Buon pomeriggio peccatori, prendiamoci virtualmente un tè insieme a Sabrina Gini con questa nuova intervista.
Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Sono nata con questa passione. Ne ho preso coscienza nel periodo della prima adolescenza quando ho iniziato a fermare su carta le mie riflessioni e i miei pensieri. In età più matura ho preso confidenza con le parole sino ad arrivare a creare delle storie.
Qual è stato il tuo primo testo?
Il primo testo inedito non ricordo quale sia. Il primo romanzo edito “La finestra rivolta a Est”.
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Decisamente i romanzi rosa, le saghe familiari, i gialli sono i generi che preferisco anche se saltuariamente inserisco tra le mie letture ogni altro genere. Non credo sarei capace di scrivere un thriller.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Non facile. Diverse proposte editoriali ma nessuna, a mio avviso, equa. Un anno fa ho conosciuto l’editor Elena Spagnoli, con la quale ho iniziato un percorso fatto di fiducia e piena collaborazione riuscendo così a portare a compimento il mio sogno: pubblicare il mio primo libro.
Come è nata l’idea de “La finestra rivolta a Est”? Cosa ti ha ispirato?
È nata dall’amore che provo per la mia terra, la Toscana, e dalla voglia di testimoniare, non solo la bellezza del suo paesaggio e le sue preziose tradizioni, ma la genuinità e la spontaneità delle persone mature che vi abitano. Pur non essendo un romanzo autobiografico ho regalato ai personaggi qualche sfumatura ‘rubata’ a persone realmente vissute restituendo una lettura piacevole con la quale è possibile sognare senza perdere di vista la realtà.
Quanto c’è di te in questo testo?
C’è molto di me in questo romanzo. La parte iniziale, prettamente descrittiva, è la reale trascrizione di ciò che rimbalza al mio sguardo. La parte emozionale, della quale è pregno il racconto, riporta gli errori, i percorsi della vita. La volontà di rimediare, la sete di riscatto. La grinta, la determinazione e soprattutto tanta energia positiva.
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Devo dire che per il momento non ho mai provato questo “blocco”, non perché mi ritenga al di sopra di questo o addirittura immune, ma semplicemente perché non mi impongo niente. Scrivo per il semplice piacere di farlo e lo faccio quando sono ispirata. Non mi impongo una scadenza, non mi impongo un format da seguire. Nel cassetto ho già altri due manoscritti pronti per la revisione. Non so quando e se usciranno fuori da lì, anche se il desiderio c’è.
Cosa vuoi comunicare con il tuo romanzo?
Un messaggio di positività. Una risposta alle avversità della vita. La sana caparbietà, quella che non ci permette di piegarci di fronte agli ostacoli. Un invito a valorizzare e guardare con occhi nuovi chi e cosa abbiamo di fronte.
Cosa pensi del Self-Publishing?
Penso che sia un’ottima opportunità. Una strada non facile ma sicuramente una degna alternativa.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Due manoscritti da trasformare in romanzi e tutto ciò che la mia ispirazione vorrà propormi.
Sono nata con questa passione. Ne ho preso coscienza nel periodo della prima adolescenza quando ho iniziato a fermare su carta le mie riflessioni e i miei pensieri. In età più matura ho preso confidenza con le parole sino ad arrivare a creare delle storie.
Qual è stato il tuo primo testo?
Il primo testo inedito non ricordo quale sia. Il primo romanzo edito “La finestra rivolta a Est”.
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Decisamente i romanzi rosa, le saghe familiari, i gialli sono i generi che preferisco anche se saltuariamente inserisco tra le mie letture ogni altro genere. Non credo sarei capace di scrivere un thriller.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Non facile. Diverse proposte editoriali ma nessuna, a mio avviso, equa. Un anno fa ho conosciuto l’editor Elena Spagnoli, con la quale ho iniziato un percorso fatto di fiducia e piena collaborazione riuscendo così a portare a compimento il mio sogno: pubblicare il mio primo libro.
Come è nata l’idea de “La finestra rivolta a Est”? Cosa ti ha ispirato?
È nata dall’amore che provo per la mia terra, la Toscana, e dalla voglia di testimoniare, non solo la bellezza del suo paesaggio e le sue preziose tradizioni, ma la genuinità e la spontaneità delle persone mature che vi abitano. Pur non essendo un romanzo autobiografico ho regalato ai personaggi qualche sfumatura ‘rubata’ a persone realmente vissute restituendo una lettura piacevole con la quale è possibile sognare senza perdere di vista la realtà.
Quanto c’è di te in questo testo?
C’è molto di me in questo romanzo. La parte iniziale, prettamente descrittiva, è la reale trascrizione di ciò che rimbalza al mio sguardo. La parte emozionale, della quale è pregno il racconto, riporta gli errori, i percorsi della vita. La volontà di rimediare, la sete di riscatto. La grinta, la determinazione e soprattutto tanta energia positiva.
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Devo dire che per il momento non ho mai provato questo “blocco”, non perché mi ritenga al di sopra di questo o addirittura immune, ma semplicemente perché non mi impongo niente. Scrivo per il semplice piacere di farlo e lo faccio quando sono ispirata. Non mi impongo una scadenza, non mi impongo un format da seguire. Nel cassetto ho già altri due manoscritti pronti per la revisione. Non so quando e se usciranno fuori da lì, anche se il desiderio c’è.
Cosa vuoi comunicare con il tuo romanzo?
Un messaggio di positività. Una risposta alle avversità della vita. La sana caparbietà, quella che non ci permette di piegarci di fronte agli ostacoli. Un invito a valorizzare e guardare con occhi nuovi chi e cosa abbiamo di fronte.
Cosa pensi del Self-Publishing?
Penso che sia un’ottima opportunità. Una strada non facile ma sicuramente una degna alternativa.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Due manoscritti da trasformare in romanzi e tutto ciò che la mia ispirazione vorrà propormi.
Giulia Ravelli è una giovane veterinaria: bella, determinata e genuina come l’agriturismo in cui vive e lavora. La sua vita di adolescente è stata segnata da una serie di tragici eventi e da un dolce segreto.
Tommaso Borghese ha un passato da ragazzo ricco e viziato. È un uomo che, deluso dalla vita, cerca di dare un senso al presente per sfuggire al fallimento del suo matrimonio perfetto.
Quando Giulia si trova faccia a faccia con il suo primo e unico amore, trova sempre più difficile conservare intatto l’odio che da sempre prova nei confronti di Tommaso e della sua potente e ricca famiglia. L’amore spesso prende vie inaspettate e, quando entrambi capiranno che i loro sentimenti sono ancora quelli di un tempo, scoppierà la passione calda e forte come il vento d’estate.
Sullo sfondo di una campagna Toscana dalle molteplici sfumature, una storia familiare che si snoda attraverso aneddoti, ricordi e passioni in un rutilante susseguirsi di colpi di scena.
Due vite, così apparentemente inconciliabili, inciamperanno di nuovo l’una nell’altra nel periodo più complicato della loro esistenza. Sapranno entrambi affacciarsi alla finestra che da sull’amore?
Tommaso Borghese ha un passato da ragazzo ricco e viziato. È un uomo che, deluso dalla vita, cerca di dare un senso al presente per sfuggire al fallimento del suo matrimonio perfetto.
Quando Giulia si trova faccia a faccia con il suo primo e unico amore, trova sempre più difficile conservare intatto l’odio che da sempre prova nei confronti di Tommaso e della sua potente e ricca famiglia. L’amore spesso prende vie inaspettate e, quando entrambi capiranno che i loro sentimenti sono ancora quelli di un tempo, scoppierà la passione calda e forte come il vento d’estate.
Sullo sfondo di una campagna Toscana dalle molteplici sfumature, una storia familiare che si snoda attraverso aneddoti, ricordi e passioni in un rutilante susseguirsi di colpi di scena.
Due vite, così apparentemente inconciliabili, inciamperanno di nuovo l’una nell’altra nel periodo più complicato della loro esistenza. Sapranno entrambi affacciarsi alla finestra che da sull’amore?
“Mi sentivo vuoto e senza forza. Non mi era mai capitato di sentire il mio corpo così privo di vitalità. Un forte senso di smarrimento si impossessò di me. In quel preciso istante, dentro una fredda sala d’attesa di aeroporto, una donna aveva appena sciolto un uomo dal suo abbraccio. Lo salutava con gli occhi e cercava invano di ricacciare indietro le maledette lacrime che insistevano per bagnarle il viso e offuscarle la vista. Deglutì. Un forte senso di smarrimento si impossessò di lei.
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