Thunderhead di Neal Shusterman ha come protagonista, strano a dirsi, il Thunderhead una mente artificiale che governa il mondo.
Citra e Rowan giocano sempre un ruolo importante ma sono affiancati da un altro personaggio: Greyson Tolliver che ci introduce alla classe sociale dei loschi, ovvero quegli elementi sopra le righe che si avvicinano ai delinquenti dell'era mortale e all'agenzia del Thunderhead, la parte amministrativa. La storyline di Tolliver è importante, ma non mi è piaciuta troppo, per alcuni versi è un buon stratagemma per raccontare, appunto, del Thunderhead, senza stravolgere la condizione dei personaggi pre-esistenti.
Mentre Citra come Madame Anastasia porta innovazione nell'ordine delle falci, Rowan diventa Maestro Lucifero colui che spigola la corruzione all'interno della compagnia, questo lato dark di Rowan è accattivante, ma poi si perde.
Nonostante la trama segua il filone tracciato dal primo romanzo ci sono elementi nuovi che rendono la lettura particolarmente interessante. Tra la sorte di Rowan e Citra mi ha catturata maggiormente quella di Citra. Il suo modo di affrontare il ruolo di falce mostra umanità rimanendo ligia al dovere. Altro elemento che mi è piaciuto del suo personaggio e il legame con Madame Curie che ci mostra come si possa "far famiglia" anche se senza legami biologici.
L'antagonista è giustamente meschino, il suo piano eccezionale... sono rimasta affascinata da tanta pianificazione e dalla conclusione.
L'ambientazione è dinamica, si cambia spesso luogo anche perché l'occhio di bue si sposta di personaggio in personaggio. La morte in Thunderhead gioca un luogo marginale, sempre presente, ma non ha la stessa rilevanza, il romanzo si basa più su questioni di potere che sulla necessità di mietere.
La narrazione è in terza persona tranne quando è il Thunder a "parlare".
Ho apprezzato molto il finale da "apocalisse" della crudeltà e della
crudezza che non bisogna mai dimenticare anche se in un mondo perfetto. Lo scossone però turba il Thunderhead il quale mostra la sua sofferenza in modo spietato: il silenzio.
Thunderhead di Neal Shusterman è avvincente, forse un po' dispersivo a causa delle nuove entrate, ma comunque una gran lettura.
A fine romanzo avrei voluto avere il terzo volume della serie per poterlo sfogliare immediatamente ma ahimè...
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In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci.
Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti.
Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente.
Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento.
Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?
Testo fornito dall'editore
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