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1 febbraio 2019

INTERVISTA FRI19 - Teresa Di Gaetano

Grafica banner originale Rocchia Design
Nel fantastico mondo del rosa con Teresa Di Gaetano.
Teresa Di Gaetano è stata giornalista pubblicista per quasi dieci anni. Ha collaborato per diverse testate giornalistiche locali sia per la carta stampata che per una emittente televisiva. Ha scritto e pubblicato ben sedici romanzi, di cui quattro al momento sono fuori commercio. Si è alternata tra il genere fantasy e i romance, generi che predilige scrivere. Ma non esclude in futuro di cimentarsi in altri generi letterari.
Benvenuta Teresa, ricordi il primo romance letto? Cosa ti piace di questo genere?
Ciao e grazie per avermi accolto in questo tuo splendido spazio dedicato ai libri. Sì, lo ricordo bene! È stato qualche anno fa. In televisione avevo visto la pubblicità della rivista “Donna Moderna” che regalava, ovviamente insieme alla rivista, i romanzi della scrittrice Danielle Steel. Praticamente, li ho letti quasi tutti i suoi romanzi così e mi sono davvero appassionata. Penso che quello rosa sia un genere molto versatile. Mi spiego subito. Quando si scrive un romanzo incentrato sui sentimenti, non si “parla” solo di questo, ma si affrontano anche molte tematiche interessanti e si possono inserire quasi tutti gli elementi per intrecciare al meglio la trama. Infatti, quando leggevo i romanzi della Steel, pensavo che lei potesse essere anche un’ottima giallista, oltre che una talentuosa scrittrice di romanzi rosa. Le trame dei suoi libri sono davvero molto ricche, variegate e avvincenti. Ecco cosa mi affascina tanto di questo genere letterario: l’estrema versatilità!

Quali temi tendi a trattare nei tuoi romanzi?
È una bella domanda. Ma… di norma cerco il più possibile di raccontare la realtà, quindi nei miei romanzi non c’è necessariamente il lieto fine. Forse questo dipende un po’ dalla mia indole un po’ “drammatica”; cioè “drammatizzo” un po’ tutto. Un altro tema di fondo, anche se è un po’ paradossale per un romanzo rosa, è che parlo spesso di “amori non corrisposti” o di “amori non completamente vissuti, capiti”. Almeno è quello che ho fatto con la mia saga sui Conti di Barrow, una trilogia dedicata appunto a questi Conti, che vedono avvicendarsi storie d’amore tormentate e complesse. Infatti, quasi sempre, i miei personaggi hanno un carattere complicato e ricco di sfumature e contraddizioni. Questo sempre perché cerco il più possibile di rappresentare la realtà.

Come definiresti la tua scrittura e come gestisci la narrazione?
La mia scrittura è molto semplice e lineare. Scrivo, di norma, periodi brevi, un po’ alla maniera giornalistica perché in passato ho fatto la gavetta per diventare pubblicista, e lo sono appunto stata per circa una decina d’anni. Sempre attingendo dalle scuole di giornalismo che ho fatto e dall’esperienza giornalistica passata cerco di gestire la narrazione “a braccio”, nel senso che ho già più o meno chiaro in mente cosa scrivere, ma inizio a scrivere la mia storia e lascio che mi porti dove lei o i personaggi mi vogliono portare. Spesso annoto su dei fogli, se mi vengono delle idee sulla storia, un canovaccio della trama. E così parto da lì per poi seguirlo. Per esempio, quando ho scritto il primo libro della saga sui Conti di Barrow (Rimani qui con me) mi erano venute in mente tante altre idee che ho annotato in dei fogli. Ebbene è stato allora che ho deciso che con quelle idee avrei scritto un secondo libro, Pezzi mancanti di te, per continuare la mia saga romance.

Dove ti piace ambientare le tue storie? I tuoi personaggi sono adolescenti, giovani, adulti?
Per ora sono appassionata del periodo vittoriano, quindi dell’Ottocento inglese, e sto ambientando proprio in questo periodo le mie storie. Per l’occasione ho letto molti romanzi di questo genere editi dalla Harper Collins – Italia. Uno dei personaggi che amo di più e da sempre è quello di Rossella di Via col vento. Ti confesso che avrei voluto inventarlo, quindi scriverlo, io… tanto sono affascinata e innamorata di questo bellissimo personaggio. La forza di Rossella sta proprio nella sua fragilità, del suo carattere ricco di sfumature e contraddizioni. Nella sua imperfezione lei è semplicemente perfetta! I miei personaggi di norma sono giovani, anche se non disdegno descrivere personaggi maturi.

Inserisci esperienze personali nei tuoi testi?
Certamente. Ogni scrittore trae non solo dalla propria immaginazione e dalle letture che ha fatto e che hanno solleticato la sua creatività ma anche e soprattutto dal proprio vissuto. Quindi, sì… c’è molto di me nei miei personaggi, non potrebbe essere altrimenti.

Quanto tempo ti occorre per scrivere un romanzo e quanto dedichi alla revisione?
Dipende dall’ispirazione. Però se proprio devo quantificare in termini di tempo, per scrivere un romanzo di circa trecento pagine, ci impiego sei mesi tra la scrittura e la revisione personale. Poi, ovviamente lo affido nelle mani sapienti di un editor, e lei si prenderà il suo tempo. Lo so, sembra poco come tempo, ma io “uso” un trucchetto personale. Praticamente, scrivo un pezzo al giorno, e poi lo stampo e me lo rileggo, correggendolo. Il giorno dopo scrivo un altro pezzo, e mi rileggo di nuovo il primo e il secondo pezzo. E procedo così per tutto il romanzo. Praticamente correggo dal primo giorno il romanzo e lo correggo fin quando non lo termino. Un lavoro che a prima vista può sembrare snervante e che richiede tanta pazienza, ma che ritengo necessario perché purtroppo refusi ed errori di battitura sono sempre dietro l’angolo e il lettore poi giustamente si lamenta se ne trova. Lo so… Madre natura non mi sarà grata, dato il grande dispendio di fogli, ma, nel mio piccolo e anche se autopubblicata, cerco sempre di dare il cento per cento per chi poi andrà a leggere la mia opera.

Cosa speri di suscitare nel lettore?
Vorrei tanto che i miei personaggi e le mie storie in generale entrino nei cuori di lettori. So che è come scalare una montagna ottenere un simile risultato, però davvero vorrei che si portassero dentro i miei personaggi e le storie che racconto, perché non c’è niente di più bello dell’aver conquistato il cuore di chi ti legge.
Nei romance sei #teaminstalove o #teaminstaloveancheNO? Motiva la tua scelta di squadra.
Be’ dipende dalla storia, comunque in genere sono #teaminstaloveancheNO, perché mi piace cercare di creare suspance. D’accordo il lettore si aspetta che quei due personaggi si innamoreranno, però… ecco preferisco tenere il lettore un po’ sulle spine. E comunque è bello descrivere la fase di innamoramento, crea attese.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Spero di farmi conoscere da tante nuove lettrici e, quindi, vedere che si accostino al mio stand tante nuove lettrici curiose di scoprire la mia penna. Se non sarà così, sarà comunque bello esserci!

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Ho iniziato a prepararmi per il Festival da quando ho appreso la notizia, quindi da molto tempo. E non ho ancora finito. Comunque, i romanzi che penso di portare sono questi: “Senza di te”, “Rimani qui con me”, “Pezzi mancanti di te”, “Amate Ombre”, “Lontano da noi” (l’edizione speciale della trilogia sui Conti di Barrow, speciale perché impaginata in modo professionale, quindi molto curata graficamente) e la seconda edizione del mio primo, ma spero non ultimo, paranormal romance “Se solo i tuoi occhi…”. I libri ovviamente saranno venduti in Fiera con uno speciale sconto. Ci sarà inoltre l’omaggio del segnalibro e di una borsetta in tela. Mi piacerebbe, tempo permettendo, quindi non so se riuscirò nell’impresa, riuscire a portare altri due romance. Uno è il quarto libro sulla saga dei Conti di Barrow e si intitola “Un lungo inverno a Greeley Fort”, l’altro è un romance contemporaneo che avevo già scritto nel passato, ma che devo riscrivere, e si intitola “Un posto dentro me”. Ma per questi ultimi due non ci metterei proprio la mano sul fuoco. Posso solo dire… speriamo! O almeno speriamo in uno dei due. Altrimenti, pazienza! Sarà per una prossima volta!

Grazie Teresa, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.
Grazie a te, Ornella, per avermi ospitato nel tuo splendido blog!

1 commento:

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