Altro thriller per me, un romanzo che avevo adocchiato da mooolto tempo e che ho recensito insieme ad altre blogger per questo Review Party: Il Tatuatore di Alison Belsham.
Il tatuatore è un thriller che dal titolo forse può sviare, al centro della storia non c'è un tatuatore ma un ladro di tatuaggi... ora, come si ruba un tatuaggio? Ebbene, tra le pagine è ben descritta la procedura che come potrete intuire non è per i deboli di stomaco, io non sono debole ma ammetto che qualche pagina mi ha un po' scombussolata e questo è sicuramente un pregio per un thriller.
Il tatuatore è un romanzo che si sviluppa lentamente, in terza persona, e ogni capitolo è incentrato su un personaggio tra cui ovviamente i due protagonisti la tatuatrice Marni Mullins e l'ispettore Francis Sullivan.
A loro si alternano altri personaggi secondari che sinceramente avrei anche evitato concentrandomi sui principali. Marni è una donna forte nonostante in passato non facile. Francis Sullivan non è il classico ispettore deciso e ferreo, ma un personaggio che io ho visto piuttosto debole, non ha una gran carica, non è quel protagonista capace di catturarti e affascinarti, almeno su di me non ha sortito questo effetto. Ad esempio, a me è piaciuta non solo più Marni, ma ho preferito addirittura il colorito ex marito di lei: Thierry, che anche se rude almeno è un elemento che nel suo piccolo è capace di scuotere e insospettire, il che non guasta.
Il tatuatore è un romanzo che si sviluppa lentamente, in terza persona, e ogni capitolo è incentrato su un personaggio tra cui ovviamente i due protagonisti la tatuatrice Marni Mullins e l'ispettore Francis Sullivan.
A loro si alternano altri personaggi secondari che sinceramente avrei anche evitato concentrandomi sui principali. Marni è una donna forte nonostante in passato non facile. Francis Sullivan non è il classico ispettore deciso e ferreo, ma un personaggio che io ho visto piuttosto debole, non ha una gran carica, non è quel protagonista capace di catturarti e affascinarti, almeno su di me non ha sortito questo effetto. Ad esempio, a me è piaciuta non solo più Marni, ma ho preferito addirittura il colorito ex marito di lei: Thierry, che anche se rude almeno è un elemento che nel suo piccolo è capace di scuotere e insospettire, il che non guasta.
Il romanzo è anche diviso in parti, oltre che capitoli, e tra queste si collocano pensieri partoriti dalla mente del serial killer e... sono terrificanti.Se non avesse più visto un poliziotto per il resto della sua vita non sarebbe stato comunque soddisfatto. Ecco cosa pensava Thierry Mullins mentre si allontanava dalla centrale di polizia, camminando lungo John Street. Merde! Svoltando l’angolo di Edward Street, per poco non travolse una vecchietta con tanto di carrello della spesa. Ma era troppo arrabbiato per fermarsi a chiederle scusa. Aveva una missione da portare a termine; se proprio dovevano esserci delle scuse, le avrebbe ricevute, non chieste. La sua maledetta ex moglie. Putain! Le cose buone ti sfuggono di mano di continuo, ma gli errori ti restano incollati addosso.
I tatuaggi sono un elemento importante del romanzo, trattato anche chon una certa cura e attenzione. Il lato descrittivo non manca, a volte minuzioso, fattore che può piacere o meno al lettore a seconda dei gusti personali. Personalmente ritengo che a volte ci siano descrizioni eccessive.Mi piace lavorare con la carne viva.
Il suono dolce della lama che affonda nella pelle e la raschia via. Il sentore ramato delle membra scoperte. Il calore del sangue rosso e fresco che mi scorre tra le dita.
La storia procede lentamente, forse si dilunga un po' troppo in alcuni frangenti, e poi prende una strana piega sentimentale che mi ha un po' spiazzata perché anche se prevedibile ho sperato non ci fosse in quanto tra i due soggetti coinvolti non ho percepito chimica o affinità, ma anche qui è una visione personale.
Sul lato criminoso, sulla scia delle vicende e degli indizi, io ho un po' intuito alcuni dei punti fondamentali del romanzo e a causa di questo intuito mi sono un po' rovinata i colpi di scena che però ho ugualmente apprezzato.
Concludendo, Il Tatuatore di Alison Belsham può dare tante soddisfazioni ai lettori di thriller, il segreto è lasciarsi trascinare.
Concludendo, Il Tatuatore di Alison Belsham può dare tante soddisfazioni ai lettori di thriller, il segreto è lasciarsi trascinare.
TRAMA
Brighton. L’ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell’opera di un serial killer. Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l’assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l’unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del “Ladro di Tatuaggi”?
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