INTERVISTA FRI19 - Catherine BC

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Parliamo di rosa con Catherine BC, autrice presente al FRI19.

Catherine BC nasce e vive in provincia di Verona. Scrive per passione fin dall’adolescenza. Ha partecipato a contest e concorsi organizzati da riviste e siti letterari.

Benvenuta Catherine, hai iniziato a scrivere direttamente romance? Cosa ti ha influenzato?
Ho iniziato a scrivere un sacco di anni fa, da adolescente…nel Giurassico, praticamente! All’inizio erano racconti, ma la sfumatura rosa aleggiava sempre nell’aria. Poi, col passare degli anni, si è accentuata fino a sfiorare il rosso dell’erotico. Mi ha influenzato la mia indole romantica e la voglia di far finire bene ogni storia la mia mente riuscisse a immaginare.

Cosa ami di questo genere?
La possibilità di continuare a sognare a occhi aperti che deriva quando ci si immerge in un romance ben scritto, la potenzialità d’immedesimazione e il passaggio immediato delle emozioni.

Che “mood” hanno solitamente i tuoi testi? Ironica, romanticismo, dramma…
I miei romanzi sono passionali e romantici, ma anche ironici e talvolta introspettivi

Come definiresti la tua scrittura?
Un continuo divenire, uno studio non sui vari trend di mercato, ma su me stessa e sull’evoluzione che la mia scrittura ha subito nel tempo in parallelo alle mie vicende personali. Su di me, sulla mia anima sono rimaste delle cicatrici che si notano di netto anche nel mio stile.

Per i tuoi personaggi ti ispiri a persone reali sul piano estetico?
Molto spesso sì. Capita che nella mia testa un presta volto particolare prenda il sopravvento, ma anche che la stessa cosa possa succedere con persone comuni, le cui caratteristiche fisiche o caratteriali finiscono nei miei personaggi.

Cosa vorresti suscitare nel lettore con i tuoi romanzi rosa?
Vorrei che le emozioni che vivono i miei personaggi passassero al lettore in modo da fargli vivere a tal punto la storia che alla fine pensi di conoscerli davvero come fossero persone reali.

Nei romance sei #teamromanticismo o #teamerotismo? Motiva la tua scelta di squadra.
Io penso che siano due lati della stessa medaglia, due elementi non antitetici, ma complementari l’uno all’altro. Nelle storie che descrivo nei miei romanzi può prevalere ora l’uno ora l’altro, ma alla fine collimano, completandosi.

Perché pensi che il romance sia tra i generi tra i più venduti e criticati allo stesso tempo?
Il romance è, per sua natura, lettura d’evasione. Porta in mondi e in situazioni lontani dalla propria realtà solitamente e questo è il suo punto di forza, ma anche il perno delle critiche. Il fatto è che letture impegnate (o così definite) e letture d’evasione possono tranquillamente coesistere senza drammi. Il rosa però conquista gran parte del mercato e questo disturba, dando vita talvolta a insensate campagne denigratorie.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Il festival è un evento unico per me. Avrò la possibilità di farmi conoscere, ma anche di abbracciare autrici che ho letto e che ammiro molto. Per me è un onore far parte del FRI!

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno gli ospiri del festival quando ti incontreranno?
Porterò tutti i miei romanzi fatta eccezione di quello targato Youfeel perché non esiste la versione cartacea. Anzi, ci saranno sicuramente un paio di novità: Wounds, il “seguito” di Scars, scritto a quattro mani con Emma Altieri, e Spicy, un romance piccante che racconta la storia d’amore fra due cuochi stellati.

Grazie Catherine, che la tua penna non abbandoni mai il rosa!