TITOLO: Il giardino di Penelope
AUTORE: Elena Scigliuzzo
AUTORE: Elena Scigliuzzo
EDITORE: Centauria Libri
Salve peccatori, oggi vi parlerò di Il giardino di Penelope che ha come
protagonista una editor! Ebbene, non potevo lasciarmi sfuggire un romanzo che
si inserisce nel mondo dell’editoria!
Sofia, da giovane lettrice, si innamora di un libro di un
autore emergente che le resta nel cuore a vita. Crescendo riesce a coronare il suo sogno di lavorare in una casa editrice mentre l’emergente, Daniele Treves, a diventare famoso. Il destino
vuole che i due si incontrino, ma le aspettative di Sofia vengono infrante…
ovvio no?
Lo scrittore non è facile da gestire, non guida e ha bisogno dell'autista (sempre Sofia), non è collaborativo
e tira brutti scherzi. D’altra parte, anche Sofia non è un personaggio tutto
rose e fiori, anzi, a me è parso anche più ostico di Treves.
Assimilato il suo passato difficile e traumatico con una famiglia non da Mulino Bianco, concepito il suo essere indipendente e ambiziosa, a un certo punto la sua freddezza me l'ha resa davvero, davvero antipatica. Dopo pagine e pagine, non ho più compreso la sua animosità. Penso che tal stato emotivo sia tirato troppo per le lunghe. La ragazza fa davvero fatica a farsi apprezzare dal lettore, o quanto meno da me, mentre Daniele, nonostante il suo caratteraccio, intravede subito una luce in lei. Questo l'ho trovato molto bello ed è forse ciò che mi ha fatto stimare il protagonista.
Addirittura ho segnato
negli appunti il momento in cui la mia mente ha esclamato: E basta Sofi’! XD
Ero a pagina 260 e poco dopo anche Treves mi è venuto in appoggio commentando:Assimilato il suo passato difficile e traumatico con una famiglia non da Mulino Bianco, concepito il suo essere indipendente e ambiziosa, a un certo punto la sua freddezza me l'ha resa davvero, davvero antipatica. Dopo pagine e pagine, non ho più compreso la sua animosità. Penso che tal stato emotivo sia tirato troppo per le lunghe. La ragazza fa davvero fatica a farsi apprezzare dal lettore, o quanto meno da me, mentre Daniele, nonostante il suo caratteraccio, intravede subito una luce in lei. Questo l'ho trovato molto bello ed è forse ciò che mi ha fatto stimare il protagonista.
«Cieca, sorda, testarda, stupida, ottusa! Prima o poi ti pentirai delle tue bugie. Ammettilo, che l’amore ti ha toccato! Non puoi fingere che non sia successo niente! Un amore così è violento, ti cambia, niente dipende da te, niente. Stai lottando contro una cosa che è già parte di te.»
92 minuti di applausi.
Adorando e detestando contemporaneamente il rapporto tra
questi due testardi protagonisti (un tira e molla senza fine), ho avvertito una
mancanza in un momento topico, per me fondamentale, e mi è dispiaciuto molto perché con un personaggio come Daniele, così passionale, avrei immaginato un grande exploit.
Nel dettaglio, c’è una scena in cui i due si aprono rivelando
i loro tormenti. Daniele parla del suo e, quando toccherebbe a Sofia, la
sequenza si interrompe passando a un'altra in cui Sofia racconta quanto avvenuto a
posteriori. Cioè, invece di far vivere quel momento al lettore, lo si espone dopo come fatto passato. Che peccato! Perché secondo me, davanti alla storia di Sofia, Daniele avrebbe potuto mostrare non solo il suo lato passionale, ma
anche protettivo. Insomma, raccogliere le rivelazioni dei
protagonisti in un unico passaggio, con relative reazioni, avrebbe reso tutto più d'impatto e coinvolgente. Sottolineo il: secondo me.
Cosa ho apprezzato de Il giardino di Penelope? La scrittura fruibile;
i dialoghi molti spigliati, reali e vivaci; e la tensione sessuale. C’è una
carica particolare tra i due protagonisti, la passione tra loro è aggressiva ma
non compaiono volgarità. Elena Scigliuzzo ha delineato bene l’attrazione e il desiderio, apprezzo sempre quando un'autrice trasmette sensualità ed eccitazione
senza discendere in oscenità.
Anche se non principale, mi ha affascinato molto il
personaggio di Jama, chiamiamolo: assistente/amico/colf di Daniele Treves. Che con
la sua presenza altalenante fornisce i punti di incontro giusti per i
protagonisti e poi si ritaglia un angolo di storia tutto suo. Dalla serie: Amici miei, io ho fatto il possibile ora vedetevela voi! E mi par anche giusto.
Concludendo, Il giardino di Penelope penso sia un romanzo dalla scrittura fluida, le
descrizioni efficaci e un magnetismo peculiare.
Anche questo titolo della collana Talent di Centauria Libri mi ha tenuto buona
compagnia.
❤❤❤❤
TRAMA
Di tutti i lavori
ingrati e bastardi, questo è senza dubbio il peggiore. Sofia è
furibonda. Daniele Treves, scrittore bestseller, per ignoti motivi vuole
pubblicare il suo prossimo romanzo con la piccola ma raffinata casa
editrice Dionea, per cui lei lavora. A una condizione: per tutto il
tempo che gli servirà a finire di scriverlo, vuole un editor a sua
disposizione nella villa di Roma, pronto a leggere, correggere,
commentare e persino a fargli da autista. E Roberto, l’editore, ha
scelto proprio lei. Che non chiedeva di meglio – in fondo, a quindici
anni, un romanzo di Treves le ha cambiato la vita – fino a che non ha
scoperto che il suo eroe è un uomo riottoso e lunatico, in una parola
insopportabile… E irresistibile.
Non ci vuole molto prima che le necessità professionali entrino in conflitto con gli impulsi del cuore, un sentimento che minaccia di travolgerla e contro cui Sofia si ritrova a lottare fino a graffiarsi l’anima. Mentre le ombre del passato, suo e di Daniele, si addensano minacciando di cancellare il futuro…
Questo romanzo di risate e malinconie, rabbia e batticuore è la storia di una donna che crede di volere la pace e vuole la passione. Di un uomo che cerca una parte perduta del suo cuore. Di molte trame in un eterno giardino, un Eden abitato dai profumi dell’estasi e dal serpente della sofferenza. E di un libro, naturalmente: perché solo il potere delle parole è capace di ricomporre le schegge impazzite di due vite nella luminosa armonia di un amore.
Non ci vuole molto prima che le necessità professionali entrino in conflitto con gli impulsi del cuore, un sentimento che minaccia di travolgerla e contro cui Sofia si ritrova a lottare fino a graffiarsi l’anima. Mentre le ombre del passato, suo e di Daniele, si addensano minacciando di cancellare il futuro…
Questo romanzo di risate e malinconie, rabbia e batticuore è la storia di una donna che crede di volere la pace e vuole la passione. Di un uomo che cerca una parte perduta del suo cuore. Di molte trame in un eterno giardino, un Eden abitato dai profumi dell’estasi e dal serpente della sofferenza. E di un libro, naturalmente: perché solo il potere delle parole è capace di ricomporre le schegge impazzite di due vite nella luminosa armonia di un amore.
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