Laureata in filosofia. È titolare di un negozio interamente dedicato al fantasy. Da sempre coltiva una forte passione per la scrittura e i mondi fantastici. Ha vinto svariati premi, ha collaborato con diversi siti dedicati ai libri e web magazine ed è stata giurata in vari concorsi letterari. Attualmente gestisce i lit-blog Il flauto di Pan e Leggere è magia.
Il suo ultimo romanzo in ordine cronologico è “Il mistero dei libri
perduti” (Zero91 Edizioni). “Il Mendicante di sogni” è stato pubblicato
per la prima volta nel 2009 da La penna blu edizioni nella sola
versione cartacea. Oggi, dopo un’accurata revisione e la realizzazione
di una nuova veste grafica, torna sul mercato in versione Ebook.
Da dov’è nata la passione per la scrittura?
Qual è stato il primo testo che hai scritto?
Quale genere ritieni più tuo, sia come autrice che come lettrice?
Hai avuto esperienza sia con una casa editrice che da autrice self, quali differenze hai riscontrato? Qual è stato il tuo percorso in entrambi i casi?
In linea di
massima posso dirti che il piccolo editore riesce a offrire davvero poco
a uno scrittore emergente, in cambio però chiede la sua libertà.
Scegliendo il selfpublishing ho scelto la libertà. Al momento sono molto soddisfatta di questa scelta.
Quanto
all’iter che dal manoscritto conduce alla pubblicazione, non c’è vera
differenza se si esclude la selezione iniziale e la lunghissima attesa a
cui l’editoria tradizionale costringe.
A tal proposito vorrei
sfatare un falso mito: l’autore che si autoproduce non è un autore che
fa tutto da sé sostituendosi all’editor, al grafico, all’impaginatore.
La differenza da questo punto di vista consiste solo nel fatto che
l’editore tradizionale impone all’autore i suoi collaboratori, l’autore
indipendente (definizione che ritengo più appropriata rispetto a “self”)
li sceglie in piena autonomia.
Reborn
è surreale, gotico, paranormale, ed è ambientato a Gioia, come mai la
scelta di contestualizzare il romanzo nella tua città natale?
Diversi personaggi del romanzo
sono “omaggi” a persone realmente vissute qui. Per esempio Santino è un
omaggio alla memoria di un noto homeless vissuto e morto nel mio paese.
Anche se non lo faceva sistematicamente come Sante, a lui è capitato
davvero di rifugiarsi a dormire in un loculo vuoto. La leggenda
metropolitana (o veritiero episodio di cronaca, chissà), vuole che una
mattina abbia letteralmente terrorizzato una signora che l’ha visto
venir fuori da una nicchia all’improvviso, mentre era intenta a deporre i
fiori sulla tomba di un suo caro estinto.
Qual è il tuo rapporto con la morte e l’aldilà? Hai trasmesso un po’ di te in Elga?
C’è un po’ di me in
diversi personaggi di Reborn. Per alcuni versi Elga mi somiglia, ma il
personaggio che più mi rappresenta è Iuri. Se cercate Miriam è a lui che
dovete guardare.
A cosa ti sei ispirata per il personaggio di Ogma? Sai che io pensavo a Johnny Depp nei panni di questo personaggio? In stile Fabbrica del Cioccolato :p

Fisicamente è una
bellezza androgina. Personalmente l’ho immaginato somigliante al modello
François Telombre, sarebbe perfetto nei suoi panni in un ipotetico
film. Johnny Depp però non sarebbe male, direi che anche lui potrebbe
somigliargli.
A quale personaggio di Reborn sei particolarmente affezionata?
A parte questo, nutro una
particolare simpatia per Ogma, penso che dal punto di vista narrativo
sia il personaggio più riuscito.
Cosa consiglieresti ai neo-scrittori che desiderano pubblicare?
Che programmi hai per il futuro? Nuovi testi, nuovi generi?
Grazie Miriam per aver concesso il tuo tempo a "Peccati di Penna"













Grazie a te per lo spazio concessomi, per le domande interessanti e per la bellissima recensione. E' stao un piacere!
RispondiEliminaPiacere mio ^-^
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