Falce di Neal Shusterman è... è... fantastico, affascinante,
originale e, sviolinata meritata a parte, parliamone.
Io tra i protagonisti ho preferito Rowan perché ha veramente lottato, buttato il sangue, dovuto adattarsi ad azioni spregevoli e poi è quello che sul finale dà, a mio parere, l’appiglio più accattivante.
Il rapporto tra Rowan e Citra non è particolarmente approfondito, ma non ne ho sentito la mancanza, in qualche modo sono risucita comunque a percepirlo.
Falce è ambientato in un mondo dove la rete internet
che comunemente conosciamo è diventata il Thunderhead,
una mente artificiale autosufficiente, capace di gestire l’intero
pianeta e dove è racchiuso tutto il sapere del mondo. Inquietate, ma allo
stesso tempo quasi rassicurante perché capace di tenere tutto sotto controllo.
A cosa aspiriamo noi comuni esseri viventi? All’immortalità
e all’eterna giovinezza, alla salute, oserei dire. Ma cosa accadrebbe alla terra se il
normale ciclo della vita si interrompesse? Sovrappopolamento a fronte di
risorse limitate.
La vita è meravigliosa: non esistono le malattie, si
sopravvive alla morte, si può decidere che età mostrare e con quale fisicità ma... C'è un MA grande quanto una casa:
la morte deve continuare a esistere per il bene comune. Nascono così le falci: autorità con il compito di uccidere un certo numero di persone all’anno per
evitare il sovraffollamento.
Su che basi scegliere chi deve perire? Questo è
un elemento fondamentale e decisamente interessante del libro, così come lo
stesso ruolo di falce.
Perché falce? Ovvio, perché strumento della morte.
Ogni falce dovrebbe seguire una morale quando uccide e
non godere nel farlo, sentire quell’azione come un dovere non un
piacere. Un grande potere per un essere umano sopra la legge e che potrebbe
vivere per sempre, salvo suicidio. Il potere però spesso porta corruzione e,
di fatti, anche nelle falci ci sono due fazioni, coloro che seguono un’etica e
coloro che se ne infischiano approfittando del loro ruolo. Anche se da entrambi
i lati scorgo una sorta di sadismo, perché uccidere potrebbe essere sempre
rapido e indolore, se veramente necessario, mentre le falci possono scegliere
come operare: armi bianche, veleni, corpo a corpo, armi da fuoco e persino lanciafiamme.
Il mondo elaborato dall’autore è molto particolare e
interessante, un futuro fantasioso dove però si denuncia in un certo senso la
mancata attenzione alla privacy e l’abuso di internet che si appropria di tutte
le nostre informazioni tanto da diventare un essere pensante, al di sopra della
mente umana, capace di intervenire nella vita della popolazione e di suggerire come agire nel privato. Al di là di questa entità artificiale, il
tema della morte è molto presente, immaginate vivere con l’ansia di poter
essere scelti da una falce.
I protagonisti di questo romanzo sono Citra e Rowan,
scelti come apprendisti falce per poi ricoprire il ruolo ufficiale. Il loro mentore
è Maestro Faraday una falce che per scegliere le
sue “vittime” segue le statistiche di mortalità di quando ancora si poteva morire.
Se da un lato abbiamo un maestro falce per bene, dall’altro
abbiamo un elemento rivoluzionario Maestro Goddard che al contrario gode
nell’uccidere e ama la teatralità, lui e i suoi seguaci attuano stermini di
massa. Goddard odia chi come Faraday è ligio al dovere e per questo prende di
mira i suoi apprendisti che a un certo punto sono costretti a dividersi. Il
lettore segue la preparazione di entrambi: da un lato un allenamento violento, dall'altro empatico. Fino all’ultimo non si riesce a
immaginare come possano cavarsela i due protagonisti, chi sarebbe riuscito a
diventare falce e chi sarebbe... non ve lo dico.
Goddard è quel tipico antagonista rappresentato come
leader carismatico le cui idee moderne attirano e accecano, nascondendone la
follia.
Il finale è uno spettacolo, infonde una curiosità difficile
da contenere.
Io tra i protagonisti ho preferito Rowan perché ha veramente lottato, buttato il sangue, dovuto adattarsi ad azioni spregevoli e poi è quello che sul finale dà, a mio parere, l’appiglio più accattivante.
Il rapporto tra Rowan e Citra non è particolarmente approfondito, ma non ne ho sentito la mancanza, in qualche modo sono risucita comunque a percepirlo.
I personaggi secondari sono vari, alcuni più importanti di
altri e anche loro si dividono per moralità e convinzioni.
Il romanzo è molto discorsivo, tra i capitoli sono
poste pagine di diario di diversi personaggi, in quanto le falci sono obbligate
a compilare un resoconto quotidiano delle loro azioni.
Falce di Neal Shusterman è stata una grande avventura
alla scoperta di un nuovo assurdo mondo, una lettura entusiasmante, penso che
a oggi sia la migliore di quest’anno. Primo di una serie, non vedo l’ora
esca il seguito.
Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori. A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti. Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare. Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso. Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.
Testo fornito dall'editore
Ciao! Che dire, un bel libro (qui la mia recensione), ma con qualche problematica.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto il fatto che facesse riflettere sulla morte e sul senso della vita da una prospettiva differente e alcuni personaggi sono davvero interessanti e ben caratterizzati.. Ahimè, altri meno. I protagonisti in particolare sono un po’ meh, e secondo me il presupposto su cui si fonda il libro non ha granché senso, perché il Thunderhead da solo sarebbe decisamente più efficiente nello scegliere chi spigolare o nell’adottare misure alternative quali il controllo delle nascite… Insomma, vedo margine di miglioramento!
Un abbraccio, Rainy
Capisco il tuo punto di vista, ma l'umanità in qualche modo doveva pur restare attiva e non diventare passiva, una sorta di "libero arbitrio", magari sceglieranno di spiegare meglio la situazione nei prossimi libri. I protagonisti sono marginali rispetto all'insieme, ma è anche questo che mi è piaciuto, una scelta diversa, audace.
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