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16 febbraio 2015

INTERVISTA - Giulia Dell'Uomo e Tutte le cose al loro posto

Giulia Dell'Uomo è un'autrice esordiente ma al suo primo romanzo mostra già una gran padronanza della scrittura. Approfondiremo la sua conoscenza e parleremo di Tutte le cose al loro posto (recensione), opera d'esordio.

Giulia Dell'Uomo nasce a Terni nel 1988. Da sempre appassionata al mondo della comunicazione in tutte le sue forme, si laurea col massimo dei voti in Marketing. Divoratrice di libri di scrittrici italiane ed estere, fa della scrittura la sua più potente forma di espressione. Attualmente lavora con entusiasmo e dedizione come responsabile marketing e comunicazione di un'azienda sanitaria




Ciao Giulia, benvenuta su Peccati di Penna. 

Ciao e grazie per il tempo e lo spazio concessomi!



Figurati, è un piacere. Iniziamo: quando hai cominciato a scrivere? Come hai scoperto di voler pubblicare e di non voler scrivere semplicemente per te stessa? 

Ho iniziato a scrivere realmente un anno esatto fa, proprio per la stesura di Tutte le cose al loro posto. Prima di allora se mi avessero chiesto "cosa ti piace fare?" probabilmente tra le tante cose avrei risposto "scrivere", ma non avevo mai dato modo a questa passione di concretizzarsi realmente. Sono passati invece 365 giorni da quando ho iniziato a farlo sul serio e devo dire che ad oggi si è rivelata una scelta giustissima. L'emozione che si prova ad entrare nella quotidianità di un lettore è davvero unica!


Qual è stato il tuo primo testo? 

Considerando che Tutte le cose al loro posto è il mio romanzo d'esordio, direi che il primo testo è una lettera d'amore che scrissi al mio primo fidanzato da adolescente. Sembra una battuta, ma non lo è poi più di tanto! Non era una "letterina", visto che era lunga circa cinque pagine!


Quale genere letterario preferisci leggere e scrivere? Quale non è proprio nelle tue corde? 

Credo che dentro di me ci sia un dna romantico, per cui mi piacciono tutti i libri dove si parla d'amore. La narrativa contemporanea comunque rimane il mio genere preferito, mentre mi sento molto distante dai fantasy.


Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione? Hai mai pensato al Self-Publishing? Qual è la tua opinione a riguardo?

Su questo ci si potrebbe scrivere davvero un manuale. Diciamo che il mio percorso è stato come quello di molti esordienti: molto lungo, fatto di qualche porta in faccia, di tante speranze e soprattutto di attese. Ho spedito il manoscritto a diversi piccoli editori; per caso ho incrociato il percorso della mia agenzia letteraria Studio Garamond, che oggi mi rappresenta con professionalità sul mercato. Fino a quando poi è arrivata la proposta di Lettere Animate che ho accolto per l'innovazione e l'entusiasmo con cui lavora quotidianamente. Alla firma del contratto ho finalmente realizzato che eravamo ormai in tre a credere in Tutte le cose al loro posto, un numero sufficiente per trasformare il mio sogno in realtà. Non ho mai pensato al self-publishing, apprezzo gli autori che si auto-pubblicano perché molti di questi dimostrano di avere talento non solo nella scrittura, ma anche nella promozione di se stessi. Personalmente però ritengo che avere la fiducia di un editore sia un vero valore aggiunto.


Cosa ha ispirato Tutte le cose al loro posto? Ci sono elementi autobiografici? 

Il mio è un libro ispirato alla vita. Ci sono molti elementi che Sara, la protagonista, riprende da me e dal mio carattere. Ma al di là di questo, mi piace pensare che le persone possano ritrovarsi nel suo percorso, che qualche lettore ha definito "ad ostacoli". Quello in cui la vita, con le sue gioie e i suoi dolori, è l'attrice principale.


La malattia è una questione spinosa da trattare e tu hai sviluppato la storia con molto tatto e attenzione… la domanda è: hai trovato difficoltà nella stesura di questo romanzo? Come hai lavorato sul testo? 

Concordo con te nel dire che sia un tema spinoso e spesso spaventa anche molti lettori, ma posso dire di non aver trovato molte difficoltà nella stesura. Purtroppo ho conosciuto molte persone che hanno vissuto la malattia ed io, ho imparato nel tempo ad entrare in questo mondo, con un po' di coraggio e tanta sensibilità. Per questo motivo penso che nel mio libro la malattia sia un tema dominante ma allo stesso tempo di sfondo. Ho cercato di trattarlo avvicinandomi ad esso in punta di piedi e spero di esserci riuscita.


Come descriveresti il rapporto tra Sara e Roberto prima e dopo il loro distacco? Io ho percepito un legame anche alla fine, quando ormai non avevano più niente da dirsi; qualcosa di profondo che non tutti possono condividere o percepire. 

C'è una frase nel libro che rappresenta a pieno Sara e Roberto.

"Sospesi e oltre esistiamo. Basta crederci e nel credere a ciò che non si vede sta il fondamento dei legami più veri."

Sara e Roberto formano una realtà invisibile e al contempo molto più concreta di molti rapporti che vivono alla luce del sole. Sono due persone che si attraggono inevitabilmente dall'inizio alla fine. Il loro è un legame fuori dagli schemi, non c'è un filo logico nella loro relazione: ognuno ha la propria vita da dover mandare avanti. Eppure, anche con cento ragioni per non stare insieme, continueranno a trovarne sempre una per sentirsi uniti.


Cosa vuoi comunicare con il tuo Tutte le cose al loro posto? 

Esattamente che ogni cosa, prima o poi, torna al proprio posto. Anche quando sembrava impossibile. Credo che più che un libro sia un po' la mia filosofia di vita, che ho scelto di condividere col mondo mettendo nero su bianco tante parole!


Tutte le cose al loro posto è un romance inusuale per il panorama editoriale attuale fatto di rosa per lo più ironici e erotici, perché un lettore dovrebbe sceglierlo? Qual è la sua arma vincente? 

Sì, è decisamente inusuale per la narrativa romance. Nonostante io stessa adori i romanzi rosa, spesso li trovo surreali. Ma alla fine forse è proprio per questo che spopolano. Le persone hanno bisogno di sognare. Ecco, col mio libro si sogna un po' di meno e si guarda un po' di più in faccia la realtà. Ma se mi chiedi perché un lettore dovrebbe sceglierlo ti rispondo con una frase del film Vanilla Sky: il dolce non è mai così dolce senza l'amaro.


Quali sono i tuoi propositi letterari? 

Il mio proposito letterario più grande è di non perdere mai il piacere di scrivere e di leggere.
Credo sia davvero una grandissima fortuna! Per quanto riguarda il futuro, ho diversi idee che mi frullano in testa e in lavorazione c'è un secondo romanzo, ma è ancora troppo presto per parlarne. Al momento sto seguendo la traduzione di Tutte le cose al loro posto in sei lingue diverse. Un progetto ambizioso e davvero stimolante, che porterà Sara e Roberto in giro per l'Europa.


Grazie a Giulia Dell’Uomo per averci dedicato il suo tempo e aver condiviso con i lettori questa storia di vita tanto amara quanto dolce.
 
Grazie a te Nel, è stato un vero piacere!



Un saluto a voi peccatori e buona lettura.


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