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9 ottobre 2016

INTERVISTA - Aida Dumond e Prima di noi

Aida Dumond è nata nel 1983 sotto il segno del Leone. Diplomata al liceo socio-psico-pedagogico, si è iscritta alla facoltà di Lettere e Beni Culturali. Normanna del sud, ama la letteratura nelle sue varie sfumature e sogna da sempre di diventare una scrittrice. Ha diversi gatti e un cane.



Benvenuta su Peccati di Penna Aida Dumond! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Grazie a te per l'ospitalità! In realtà non lo so, credo da quando ho imparato a scrivere in prima elementare. Adoravo scrivere, che fossero temi in classe o pensierini per la maestra e la passione è rimasta, sfociando nel desiderio di diventare una scrittrice durante l'adolescenza. Ah, comunque Aida Dumond è un nome d'arte. Il mio vero nome non stava bene sulla copertina.

Qual è stato il tuo primo testo?
Un romanzo vittoriano iniziato quando avevo sedici anni e mai finito. Fino ad ora.

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Bella domanda e anche un po' difficile. Credo di essere una lettrice e una scrittrice poliedrica, nella mia libreria si possono trovare autori diversissimi tra loro: da Dante Alighieri a Oscar Wilde per passare poi ad Allan Poe, Anne Rice, Stephen King e la lista continua (saggi storici compresi: adoro la storia). Mi piacciono moltissimi generi ma dipende sempre dal romanzo o racconto, mi piace il rosa ma devono essere storie verosimili e sorprendenti e non è semplice trovarne. Mi piace il genere horror, il thriller, il romanzo storico (Antico Egitto, Roma, Medioevo ecc) anche l'urban fantasy e il paranormal romance, di recente ho letto due libri del genere che mi sono piaciuti molto. E ho iniziato a leggere Harry Potter (se vi dicono che siete troppo grandi per Harry Potter, picchiateli!). Forse la fantascienza non è nelle mie corde, ho letto alcuni racconti sci-fi che però non mi hanno appassionata molto, né ho mai osato cimentarmi in questo genere (cinema e TV però sono casi a parte). Come scrittrice il discorso è simile, il mio primo romanzo è un sentimentale (rosa è riduttivo, perché non parla solo di una relazione amorosa), ma mi piacerebbe scrivere horror, fantasy, urban fantasy, paranormal romance, thriller e qualcosa lo sto già scrivendo. Vi ho già detto di essere poliedrica?

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Problematico. Da autopubblicata ho dovuto fare tutto io, revisione del testo, correzioni, copertina. Ma ce l'ho fatta. Ora aspetto (e spero) di raccoglierne i frutti. Ne approfitto per fare un appello: recensite!

Come è nata l’idea di Prima di noi? Cosa ti ha ispirato?
Quando lo dico non ci credono perché la trama è molto complessa (un mio amico è rimasto scioccato). È nata per caso... almeno una decina d'anni fa. Ovviamente non era così com'è venuto fuori il romanzo, negli anni la trama ha subito variazioni, si è arricchita di personaggi ed eventi, ma la base esiste dai primi anni del 2000. A ispirarmi è stata l'immagine di un film, non ricordo nemmeno che titolo avesse, ma da lì è scattato tutto, per poi evolversi nel tempo diventando molto più che un romanzo rosa. Leggere per credere.

Certi segreti devono restare tali. È ciò che pensa Thomas Foster, un uomo dall'animo complicato, con un passato doloroso e un presente difficile. A quarantadue anni si ritrova a un passo dal fallimento e non sa come uscirne. Tutto sembra perduto fino a quando non vede lei: una ragazza triste dagli stupendi occhi verdi. La osserva da lontano per giorni, mentre solitaria e malinconica prende la funivia per Manhattan, ma non trova il coraggio di parlarle. Quando si decide a farlo, lei sparisce. Quell'incontro non incontro ha su di lui un effetto del tutto inaspettato e gli fa ritrovare la voglia di combattere. Deciso a parlare alla ragazza triste, torna più volte nel luogo dell’incontro, senza mai rivederla. Ma si sa, il destino muove fili misteriosi e così, cinque anni più tardi, lei torna nella sua vita e Thomas decide che non la lascerà sparire di nuovo tra la folla. L'uomo però non è l'unico a nascondere dei segreti. Anche lei, la trentaduenne Jacqueline Flores, ne nasconde di inconfessabili e pericolosi, che metteranno a rischio il loro amore appena nato. Tra bugie, ricatti e conflitti irrisolti, dovranno fare i conti con il loro passato, per proteggere il loro fragile presente e costruirsi un futuro insieme. Quel futuro che nessuno dei due sperava di poter avere prima di incontrarsi. Prima di loro.

Quanto c’è di te in questo testo?
Nella trama nulla – se leggerete, capirete – ma molto nei personaggi. C'è un po' di me in ognuno di loro, anche se devo ammettere di essere più affine al personaggio maschile, Thomas - ho sempre pensato di essere stata un uomo nella mia vita precedente – un uomo forte e fragile al tempo stesso.

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Spesso. Il maledetto ha il vizio di presentarsi di frequente e ogni volta è una lotta. Per Prima di noi l'ho superato con la forza di volontà, non credo ci siano altre strategie: non è un masso sul tuo cammino rotolato dalla montagna che puoi fisicamente scavalcare, devi farci i conti nella tua testa. E forzare il posto di blocco.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Prima di Noi? 
Non credo di essere una persona presuntuosa e non ho mai inteso dare insegnamenti agli altri, più che altro volevo raccontare una storia che fosse percepita come vera, o possibile, una storia complessa dove niente è scontato e dove ci si può sorprendere con alcuni colpi di scena che spero di aver reso bene.  Nel libro si parla molto di destino – le vite dei personaggi si intrecciano in tempi e luoghi diversi - , personalmente non so se esiste davvero, forse il destino ce lo creiamo noi con le nostre azioni – e gli altri con le loro nei nostri confronti – ma proprio per questo mi piaceva l'idea di raccontare una storia in cui anche quando tutto sembrava perduto, quando i personaggi sembravano lontanissimi... ecco che le carte si rimescolavano e tutto si rimetteva in gioco. Nel libro succedono anche cose molto brutte a causa di persone cattive, ma Thomas e Jacqueline, insieme alle persone che li amano, riescono a fronteggiarle. Anche se con qualche difficoltà e forse non per sempre.

Cosa pensi del Self-Publishing?
Bella opportunità, ma non nego che sia difficile. Ci sono tanti scrittori lì fuori e farsi notare è dura.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Mh. Un romanzo vittoriano (sì, quello dei sedici anni), un romanzo soprannaturale (non saprei come altro definirlo... ) e il seguito di Prima di noi. Ci sono cose rimaste in sospeso che vorrei affrontare e concludere. Ma il seguito sarà più vicino al thriller che al rosa.

Grazie a Aida Dumond per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!

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