Oggi intervista ad Andrea Gasparini e attenzionealla sua opera Coràio! pubblicata da Augh!... e no, non sto scrivendo esclamazioni a caso... ma è un caso che titolo e casa editrice siano esclamazioni?
Torniamo seri...
Torniamo seri...
Benvenuto su Peccati di Penna Andrea Gasparini! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Mi sono avvicinato con impeto alla scrittura creativa quand’ero adolescente, volevo diventare un poeta maledetto o un cantautore impegnato. Invecchiando, ho iniziato invece a scrivere racconti e poi romanzi: non mi bastava la forma della poesia o della canzone per poter esprimermi al meglio, sentivo il bisogno di essere maggiormente discorsivo.
Qual è stato il tuo primo testo?
Credo sia stata una canzone, si intitolava Hot snow, era in inglese, parlava del rapporto tra l’individuo e l’apparente inspiegabilità di alcuni fenomeni naturali e sociali. La ricordo con grande affetto e un sorriso nostalgico.
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Mi sento molto vicino agli interpreti del realismo magico e agli scrittori e le scrittrici statunitensi contemporanei. Non riesco a leggere romanzi d’amore, ma potrei scriverli tranquillamente, basta inventarsi un paio di metafore e il gioco è fatto.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Mi sono affidato a esperti del settore per essere guidato nell’ambiente editoriale, a me sconosciuto. I manoscritti di partenza erano buoni, l’editing li ha migliorati e le case editrici li hanno infine infiocchettati. Pubblicare è stato quindi quasi fisiologico.
Qual è stato il tuo primo testo?
Credo sia stata una canzone, si intitolava Hot snow, era in inglese, parlava del rapporto tra l’individuo e l’apparente inspiegabilità di alcuni fenomeni naturali e sociali. La ricordo con grande affetto e un sorriso nostalgico.
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Mi sento molto vicino agli interpreti del realismo magico e agli scrittori e le scrittrici statunitensi contemporanei. Non riesco a leggere romanzi d’amore, ma potrei scriverli tranquillamente, basta inventarsi un paio di metafore e il gioco è fatto.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Mi sono affidato a esperti del settore per essere guidato nell’ambiente editoriale, a me sconosciuto. I manoscritti di partenza erano buoni, l’editing li ha migliorati e le case editrici li hanno infine infiocchettati. Pubblicare è stato quindi quasi fisiologico.
Come è nata l’idea di Coràio!? Cosa ti ha ispirato?
Dopo aver esplorato gli abissi dell’animo umano con La notte dell’incertezza (Giovane Holden Edizioni, 2015), avevo voglia di sorridere e di far ridere: per questo ho scritto una commedia grottesca, ispirandomi per la figura del protagonista ai rider che corrono per le strade di Bologna. Oltre a ciò, sentivo la necessità di rispondere a modo mio alle brutture che quotidianamente accadono attorno a me, usando la letteratura come megafono per alcune istanze, soprattutto sociali.
Dopo aver esplorato gli abissi dell’animo umano con La notte dell’incertezza (Giovane Holden Edizioni, 2015), avevo voglia di sorridere e di far ridere: per questo ho scritto una commedia grottesca, ispirandomi per la figura del protagonista ai rider che corrono per le strade di Bologna. Oltre a ciò, sentivo la necessità di rispondere a modo mio alle brutture che quotidianamente accadono attorno a me, usando la letteratura come megafono per alcune istanze, soprattutto sociali.
Coràio! è una favola moderna e agrodolce; tra le sue pagine trovano spazio la poesia, l’indignazione, l’ironia, il surreale e momenti di profondo lirismo. Durante è un venticinquenne bolognese e consegna pizze a domicilio per un ristorante indiano di dubbia fama: il Namasté. È il secondogenito di una famiglia come tante, composta da personalità stoiche che non si lasciano abbattere dai rovesci della vita. Il padre Anselmo è momentaneamente disoccupato, ma intenzionato a diventare il nuovo MasterChef d’Italia. La madre Serena rinegozia la propria professionalità d’insegnante diventando educatrice di un adolescente affetto dalla sindrome di Asperger. La sorella Libera, infine, è una stagista che lavora in una struttura d’accoglienza per migranti e s’innamora di un utente ivoriano. Dopo mille avventure in cui viene messa alla prova la tenacia dei vari personaggi, ognuno guadagnerà quel posto nel mondo per cui ha lottato col sudore e a testa alta. Coràio! commuove, fa ridere di gusto e piangere di rabbia, ma soprattutto invita a soffermarsi sulla progressiva perdita di memoria individuale e collettiva, in una società sempre più votata al rapido consumo di persone, oggetti e relazioni.Quanto c’è di te in questo testo?
Moltissimo, ogni personaggio per certi versi mi assomiglia, ma più di ogni altra cosa credo di aver trasmesso il mio senso dell’ironia.
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Mi è capitato, ma mai per più di cinque minuti. Quando non so cosa scrivere, bevo un bicchiere di vino e le parole cominciano a uscire dalle dita.
Cosa vuoi comunicare con il tuo Coràio!?
Vorrei strappare qualche risata e un paio di riflessioni, invitando chi lo legge a sentirsi maggiormente padrone della propria memoria e conscio dei propri affetti.
Cosa pensi del Self-Publishing?
Credo sia un ottimo modo per esordire e creare il fondamentale “zoccolo duro” di lettori.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho iniziato a scrivere un thriller ambientato nella mia valle trentina di origine, avevo voglia di sperimentarmi in questo genere finora mai maneggiato. E poi ho intenzione di continuare a portare in giro per l’Italia il reading musicato tratto da Coràio!.
Grazie a Andrea Gasparini per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!
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