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4 ottobre 2024

RECENSIONE - Il Famiglio di Leigh Bardugo | Mondadori

Il Famiglio è un fantasy su base storica ambientato durante l’inquisizione spagnola a Madrid. 
 
La protagonista, Luzia, è una domestica che inizia a usare le sue capacità per intrattenere, ma qualcuno la nota e da lì inizia la sua avventura… o disavventura

Luzia viene selezionata per partecipare a una sfida tra persone dotate di capacità speciali considerate “benedette” e legate al signore, il vincitore dovrà servire a corte, il rischio è passare dalla santità alla stregoneria e finire giustiziati. La coerenza…
Luzia è presa in custodia da un nobile con un famiglio, il quale dovrà insegnare alla giovane a usare i suoi poteri. Luzia all’inizio è quasi una bambina indisponente ma la durezza della vita la porta a cambiare. La storia della sua famiglia è profonda e tormentata, e le conferisce tridimensionalità.
Il famiglio è una figura che mi è piaciuta così come la sua genesi, Santángel ha perso voglia di vivere ma allo stesso tempo teme la morte e si adegua alla sua immortalità. Risulta freddo e quasi impassibile, finché non incontra Luzia. Elemento strano, il famiglio non è protagonista anche se il libro è praticamente intestato a lui.  
 
Ho apprezzato l’ambientazione spazio temporale e il fondere storia e fantasy (1500, regno di Filippo II e la sua “caccia” ai protestanti e agli ebrei.
 
Il romanzo è narrato in terza persona al passato ed è dispersivo, si procede sempre con il freno tirato e con una scrittura descrittiva la lentezza si percepisce maggiormente. 

Il famiglio racconta una storia di sopravvivenza, di processi e torture, di sfide e d’amore, ed è una bella storia nel complesso, ma non ho trovato affinità con la scrittura che mi ha un po’ ostacolato nella lettura, il ritmo lente le pause tra gli eventi importanti, sono state un peso. Ovviamente questa è sempre una sensazione personale che varia da lettore a lettore, ma io che sono un “lettore d’azione” e amo dialoghi è un ritmo incalzante, ho trovato questa lentezza una nota dolente.



In una Madrid diventata da poco capitale del Regno e pervasa dalla furia controriformistica dell'Inquisizione, la giovane Luzia Cotado, conversa orfana di entrambi i genitori, cerca di sopravvivere come meglio può, nascondendo a tutti le sue origini e, soprattutto, la sua capacità di compiere milagritos, piccole magie. Un giorno, però, la signora della casa presso la quale presta servizio si accorge del suo dono e di lì in poi la obbliga a farne sfoggio davanti ai suoi ospiti, nel patetico e disperato tentativo di migliorare la posizione sociale della sua famiglia ormai decaduta. Ma quello che inizia come un semplice divertimento per nobili fiacchi e annoiati prende ben presto una piega pericolosa perché Luzia attira l'attenzione di Antonio Pérez, ex segretario ora in disgrazia di Filippo II. Per riconquistare il favore del re, ancora provato dalla sconfitta della sua armada, Pérez decide di indire un torneo per trovare un campione che diventi l'arma decisiva nella guerra estenuante contro la regina eretica d'Inghilterra. Determinata a cogliere l'unica possibilità che la vita sembra volerle offrire per migliorare la sua condizione, Luzia si immerge in un mondo popolato da veggenti e alchimisti, bambine sante e imbroglioni, dove i confini tra magia, scienza e inganno sono tanto labili quanto incerti. Con il crescere della sua notorietà, però, aumenta di pari passo il rischio che i suoi segreti vengano scoperti. Per non finire nella morsa dell'Inquisizione, la giovane conversa dovrà quindi agire d'astuzia, accettando persino l'aiuto di un uomo misterioso temuto da tutti, Guillén Santángel, a sua volta custode di verità che potrebbero rivelarsi letali per entrambi. Nel "Famiglio", Leigh Bardugo tesse una narrazione dove al racconto storico si intrecciano il realismo magico e una storia d'amore emozionante.

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