INTERVISTA FRI19 - Simona Liubicich

Grafica banner originale Rocchia Design

Conosciamo meglio l'autrice Simona Liubicich.

Felicemente sposata con Francesco e una figlia di quasi diciassette anni che studia al Liceo Artistico e alla Scuola di Recitazione ‘Studio Emme’ di Roma. Vive in Liguria. Ha intrapreso un percorso di studi di lingue straniere e in seguito Infermieristica Pediatrica e Neonatologica. Ama i libri, dai grandi classici ai moderni, la musica anni ‘80 e la buona cucina.

Benvenuta Simona, qual è il tuo primo ricordo legato al romance?
Innanzitutto, grazie per l’ospitalità davvero apprezzata, Ornella. Il mio primo ricordo legato al romance? Sicuramente la saga di “Angelica” di Anne e Serge Golon: bellissima e sensuale, Angelica de Sancé de Monteloup, contessa di Peyrac e marchesa du Plessis-Bellière è la donna più desiderata della Francia del periodo del Re Sole.
Ho sempre apprezzato l’accurata ricostruzione storica — anche nei film — l'intreccio delle trame così ricche di azione, le passioni sfrenate, la meraviglia mista alla corruzione della corte di Francia, insomma, libri letti da ragazzina e rimasti nel cuore perché tutt’oggi ancora così audaci e sempre verdi.

Come sappiamo, il romance ha tante sfumature dall’erotico all’ironico, al dark e molto altro ancora: come definiresti i tuoi romanzi?
I miei romanzi nascono da sempre con una sfumatura di giallo o di noir. A eccezione del paranormal, genere che adoro, ma palesemente inquadrato, negli altri amo le trame che lasciano un po’ il lettore sulle spine, le descrizioni di scene anche macabre e i personaggi forti, comprese le donne. Un romance ‘sporcato’, se così lo vogliamo definire, ma che mi fa amare di più la ricerca sui luoghi, i protagonisti e il plot della storia che non deve essere mai scontata.

Hai un target di riferimento? A chi consiglieresti i tuoi libri?
Io nasco come scrittrice di erotico e in effetti potrebbe essere il mio target vista la moda del momento che pone il passion sulla cresta dell’onda, ma… nonostante non lo rinneghi (anzi, sto proprio terminando un vittoriano erotico in questo periodo), ho scoperto altre strade che mi intrigano parecchio, come il romance puro senza sesso (il rosa-rosa) e il thriller, piacevole scoperta che covavo da anni ma non avevo mai avuto il coraggio di mettere su carta.

Come definiresti il tuo stile?
Sciolto, la scrittura semplice, per tutti. Non amo il genere ampolloso, i termini dove serve un dizionario per trovare il significato, l’infarcitura di arzigogoli inutili. Preferisco di gran lunga lo stile ‘show, don’t tell’ dove si sprofonda in quello che può essere un set cinematografico e dove sia lo scrittore che il lettore hanno la possibilità di essere spettatori della storia senza dover tornare indietro nella lettura perché troppo ricercata.

Preferisci ambientazioni nostrane o straniere per i tuoi testi?
Entrambe. Il mio thriller uscito a novembre è totalmente ambientato in Italia come altri miei storici; di per contro, ho ambientazioni vittoriane che richiedono per forza l’Inghilterra, oppure gli Stati Uniti, ottimo set per plot di qualsivoglia genere.

Quali sono le caratteristiche che non apprezzi nei romance? Cosa cerchi di non far mancare ai tuoi romanzi?
Sono molto sincera e l’ho ammesso diverse volte. Pur rispettando il grande valore delle mie colleghe, non amo i mafia-romance. Non può essere un alpha un uomo che spaccia droga, ammazza la gente e vive di criminalità, insomma un delinquente. Lo trovo anche molto diseducativo. È un mio parere, ovviamente, assolutamente personale e contestabile.
Nei miei romanzi cerco di non far mai mancare quel pizzico di intrigo particolare, come dicevo la pennellata di suspense. Mi piace regalare qualcosa di un po’ diverso alle lettrici.

Cosa speri di suscitare nel lettore?
Interesse innanzitutto. Soddisfazione e la voglia di voltare le pagine per andare avanti e vedere come va a finire. È terribile quando sento che un libro viene abbandonato dopo poche pagine di lettura: significa che non sei riuscita ad “agganciare” il tuo lettore, lo hai deluso. È triste.

Nei romance sei #teamlietofine o #teamlietofineancheNO? Motiva la tua scelta di squadra.
Se parliamo di romance sappiamo tutte che impone il lieto fine se no non potremmo considerarlo romance. Nell’opera di narrativa, invece, possiamo anche lasciare un finale aperto o infausto, è una scelta dello scrittore. Per quanto mi riguarda, in questo periodo sto lavorando a entrambi i generi e mi soddisfanno in ugual modo.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
WOW! Questa è la mia espressione. Insomma, non vedo l’ora di essere lì con tutte voi, di curiosare, partecipare, ricevere amiche e lettrici e trascorrere una giornata all’insegna del divertimento, oltre che di lavoro.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Sicuramente porterò con me il romance-thriller-storico OLTRE OGNI LIMITE, il thriller dall’inaspettato successo IL SILENZIO DELLA VERITÀ, i paranormal storici PASSIONE DI MEZZANOTTE e LA SIGNORA DEGLI SPIRITI, il vittoriano erotico che spero esca al più presto UN MATRIMONIO INACCETTABILE e infine quello nuovo che dovrebbe uscire a Pasqua, ma ancora TOP SECRET. Posso dirvi solo che è uno storico, ma non troppo distante da noi e che è ambientato negli Stati Uniti.

Grazie Simona, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.
Che sia tutto ROSA <3
Grazie a te