Quattro chiacchiere con Tanya Torriuolo.
https://ilparanormalsecondotanyat.blog
Benvenuto su Peccati di Penna Tanya! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Ciao Ornella, e grazie per questo spazio! Ho scoperto la passione per la scrittura quando ero molto piccola, durante l’infanzia, ma solo a sedici anni, capii quale poteva essere il mio genere e iniziai a scrivere partendo da una trilogia. Scrivevo sempre e ovunque, non potevo farne a meno e con il passare del tempo questa passione è rimasta, seppur molto più controllabile rispetto ad allora (ora scrivo solo in determinati momenti)!
Qual è stato il tuo primo testo?
Il primo e vero testo è stato in realtà suddiviso in tre storie (la trilogia accennata poco fa). Avevo sedici anni e, essendo sempre stata molto attratta dal mondo del paranormale e soprannaturale, nonché già grande amante di Anne Rice, seguendo l’ispirazione mi sono ritrovata a scrivere di vampiri. Quella trilogia ce l’ho ancora, scritta a matita (da disegno) su fogli a righe, e ricordo ancora il giorno e il momento in cui era scattata la molla dell’ “adesso scrivo questo”…
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Dunque, fin da piccola ho sempre preferito le storie un po’ particolari e a tratti anche un po’ macabre… crescendo però i gusti si sono moltiplicati e così mi sento molto affine all’ Horror, l’Urban Fantasy (che vorrei fosse più conosciuto in Italia) e il Paranormal Romance. Mentre, i generi che proprio non riesco a leggere (salve qualche eccezione o se ne necessario), sono i romanzi di tipo storico, realisti e quelli troppo rosa, mi riferisco quelli troppo smielati.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Mmm, improvviso, impegnativo e, a tratti complesso. (Sorrido)
E lo è tutt’ora. Dietro una pubblicazione c’è un grande lavoro, tanti progetti che bisogna cercare di mettere in pratica… e, se si è da soli, a volte diventa complicato muoversi e gestire il tutto, soprattutto perché la pubblicazione comporta anche un lavoro di promozione e, se ti devi costruire da sola, a volte, è molto facile sentirsi in difficoltà. Però una volta in carreggiata, si tiene duro e qualche soddisfazione arriva! Ci vuole molta pazienza, impegno e perché no, anche una buona dose di fortuna… ma quest’ultima, a volte bisogna un po’ incoraggiarla. (Scherzo e sorrido.)
Questo romanzo è nato un po’ per gioco e un po’ per sfida. Da quando avevo incominciato a scrivere, non avevo ancora mai trattato determinati argomenti così, una sera decisi di intraprendere una nuova storia unendone alcuni per vedere se ci sarei riuscita e cosa ne sarebbe uscito fuori. Risultato: a volte è stata dura scrivere ma alla fine, mi sento molto affezionata a questo testo. Posso dire di aver provato ad essere un po’ più versatile e di esserci riuscita, per quanto sappia perfettamente che c’è ancora molto da imparare e migliorare!
Estate. Un gruppo di ragazzi poco più che ventenni decidono di fare una settimana di vacanza insieme (una sorta di gita fuori porta) ma per colpa del caso (o chissà cos'altro) finiscono in una strana e affascinante villa, in una località poco conosciuta. Il gruppo, composto da tre ragazze (Rose, Paloma e Meghan) e quattro ragazzi (Ezra, Daniel, Sean e Mathias), variegato per i modi di fare e pensare, si ritroveranno ben presto in una successione di brutali avvenimenti che metteranno a dura prova sia il loro stato mentale sia il loro legame affettivo, rischiando di renderli vulnerabili. Sarà questa, l'occasione per comprendere quanto si conoscano, quanto si vogliano bene e quanto la cooperazione e l'unione possa fare la differenza in quella che sarà una lotta per la vita stessa. Ma purtroppo non scopriranno solo questo... ciò che li minaccia non si ferma davanti a nulla e ha una mente astuta. I loro tentativi di sopravvivenza saranno tutti sforzi vani o, alla fine, i sette malcapitati riusciranno a salvarsi? E, la salvezza sarà stata davvero un bene?
Quanto c’è di te in questo testo?
Mmm, buona parte, in particolare credo che un/a dei/le protagonisti/e (scusate ma non voglio sbilanciarmi e rischiare di rovinarvi la lettura!) abbia alcuni miei tratti ben distintivi, perché c’è chi è riuscito fare un paragone con me, nonostante non ci conoscessimo molto.
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Sì a volte è capitato. I metodi per superarlo sono diversi a seconda del momento e della persona… Ho notato che a volte basta semplicemente “aspettare” che la giusta ispirazione dia la connessione che serviva oppure, al contrario, ci sono momenti in cui si deve “forzare” il momento, spronarsi (ma senza esagerare!) finché il collegamento non torna.
Cosa vuoi comunicare con il tuo “Oscurità di cenere”?
Quanto può essere forte un’amicizia quando è sincera; il coraggio che può nascere da ognuno di noi; il potere della resilienza e che nulla è quello che pare e nulla va dato per scontato.
Cosa pensi del Self-Publishing?
Credo che sia un’ottima occasione per offrire agli autori la possibilità di potersi esprimere e dimostrare quanto si impegnano e ci tengono alla loro passione e, penso sia anche un buon modo per farsi conoscere dai lettori ma anche dalle case editrici, che si sa, non è cosa facile.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Come progetto a breve termine sto lavorando alla pubblicazione del cartaceo de “Oscurità di cenere” prevista tra la fine Luglio e inizio Agosto, rendendolo disponibile non solo su Amazon ma anche su tutti gli altri Store (come Kobo, Google Play Libri, Apple, ecc…)! Ma conto di preparare un nuovo romanzo che da tempo attende nel cassetto di essere ripreso! Invito i curiosi a visitare le mie pagine social di Facebook, Twitter, Google Plus e Likedin, per restare aggiornati e scoprire di più!
Grazie a Tanya Torriuolo per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!
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