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Altro giorno, altro giro sulla ruota del rosa, oggi con Laura Gay.
Laura Gay nasce a Genova dove tuttora vive, insieme al marito e a un cagnolino. Ama i libri, il cinema, la musica e gli animali. Ha pubblicato vari romanzi, sia di ambientazione storica che contemporanei. Laura collabora con La mia biblioteca romantica, ha gestito una rubrica di consigli di scrittura creativa sul blog di Insaziabili Letture ed è socia di EWWA (European Writing Women Association). È stata curatrice della collana di racconti erotici Senza Sfumature, per conto di Delos Digital, e attualmente scrive per la Newton Compton Editori, con la quale ha già pubblicato i romanzi Mille notti di te e di me, Tutto per te, Tutto di noi e il racconto Sole mare amore in ebook.Benvenuta Laura, allora, diretta come un treno, perché il romance? Cosa può offrire rispetto ad altri generi?
Evasione prima di tutto. In un mondo problematico come il nostro, tuffarsi in una storia d’amore può aiutarci a sfuggire dalla realtà per vivere momenti piacevoli ed emozionanti. Inoltre il romance ha d’obbligo il lieto fine e questo è molto rassicurante. Chi legge romance sa che i buoni sentimenti alla fine trionferanno.
Che “mood” seguono i tuoi romanzi? Ironico, emozionante, romantico, drammatico… o altro?
Principalmente io scrivo romance erotici, anche se mi piace spaziare tra vari sottogeneri: storico, contemporaneo, new adult, persino romantic suspense o time-travel. L’elemento comune delle mie storie è la componente “hot”, salvo alcune eccezioni naturalmente.
Quali ambientazioni preferisci? Nostrane o straniere?
Quello che mi ispira al momento e che meglio si adatta alla storia che voglio raccontare. Non sono d’accordo con chi sostiene che un’autrice italiana debba a tutti i costi ambientare la propria storia in Italia, come se noi italiane partissimo svantaggiate rispetto alle straniere. Se un’americana volesse ambientare il proprio romanzo in Africa chi la criticherebbe? Be’, diciamocelo, noi non siamo di serie B come molti pensano. Siamo perfettamente in grado di documentarci, tanto quanto loro. E in fondo il segreto è proprio questo: la documentazione. È lo stesso principio che vale per gli storici, in fondo. Poiché la macchina del tempo non è ancora stata inventata, si lavora di documentazione. ;-)
Quali sono le note originali che pensi ci siano nei tuoi testi?
Nei miei romanzi metto sempre qualcosa di me: i miei ideali, esperienze vissute o semplicemente un mio modo d’essere o di pensare. Sostanzialmente scrivo quello che a me piace, credo che la mia “originalità” stia in questo. Poi nel romance ormai è stato scritto di tutto, quindi ci sta che una trama possa somigliare a un’altra. La differenza sta nel nostro modo personale di raccontarla e di farla vivere alle lettrici.
Quali temi tratti solitamente nei tuoi romanzi, parlaci delle tue pubblicazioni.
Di solito mi piace analizzare le debolezze dei personaggi, le loro insicurezze, le loro paure. Nei miei libri si parla sempre di un cambiamento: una forte attrazione che diventa amore, la paura d’amare che si trasforma in coraggio di vivere apertamente i propri sentimenti, cose di questo tipo. Ormai ho scritto un po’ di tutto, dagli storici in cui una principessa che ha perso la sua famiglia ed è stata umiliata e violata nel peggiore dei modi, finisce per innamorarsi di un libertino, come ne La contessa delle tenebre. O in cui una dama innamorata perdutamente del proprio marito, che la ignora e che l’ha abbandonata dopo la prima notte di nozze, tenta di riconquistarlo trasformandosi in una cortigiana, come ne La dama misteriosa. Ai contemporanei come Scandalosi legami, un forbidden romance che tratta della sfrenata passione tra un uomo e l’insegnante della figlia e dell’amore impossibile tra una liceale e il suo professore di inglese. O come Mille notti di te e di me dove si parla della forte attrazione tra un miliardario inglese e una studentessa italiana, o ancora come Tutto per te in cui si analizza il tema del matrimonio di convenienza, o come in Tutto di noi, uno sport romance ambientato nel mondo del pugilato.
Ho scritto anche dei time-travel come Prigioniera del tempo, una storia in cui una liceale romana si ritrova ai tempi dei Borgia e deve imparare a sopravvivere e a districarsi tra l’amore di due giovani diversi tra loro come il giorno e la notte: uno spietato e crudele, l’altro onesto e altruista.
Evito di parlare dei miei numerosi racconti, altrimenti stiamo qui fino a domani. :-P
Come è il tuo stile? Arrivi dritta al punto o ti piace ricamare? Sei per le descrizioni o i dialoghi? Cosa si trova il lettore quando entra nel tuo mondo fatto di parole?
Il mio stile si può definire semplice e diretto, con pochi fronzoli. La mia narrazione arriva dritta al punto. Le descrizioni in un romanzo andrebbero messe quando servono, pagine e pagine in cui si racconta com’è vestito un personaggio o com’è una stanza, a lungo andare annoiano. Quindi tendo a fornire pochi dettagli, giusto quelli che servono a immaginare la scena. Al contrario punto molto sui dialoghi, al modo di interagire dei personaggi, a come si muovono, cosa provano. Di solito uso la tecnica del POV alternato e scrivo rigorosamente in terza persona. Inoltre cerco di mostrare piuttosto che raccontare (Show don’t tell), perché così facendo si aumenta il coinvolgimento da parte del lettore. Si tratta di tecniche usate soventemente dalle autrici americane, e se le usano un motivo ci sarà. :-P
Nei romance sei #teamlietofine o #teamNOlietofine? Motiva la tua scelta di squadra.
Scrivo romance e il romance ha l’obbligo del lieto fine, altrimenti non è romance ma women’s fiction. Il motivo della mia scelta di genere? La vita è già piena di problemi, delusioni, traumi da affrontare… almeno in un libro vogliamo godercelo un finale come si deve?
Cosa pensi delle critiche al romance? Ti hanno mai abbattuto?
Abbattuto no, innervosito sì. Penso che chi lo critica così aspramente o non lo conosce o ne ha paura.
Cosa ti aspetti da questo Festival?
Mi aspetto la possibilità di interagire con le lettrici e di portare alto il vessillo del made in Italy. Spero che sia anche l’occasione tra noi autrici di essere più coese e di evitare le guerre per il raggiungimento di un traguardo comune.
Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Mi auguro di riuscire a portare tutti i miei cartacei, sia quelli editi da Newton Compton (di cui forse si occuperà il libraio) sia i miei self che venderò io, direttamente al mio tavolo. Se ci saranno novità ancora non mi è dato saperlo, io mi auguro di sì. Incrociamo le dita! Per quanto riguarda i lettori troveranno in me una persona disponibile al dialogo (nonostante la mia proverbiale timidezza) e all’interazione. Ah, dimenticavo… avrò in serbo per loro anche alcuni regalini: segnalibri, card… cosine del genere. Quindi, passate a trovarmi, mi raccomando!
Grazie Laura, che ti auguro un FRI19 più che roseo!
Grazie a te per avermi concesso questo spazio nel blog. Un abbraccio.
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