TRAMA
In
un Nord America messo in ginocchio da una disastrosa crisi economica e
dal dilagare della criminalità, Stan e Charmaine, una giovane coppia
innamorata, cedono alla falsa lusinga della normalità e della sicurezza
promesse da un avvenente progetto, in cambio della rinuncia a qualche
«piccola» libertà personale. Finiscono in una città troppo bella per
essere vera, dove tutti hanno una casa e stanno bene, dove il prezzo è
lavorare per un losco personaggio a capo della comunità, facendo cose
decisamente brutte: per esempio praticare iniezioni letali ai condannati
a morte o lavorare in una sorta di mercato del sesso. Si ritrovano così
a fare il male per libera scelta ma contro la loro volontà. Questa
situazione conflittuale li trascinerà in un surreale complotto che darà
lo spunto per interrogarsi su cosa significhi amare – in un futuro dove
non solo il sesso ma anche l’amore è mercificato – e scegliere. Una
riflessione spumeggiante e graffiante, calata in una narrazione
serratissima, dal ritmo travolgente, che usa con disinvoltura il
paradosso e l’ironia per portare alla luce quelle gemme preziose
nascoste nell’arte di Margaret Atwood: pensieri nuovi.
TRAMA
Nella primavera del 1993, Thomas Harding andò a Berlino insieme alla nonna per visitare una piccola casa in riva al lago. Era un «luogo del cuore», diceva la nonna, un santuario che lei era stata costretta ad abbandonare quando i nazisti erano andati al potere.Vent’anni dopo Thomas ritornò a Berlino: trovò la casa vuota, desolata, pronta per essere demolita. Una vera e propria ferita scavava il prato, impronta lasciata dal Muro di Berlino che per tre decenni aveva attraversato il giardino. Disseminate ovunque, vi erano le tracce degli abitanti che avevano affettuosamente abitato quelle stanze.
Thomas Harding ha deciso di raccontare della piccola casa di legno – amata e curata, luogo di vacanza e meditazione, svaghi e gite in barca – che è anche la storia di due guerre mondiali, di una ricca e rispettata famiglia ebrea, di un famoso compositore nazista, di una vedova e dei suoi figli, di una spia della Stasi e di tanti altri frammenti dimenticati che compongono il grande affresco del XX secolo. Un libro intimista e di ampio respiro, una magnifica testimonianza che, attraverso la trama degli affetti e della memoria, rende la Storia più viva che mai.
TRAMA
Il biografo turco di Nazim Hikmet si reca a Berlino dove un misterioso personaggio gli ha dato appuntamento per consegnargli importanti documenti che riguardano il poeta. Leggendoli, capisce che si tratta dei documenti della polizia relativi alla vita privata e all'impegno politico di Hikmet, allora rifugiato in Europa dell'est dopo esser stato imprigionato nel suo paese. Il misterioso personaggio che ha dato i documenti, chiamato l'Angelo, non è altri che un vecchio agente della Stasi. In una lunga evocazione di Berlino prima e dopo la caduta del muro, il biografo si interroga su questo personaggio ambiguo e sulle tragedie del XX secolo.
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