In libreria dal 30 marzo Volgograd. Storie di ordinaria periferia il nuovo romanzo di Luigi De Pascalis, vincitore, nella sua
carriera di romanziere, di vari premi letterari nell'ambito del fantastico e
del giallo storico.
Nel 2016 ha vinto il Premio Acqui Storia con Notturno Bizantino.
TITOLO: Volgograd. Storie di ordinaria periferia
AUTORE: Luigi De Pascalis
AUTORE: Luigi De Pascalis
Volgograd rappresenta una novità nella produzione di questo autore, solitamente dedito al romanzo storico, poiché affronta un tema contemporaneo raccontando il degrado umano e ambientale delle periferie romane. Volgograd, infatti, è il nome con cui il protagonista del romanzo definisce l'anonimo non luogo in cui vivono i veri romani, lui compreso; è una galleria di specchi che riflette all’infinito l’ambigua complessità dell’esistenza umana, una metastasi disordinata che cresce attorno a Roma.
TRAMA
Un anziano disilluso e con antiche ferite registra al computer, mese dopo mese, ciò che accade
intorno e dentro di lui. Vive in un luogo imprecisato della degradata periferia romana che lui chiama
Volgograd, dove è stata inventata la solitudine. Eppure, in questo microcosmo dalle atmosfere a
tratti noir, a tratti malinconiche o amare, si incrociano vite e destini accomunati da una affannosa
ricerca di senso e di riscatto. Ma sarà proprio a Volgograd, in questo spazio urbano quasi infernale,
che il protagonista riuscirà finalmente a fare i conti con il passato, opponendosi per la prima volta
alla prepotenza e alla sopraffazione, fino all'imprevedibile e borgesiano epilogo.
AUTORE
Luigi De Pascalis, classe 1943, è uno scrittore, pittore, illustratore italiano, nonché uno degli autori di narrativa fantastica più apprezzati negli Stati Uniti. Con La Lepre ha pubblicato Notturno Bizantino, vincitore del premio Acqui Storia nel 2016, Il mantello di porpora, Rosso Velabro, la Pazzia di Dio (finalista al Premio Acqui Storia e al Premio Majella), Il Labirinto dei Sarra, Il Nido della Fenice, la graphic novel Pinocchio, vincitrice del Premio “Pinocchio di Carlo Lorenzini” nel 2012. Ufficio stampa:
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