Fonte foto: Netflix |
Tribes of Europa è una serie post-apocalittica che parte dalle regole base: una catastrofe, fine del mondo conosciuto, caduta di ogni settore, piccoli gruppi che si organizzano in feudi, comuni, città stato, tribù, come volete chiamarli voi... insomma un classicone.
Comunque, per non essere una serie americana devo dire che è realizzata molto bene, le ambientazioni sono convincenti, gli attori carismatici e tutti bravi, tranne uno che proprio non trovo all’altezza del cast ed è pure uno dei protagonisti.
La storia è condotta da tre fratelli che divisi dopo un attacco si ritrovano a portare avanti la loro linea narrativa: il più piccolo, Elja, trovato un indecifrabile oggetto tenta di capire cosa sia accaduto il giorno in cui tutto è crollato a picco con la speranza, forse, di salvare il mondo... l’attore è quello che trovo più scarso, rigido, una statua. Il fratello maggiore Kiano è rapito dalla tribù più pericolosa del territorio alla quale finisce per unirsi, l’attore è più sciolto e si vede. Il terzo, anzi la terza, Liv sembra aggregarsi a un esercito ma poi cambia idea e si ritrova da sola, il suo scopo è trovare la famiglia, o quel che ne resta, anche lei abbastanza brava, ma comunque un po’ statica in alcuni momenti. Ovviamente non mi intendo di recitazione, giudico ciò che mi hanno trasmesso gli attori, poi magari sono bravissimi e per me sono tronchi. XD
Elja fortunatamente trova un mentore, Moses, un
meccanico/mercante/truffatore, un personaggio che tende a sdrammatizzare,
l’attore è molto espressivo e in qualcosa mi ricorda le interpretazioni di
Deep. Forse perché sorride spesso e sembra prendere per c... un
caciarone come Jack Sparrow.
Kiano viene usato come schiavo, abusato in ogni modo, ed è la prima volta che vedo abusi su un maschio... anche se non viene approfondito il trauma, anzi il personaggio sembra adattarsi piuttosto in fretta come se fosse insensibile alla violenza subita... a parte ciò mi piace molto.
Liv ho faticato a capirla, un po’ banderuola nelle
scelte, confusa, caotica, ma è un comportamento plausibile.
Parlando dei cattivi, I Corvi, la tribù più violenta e
forte della serie, posso dire che se da un lato è malvagità e devianza dall’altra
è guidata da onore e sincerità, i concetti quasi stridono ma giustamente anche
i cattivi devono avere un codice morale... ci sta. Il capo villain Yvar è un
pazzo esaltato, niente di nuovo, ma il personaggio che mi ha colpito di più è
un suo sottoposto, Varvara: una donna fortissima, durissima, levissima ma
qualcosa dal fondo di quel cuore duro ogni tanto emerge, si intravede nello
sguardo, bravissima l’attrice a rendere le emozioni.
La serie finisce senza dare risposte, lascia tutti all’inizio
di un altro percorso... solo sei episodi, ma scherziamo?
Concludendo, Tribes of Europa mi è piaciuta, ha un buon ritmo, personaggi e ambientazione. È una serie tedesca da non sottovalutare e io mi aspetto grandi cose viste le premesse.
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