Novità di maggio, tre diversissime pubblicazioni.
TRAMA
La strada degli americani è lunga
circa 40 km e unisce il centro di Napoli all’hinterland. Martina e
Giulia la stanno percorrendo per caso e all’altezza di Villaricca una
Fiat Tipo grigia dietro di loro comincia a lampeggiare con insistenza.
Parte un inseguimento senza motivo apparente, fatto di tamponamenti,
speronamenti e tentativi di mandare le ragazze fuori strada. Un
inseguimento che dura per 14 km di terrore. E chi c’è nella Fiat Tipo?
Ciruzzo Buttigliella, che si guadagna i soldi per il crack facendo
lavori di bassa manovalanza criminale, e Carmine Scognamiglio, un
operaio della Petrone Porte, un ragazzo semplice che è stato appena
licenziato. Ma la strada degli americani non è solo una strada, è un
crocevia di destini, dove i nodi del degrado, della follia da droga,
della violenza e della disperazione si stringono intorno alle vite dei
protagonisti.
A fare da sfondo una
Napoli inedita, quella dei piccoli criminali che vivono ai margini della
camorra, senza mai arrivare a farne parte, e di ragazzi che potremmo
considerare normali se solo non fossero nati nella parte sbagliata della
città; ma la Napoli raccontata da Miale di Mauro è anche una città
dove, nonostante tutto, sopravvive e a resiste la speranza della
normalità.
TRAMA
Un veliero, tre sorelle in fuga da una faida scoppiata perché una di loro non diventi regina, un viaggio avventuroso tra Cipro, l’Egitto, il Nord Africa e Cartagine. È questo l’inizio del mito di Didone. regina di diritto, esule per volontà degli Assiri. Didone è volitiva, impulsiva, intelligente e, per questo, temuta e osteggiata. Costretta da una congiura a fuggire dal Libano, attraverso l’intero Mediterraneo, si ferma nel Nord Africa, fonda Cartagine e costruisce con essa il mito dei Fenici. Amata e finalmente protetta dal suo popolo, Didone incontrerà l’uomo che per la prima volta la farà innamorare, ma nello stesso tempo la porterà alla distruzione: Yarbas, un giovane, bellissimo e crudele principe del deserto. Per lui perderà il bene più prezioso, suo figlio Annibale, e per lui attraverserà il Sahara, si allontanerà dalla sua città e finirà umiliata e tradita. Tornata a Cartagine, una città che ora la osteggia, è aggredita e uccisa nel tempio di cui è sacerdotessa. Il potere, il potere maschile si libera così di una donna troppo forte per i suoi tempi. E la storia trova la sua prima eroina.30 maggio |
AUTORE: Odafe Atogun
GENERE: Narrativa
PREZZO: cartaceo 19,50 €
PAGINE: 264
TRAMA
Dopo essere fuggito dal suo Paese d’origine, la Nigeria, e aver trascorso tre mesi in una lontana terra straniera di cui ignora la lingua, il famoso musicista Taduno riceve una lettera da Lela, la donna che ama. Nessuno, nemmeno Lela, sa dove lui si sia rifugiato e quindi non riesce a spiegarsi quella lettera. Lela gli dice che durante la sua assenza il Paese è cambiato e lo implora di rimanere dove si trova e di rifarsi una vita, ma ottiene l’effetto contrario, e Taduno decide di ritornare e di scoprire che cosa è successo, senza badare al pericolo. Comincia così l’epica storia di un musicista che a colpi di canzoni dà battaglia a un dittatore sanguinario reo di aver cancellato la memoria del suo paese. La vicenda, leggendo, appare sempre più ispirata alla figura di Fela Kuti, il celebre artista africano che non rinunciò mai alla sua musica, e alla sua battaglia per i diritti e l’uguaglianza.Un canto libero è un romanzo che ha le connotazioni e il ritmo della favola, è denso di simboli, magia, umorismo, con tocchi kafkiani. Ma dietro la prosa volutamente elementare si celano un’energia autoriale e un impegno dirompenti, sorretti da un intreccio scorrevole e divertente, oltre che da personaggi incisivi, difficili da dimenticare.
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