della scrittura è che non si hanno confini, non ci sono dogane. Puoi viaggiare, divertirti, piangere, ridere e innamorarti ogni volta in luoghi diversi. In quanto all'età, i miei protagonisti sono adulti, non ho più l'età per scrivere di adolescenti o giovanissimi, non conosco la loro vita. Le mie eroine oscillano tra i 24 e i 34, i miei eroi arrivano ai 40, ma sono sempre eroi da sballo.;)

Inserisci esperienze personali nei tuoi testi?
Qualche volta sì, ma si tratta di ambientazioni o suggestioni, non propriamente delle esperienze. Inserisco, quelle sì, delle fantasie visto che scrivere mi dà la possibilità finalmente di viverle.

Quanto tempo ti occorre per scrivere un romanzo e quanto dedichi alla revisione?
Non ho un tempo costante, ma quando incomincio non ci metto tanto a scrivere: tre, quattro mesi senza ammazzarmi di lavoro. Più tempo occorre per la revisione, perché prima di mandare il testo alla mia editor, Maria Paola Romeo direttrice di EmmaBooks che mi segue oltre che con grande professionalità con affetto, rileggo molte volte e rileggo ancora. E spesso non mi serve a molto. Per fortuna c'è Maria Paola!

Cosa speri di suscitare nel lettore?
Emozioni e sorrisi. E perché no, anche qualche risata.

Nei romance sei #teaminstalove o #teaminstaloveancheNO? Motiva la tua scelta di squadra.
#TeamInstalove fino ad oggi, anche se sempre i due protagonisti agli inizi della storia si guardano i cagnesco, ma già sanno che finiranno per amarsi. Mi piace quel filo di emozione che li lega fin dal primo momento, anche se loro continuano a negarlo. Mi piace slegare quel filo poco per volta, disfare ogni nodo, sicura che la fine sarà un filo di seta rosa.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Mi aspetto di incontrare tante amiche, scrittrici e lettrici, con cui ho un rapporto da anni, e di incontrarne tante altre mai conosciute o incontrate solo attraverso i social. Parlare con le lettrici, soprattutto, sarà per me un'ottima esperienza (speriamo che vogliano fermarsi al mio tavolo!).

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
In occasione del festival Emma Books metterà a prezzo scontat(issim)o tutti i miei titoli, e io dovrei riuscire a portare qualche copia dei due pubblicati in cartaceo da Mondolibri, e ciè “Alta Marea a Cape Love” e “Vuoi vedere che è proprio amore?” che verranno venduti a prezzo molto conveniente. Tra i romanzi pubblicati in digitale da Emma Books spero che ci sarà, oltre ai due da poco usciti - “E a voi piace farlo?” e “Ma Cupido ha i tacchi a spillo? - il nuovo romanzo di cui non conosco ancora il titolo. Sarà un romantic suspense, ma più rosa che thriller. E poi tornerò finalmente allo storico. Già mi aspetta a casa un affascinante my lord.

Grazie Viviana, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.
Grazie a voi per questa bella intervista.

2 commenti:

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