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3 maggio 2019

INTERVISTA - Luca Puggioni e Solo uno stupido sabato sera

Intervista autore, oggi sul blog l'esordiente Luca Puggioni con, appunto, il suo primo testo: Solo uno stupido sabato sera, Scatole Parlanti.



Luca Puggioni è nato a Torino nel 1994. Nel 2016 si è diplomato al College Serialità & TV della Scuola Holden. Ex batterista di diverse band, la passione per le storie lo ha portato in seguito a creare un sito di recensioni, sceneggiare tre cortometraggi comici e scrivere due spettacoli teatrali per bambini. Questa è la sua prima pubblicazione.



Benvenuto su Peccati di Penna, Luca Puggioni! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
L’ho scoperta da piccolo, facevo le elementari. Mi piacevano i gialli e le spy stories, poi adoravo fare i temi in classe ed era ciò che mi riusciva meglio a scuola. Crescendo ho sviluppato un amore per la scrittura sempre più completo, legato non solo al classico libro ma anche ai fumetti, i film, i videogiochi ecc…

Qual è stato il tuo primo testo?
Mi ricordo che guardavo Alias, la serie tv di JJ Abrams con Jenneifer Garner, insieme ai miei genitori su Rai 2. Non ricordo se avevo più di dieci anni o meno quando, con la mia babysitter, ho iniziato a scrivere un romanzo giallo arrivando fino a una trentina di pagine.

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Un genere che proprio non mi piace è l’horror perché (giustamente) mi spaventa. Anche perché poi, ogni volta che rimango al buio o sono solo, ripenso sistematicamente alle cose peggiori che potrebbero accadermi e l’horror è una fonte fin troppo ricca di ispirazione. Al tempo stesso un genere che mi piace è il pulp. Tutto il sangue non mi spaventa, anzi mi affascina perché a differenza dell’horror conosco i carnefici e sto così vicino a loro che non posso non provare empatia.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Ricco di ansia, come quello di tutti suppongo. Ho spedito il romanzo a diversi editori e ogni volta che ci ripenso mi chiedo per quale motivo alcune di loro non lo abbiano preso in considerazione. Non mi sono affidato a un’agenzia, ma è quello che farò per il prossimo romanzo su cui sto lavorando, così ho qualcuno che mi da una mano fin dall’inizio.
14 €, 170 pag.

Come è nata l’idea di Solo uno stupido sabato sera? Cosa ti ha ispirato?
Mi sono diplomato alla Scuola Holden a maggio 2016 e ho iniziato a scrivere il romanzo a dicembre 2017. Per quell’anno e mezzo mi sono veramente rotto le palle perché non avevo un lavoro fisso da 40 ore settimanali e guadagnavo veramente poco. Così ho deciso di cominciare una raccolta di racconti in cui dei ragazzi guadagnavano una vergognosa cifra di denaro senza fare realmente qualcosa. Volevo, però, che ognuno di loro finisse male anche perché, altrimenti, sarei stato geloso dei miei stessi personaggi. Così ho scritto il primo, ma poi mi sono affezionato a quello che era l’antagonista del racconto e ho esplorato la sua storia e ho dato vita a Solo uno stupido sabato sera.

In un anonimo pub, un ragazzo confessa a un amico di aver ricevuto un’imbarazzante somma di denaro – senza un valido motivo – dalla Ranedo, una delle più grosse aziende informatiche della nazione. Dietro questa misteriosa operazione si cela un uomo che uccide con nonchalance ma sempre con la battuta pronta, in grado di uscire illeso da situazioni disperate e tuttavia incapace di fare a meno del farmaco che lo tiene in vita.
A ripulirne i disastri è Sofia, la sua ex moglie, intrappolata in una vita passata con una persona che non ama più. A versare benzina sul fuoco, invece, è Nikolaj, potente e spietato come l’uomo della Ranedo, così simile a lui che il loro incontro accende una miccia destinata a sconvolgere, o meglio, distruggere, tutto ciò che li circonda.
Solo uno stupido sabato sera è un romanzo pulp, un percorso disseminato di omicidi assolutamente non necessari e motivazioni apparentemente inesistenti in un’intensa fuga dal logorio della noia.

Quanto c’è di te in questo testo?
Tutto e niente. Il tema della storia l’ho scritto partendo dalla mia esperienza: la noia, la monotonia, la routine… Volevo raccontare ciò che provavo e ho notato che diverse persone della mia età comprendo appieno questo tema. Gli argomenti come il sangue e gli omicidi invece sono puramente fantasia (per fortuna). Sono un grande fan di Tarantino ed è grazie a lui se amo e scrivo il genere pulp.

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Alla Holden una delle prime cose che hanno fatto è stato sdoganare la figura romantica dello scrittore che scrive a lume di candela guardando la pioggia fuori dalla finestra. Lo scrittore è un professionista che deve seguire uno schema drammaturgico preciso. Ovviamente ci sono giorni in cui sono più ispirato e altri meno, ma credo che il blocco dello scrittore sia un problema che è stato ingigantito con gli anni.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Solo uno stupido sabato sera?
Non saprei, ho raccontato un tema che sentivo vicino a me e che, come dicevo anche prima, è vicino anche a diversi miei coetanei. Voglio principalmente divertire il lettore e intrattenerlo durante la lettura. Se poi le tematiche lo aiutano in qualche modo a comprendere meglio se stesso (perché è questo che fanno le storie, per me) vuol dire che ho fatto realmente centro.

Cosa pensi del Self-Publishing?
Non sono un grande fan in realtà, ha dei grandi vantaggi rispetto l’editoria classica, ma è molto più complesso. Personalmente preferisco affidarmi a un editore.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto lavorando su un secondo romanzo, sempre dello stesso genere, ma con personaggi completamente differenti.
Il prossimo anno dovrei pubblicare un fumetto, mentre quest’estate (salvo problemi di post-produzione) uscirà un cortometraggio che ho co-scritto: una commedia che invieremo a vari festival nel mondo. Infine c’è un secondo corto su cui sto lavorando con la stessa persona con cui ho scritto il primo. Insomma, cerco di scrivere il più possibile!

Grazie a Luca Puggioni per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!

1 commento:

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