Daniel Monardo è nato nel 1983. Ha conseguito la laurea magistrale in Infermieristica ed esercita la professione di infermiere nell’Azienda Ospedaliera “Sant’Andrea” di Roma. È docente a contratto presso “La Sapienza”, “Tor Vergata” e la “Università Cattolica del Sacro Cuore”. Musicista e cantautore, Morire in erezione è la sua prima pubblicazione.
Benvenuto su Peccati di Penna Daniel! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Buongiorno e grazie per l’interesse dimostrato nei miei confronti.Passione per la scrittura…diciamo che non ho una vera e propria passione per la scrittura. Scrivere è più un’esigenza personale. Scrivere è catartico. Non saprei dire da quando è così ma posso dire che scrivo da molti anni.
Qual è stato il tuo primo testo?
Il mio primo testo è di una mia canzone. Direi che è la chitarra che mi ha avviato alla composizione letteraria e da lì in poi, mi sono mosso anche verso altre direzioni (poesie, racconti, romanzi). Scrivere in versi o produrre un romanzo sono cose molto differenti tra loro ma personalmente mi trovo a mio agio in entrambe le modalità.
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Quando leggo un libro cerco di trovare un testo che possa trasmettermi sensazioni umane vere. Amo il realismo con delle note di pessimismo esistenzialista. Non ho un genere preferito ma certamente adoro gli scrittori della beat generation. Non prediligo i fantasy ma non li escludo totalmente dalla mia vita come invece faccio con i romanzi rosa che spesso sanno essere persino più distanti dalla realtà dei fantasy stessi.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
È stato un “buona la prima”. Ho spedito via mail, per la prima volta, un mio romanzo a delle case editrici su cui mi ero documentato quanto a serietà e affidabilità. Trascorsi un paio di mesi mi sono arrivate tre poposte di pubblicazione da tre editori differenti. Ho scelto “Scatole Parlanti” che tra tutte, a mio parere, era la più interessata al mio romanzo. Ho apprezzato molto il fatto che non abbiano voluto modificare il titolo del mio romanzo, anzi, si sono complimentati con me per l’idea. A cinque mesi dalla pubblicazione posso solo confermare la bontà della mia scelta che quindi rifarei senza pensarci.
Come è nata l’idea di Morire in erezione? Cosa ti ha ispirato?
Sono stato ispirato da Factotum, un romanzo di Bukowski. Ho deciso quindi, di scrivere di un mio alter ego a cui far prendere decisioni coraggiose che nella mia vita sarei incapace di sostenere. Prima dell’arrivo di Bukowski, Morire in erezione non lo immaginavo neppure lontanamente.
Siro si sente schiacciato dal peso di una routine ben lontana dal suo modo di intendere la vita. Decide così di licenziarsi e di accettare le conseguenze di un’esistenza non convenzionale, dedicata a seguire le proprie naturali propensioni senza alcun condizionamento. Uscito dai binari di una società che tutto pretende e nulla perdona, si ritrova a fare i conti con numerosi imprevisti, successi effimeri e personaggi improbabili. Nel momento di maggiore difficoltà, Siro incontra una donna capace di riaccendere in lui una scintilla di speranza e voglia di vivere.
Quanto c’è di te in questo testo?
Siro Minardi, protagonista del romanzo, è Daniel Monardo. Il Minardi pensiero è il Monardo pensiero. Per quanto i fatti siano totalmente inventati, la personalità del protagonista è speculare a quella dell’autore tanto da parlare di autobiografia.
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Davvero non so cosa sia. Sono un creativo. Se mi siedo per scrivere, io scrivo. La penna va da sola. Posso fermarmi per delle ore su due righe per poi ripartire ma un blocco vero e proprio non l’ho mai vissuto (fortunatamente).
Cosa vuoi comunicare con il tuo Morire in erezione?
La morte è la fine dell’esistenza così come la intendiamo. L’erezione rappresenta il godimento. Morire in erezione è un messaggio che vuole dire: “Cerca di vivere godendo della vita”. Non bisognerebbe morire prima della morte stessa. Siro Minardi ci proverà.
Cosa pensi del Self-Publishing?
Cercherò di essere pacato. Credo sia una rovina. Chiunque può pubblicare e questa è follia. Inoltre molte piattaforme permettono di fissare il prezzo della propria opera a 0.99 euro. Come non comprerei delle scarpe nuove a 0,99, non comprerei nemmeno un libro con questo prezzo, eppure… Personalmente non credo potrà mai essere una mia modalità per pubblicare. Non escludo che esistano dei buoni lavori pubblicati in self con un buon editing alla base, ma sinceramente credo che il self publishing sia un danno per l’editoria e per i bravi scrittori.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Scrivere. Indipendentemente da fama e guadagni. Totalmente disinteressato dai meccanismi di marketing. Scrivere, scrivere e scrivere.
Grazie a Daniel Monardo per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti sono la linfa vitale del blog, lasciate un segno ツ