TITOLO: Madame Claudel è in un mare di guai
AUTORE: Aurélie Valognes
EDITORE: Newton Compton Editori
Immaginate un attuale Scrooge francese che invece di odiare il Natale odia le persone. Fatto?
Bene, abbiamo il nostro incredibile protagonista
Monsieur Scrooge Ferdinand Brun !
Leggere questo romanzo è come essere catapultati in una
commedia tragicomica, il lettore non sa se ridere o piangere, perché ne
capitano di tutte i colori, una dietro l’altra, non ha il tempo di adattarsi agli eventi, figuriamoci di annoiarsi.
Monsieur Ferdinand Brun affronta l’impossibile, non è uno stinco di santo però, poverello, avrà diritto di vivere un po’ di serenità, o
no?
L’unica gioia della sua vita è una cagna, e pure lei… puff… sparisce. La
sfiga lo attanaglia sin da bambino e sopra gli ottant'anni si ostina ad essere
la sua unica compagnia. Un uomo scorbutico, indisponente, asociale, che sotto sotto fa sorridere proprio per questo suo atteggiamento.
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Cover inglese |
La prima parte è quella più triste,
dove Monsieur Brun si strugge, non ne può più, poi una bambina, Juliette, si intrufola in
casa sua e porta finalmente un pizzico di brio e scompiglio. Come si dice dalle mie parti:
Tras 'e sicc e s mett 'e chiatt, ovver entra con discrezione e poi si prende sempre più spazio e confidenza. Quando poi Ferdinand incontra la vicina
di casa, iniziano ulteriori complicazioni: Madame Claudel è estremamente chiacchierona e
l'ottuagenario non può che assecondarla, anche
perché non gli lascia tempo di replica. In sostanza, il vegliardo si trova delle amicizie
senza sapere come, ma si adatta e il suo cuore inizia a riscaldarsi anche se vorrebbe negarlo.
Il romanzo si legge in poco tempo, la scrittura è talmente
semplice e fruibile che il testo sembra scivolar via dalle mani.
Le situazioni
presentate sono un po’ eccessive, forzate, ma è l’elemento portante di questa
storia e che rende tutto, appunto, tragicomico.
Non saprei
definire in altro modo questo romanzo se non piacevolissimo e leggero, una
compagnia gradevole e dall’umorismo velato.
Non è il classico testo che dà sensazioni forti, è un tipo di lettura che, secondo me, mira a intrattenere e mettere in
luce in modo soft, ridicolizzando ed estremizzando, alcuni aspetti della nostra società,
come ad esempio la solitudine degli anziani che in questo romanzo, alla faccia
della loro età, sono più arzilli e forti di alcuni trentenni.
Se cercate una lettura di transizione, qualcosa di lieve e piacevole, puntate su Madame Claudel è in un mare di guai.
❤❤❤½
Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha
ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita
– ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto
nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il
passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha
mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e
il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto
solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto,
Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al
minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia,
la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore
e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto
è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi
dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel,
un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà
l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico
evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il
vecchio ha costruito intorno a sé.
Simpaticissimo romanzo. Il personaggio che di sicuro mi è rimasto impresso è Madame Béatrice Claudel XD
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