Le Lunghe Ombre di Ottobre di Kristopher Triana è un horror
particolare, forte, a volte però più che truce l'ho trovato delirante perché
alcune scene descritte sembrano frutto di allucinogeni; ma ciò denota solo molta fantasia da parte dell'autore nell'ideazione e bravura nelle descrizioni.
La prima parte del romanzo, quella che mi ha tenuta sveglia
fino alle 2:00 è quella, secondo me, più efficace, la migliore: atmosfere
giuste, buon ritmo, suspense, quel insinuare e non dire che alimenta la
curiosità...
Dalla seconda metà del libro però il ritmo rallenta, in alcuni momenti l'autore si dilunga mentre in altri frangenti non dà abbastanza informazioni per poter concepire un cambiamento. Ad esempio, l'evoluzione di un personaggio non l'ho trovata per nulla convincente e così l'epilogo che lo vede protagonista, per me questa è la nota più stonata.
I protagonisti sono liceali abbiamo il classico gruppetto
con lo spiantato, lo sportivo, la disinibita e la vergine; bonus un vergine in più. Si sa, i vergini fanno gola alle creature oscure.
Joe è lo
spiantato, pensa solo a come far soldi, a come spenderli e al sesso; una
rappresentazione abbastanza concreta di una fetta di giovani di oggi e solo questo basta a far rabbrividire. Ciò
che mi ha colpito di questo testo è la capacità di Kristopher Triana di caratterizzare
gli adolescenti, in particolar modo ho trovato molto azzeccati i dialoghi.
Il ruolo della donna in questo horror è fortemente associato al sesso, da una parte la donna è oggetto dall'altro soggetto capace di usare le pulsioni come arma.
Il perno del romanzo, al di là dei giovani protagonisti, è uno spirito in parte fantasma, in parte succubo e in parte strega, per citare la trama, e dalla definizione di questo personaggio si può notare una certa confusione che per me resta anche nel testo. Nonostante venga narrata la storia di questa strega/spirito/fantasma/etc., storia per altro accattivante e sanguinolenta come piace a me, resta la sensazione di non aver capito di che entità si tratti. Non è un ibrido usuale perciò forse sarebbe stato meglio delinearlo in modo meno vago. Nella mia mente non sono riuscita visualizzare una strega, anche spirito, e anche succube (lato che non ho riscontrato se non nella presenza di scene di sesso che non mi collegano al mito del demone per come lo conosco), data talvolta per viva altre per morta. La mancanza di "etichetta" non mi ha turbata o sconvolto negativamente ma semplicemente disorientata.
Le vicende si collocano per lo più all'interno della magione infestata tra enormi stanze e l'esterno, non c'è una grande alternanza di scenario ma è ovvio poiché la casa diventa quasi una protagonista. Lo stile è descrittivo e in quanto horror sono presenti violenza e sangue e in aggiunta anche scene di sesso.
La narrazione è in terza persona formula necessaria per seguire le vicende e staccarsi, quando necessario, da un personaggio a favore di un altro.
Ne Le Lunghe Ombre di Ottobre di Kristopher Triana vi sono tanti elementi sovrannaturali: la creatura, la casa prigione di anime, la montagna intrisa di magia nera, le ombre, gli spettri "messaggeri" e in questa abbondanza mi sono trovata a pensare: anche questo?
Arrivando al succo del discorso, il romanzo mi è piaciuto
molto, mi ha catturato, tant'è che lo concluso in tre giorni leggendo praticamente solo di notte. Ho apprezzato lo stile di Triana e l’idea di partenza
ma, come predetto, solo l'epilogo non mi ha convinta.
Kayla ha una cotta per Joe e quando lui la invita a una festa all’interno della proprietà accetta subito. Ma presto cominciano a verificarsi eventi inspiegabili. Le persone scompaiono, un cane misterioso fa la sua apparizione e i ragazzi iniziano a mutare…
Gli spettri avvertono Kayla di salvare i suoi amici prima che siano divorati da quella strega seducente. Ma deve fare in fretta. Perché, con l’approssimarsi di Halloween, il maniero diventa un tramite per la magia oscura delle montagne e le ombre che regnano nei boschi tornano a casa.
Adoro Dunwich Edizioni!
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