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30 marzo 2018

RECENSIONE [Libro + Film] - Ready Player One di Ernest Cline

Questo è un post impegnativo da leggere perché si parla doppiamente di Ready Player One di Ernest Cline: libro e film. La domanda a cui rispondo è: Mi sono piaciuti allo stesso modo?

Chiunque abbia la mia età ricorda esattamente dove si trovava e che cosa stava facendo nel preciso istante in cui, per la prima volta, sentì parlare della Caccia. È una fredda mattina di gennaio del 2045 quando la notizia destinata a sconvolgere la vita del giovane Wade rimbalza sugli schermi di tutto il mondo: il creatore di videogiochi più prolifico e geniale di sempre, James Halliday, è morto nella notte senza lasciare eredi. Che ne sarà adesso di OASIS, il formidabile contenitore di universi virtuali da lui ideato? E dei milioni di persone che, ogni giorno, scelgono di trascorrere la propria esistenza nei suoi strabilianti meandri, piuttosto che nella realtà di un pianeta devastato dalle guerre, dalle carestie e dall’ingiustizia sociale? La risposta è contenuta in un video che Halliday stesso ha diffuso poco prima di morire: una caccia al tesoro globale, una sfida virtuale ispirata ai mitici videogiochi della sua (e della nostra) adolescenza.Chiunque riuscirà a scoprire per primo la serie di indizi disseminati da Halliday, decifrandone il complesso viluppo di citazioni e rimandi, riceverà in premio la sua immensa fortuna e il controllo di OASIS. 

Per Wade, nerd fino al midollo e appassionato di retrogaming, è l’occasione di riscattare una vita ai margini. Ma la I.O.I., multinazionale tra le più potenti e spregiudicate, non ha alcuna intenzione di restare a guardare, e, pur di mettere le mani su OASIS, si prepara a giocare una partita che più sporca non si può.



Ready Player One non è un romanzo, è una full immersion nella cultura pop anni '80, dai giochi alla musica, dalle serie TV ai film. 

Ready Player One ha una componente fantastica ma anche degli insegnamenti nascosti sotto la superficie. Al centro dei temi c'è più del gaming, ma un mondo virtuale in cui vivere e il complesso rapporto con una realtà che non è per nulla rosa e fiori tanto da costringere le persone a voler vivere più online che offline, una vera e propria fuga dai disagi, una fuga nel fittizio. Questa dipendenza, questa estraniazione dalla realtà porta anche a una nuova economia, dove acquisti, beni e servizi si spostano in rete, persino la scuola è su OASIS, l'universo creato da Halliday. Questo evolversi di usi e costumi l'ho trovato molto interessante. 
In pratica un essere umano vive con il piede in due scarpe, in questo caso le scarpe sono due realtà. 

Wave, online Parzival, come molti è un gunter, ovvero un cercatore dell'easter egg che dà accesso alla ricca eredità di Halliday ed è un ragazzo che vive nella povertà, in un quartiere chiamato le cataste dove le case sono container impilati l'uno sull'altro. Wave è orfano, ha una zia malefica con un compagno violento e vive con altre persone in uno spazio angusto per poter pagare l'affitto. Non ha amici nella realtà a parte la signora Gilmore che vive al piano di sotto... i suoi amici, anzi il suo unico e miglior amico è online ed è Aech.
L'amicizia è uno dei temi di questo romanzo, l'amicizia non dipende dalla fisicità ma da un'affinità intellettuale, dalla condivisione di passioni, e Wave con Aech ha un rapporto quasi fraterno nonostante non si siano mai visti faccia a faccia e conoscano solo i rispettivi avatar. D'altra parte però su Oasis è difficile fidarsi  perchhttps://www.google.it/intl/it/options/é una bellissima e giovane ragazza potrebbe essere l'avatar di un vecchio camionista.
Questa “ragazza”, di cui ero virtualmente innamorato da tre anni, avrebbe potuto essere un obeso di nome Chuck, con le nocche ricoperte di peli. Quell’immagine mi aiutò a tornare con i piedi per terra
Aech è un personaggio che resta in ombra per gran parte del romanzo ma si riscatta nella seconda metà del libro tornando alla ribalta e scioccando un po' il lettore. Un altro rapporto forte e fraterno che nasce online è anche quello di due gunter giapponesi talmente affiatati da passare per fratelli e sono Daito e Shoto, anche loro poco presenti per gran parte del romanzo ma tra gli attori principali nel finale. In ultimo, ma non per importanza, altro personaggio importante e che nel libro mi piace molto (ma che nel film no) è Art3mis, una gunter e blogger famosa che è ben consapevole delle differenze tra la realtà e OASIS e resta molto concreta e fissa sul suo obiettivo: l'easter egg, quindi sui soldi e sulla prospettiva di un cambio di vita radicale.
«Ma conosci solo quello che io voglio che tu conosca. Vedi solo quello che io voglio che tu veda». Si mise una mano sul petto. «Questo non è il mio vero corpo, Wade. Non è la mia vera faccia».
Nonostante gli "altissimi cinque" siano uniti dal filo della rete, in diventano una squadra solo verso l'epilogo e mi piace molto come evolve il rapporto tra loro. Art3mis resta sempre la più diffidente, ma Parzival non si tira indietro dal dimostrare le sue buone intenzioni.Un'evoluzione graduale, il conquistarsi la fiducia poco alla volta sono passi importanti e significativi.

Altra menzione va al cattivo della situazione: Alan Sorrento che riesce a mettermi ansia dalla prima comparsa,  è quasi un peso costante nel corso degli eventi, lui e i suoi tirapiedi. Ha un certo potere come villain, si sente la sua presenza e si mostra subito malvagio e senza scrupoli macchiandosi di omicidio senza troppi complimenti. 

La storia di Ready Player One fondamentalmente mi è piaciuta, ha la giusta dose di adrenalina e dramma senza edulcorare i fatti, ma secondo me non è scritta nel modo più idoneo, almeno non idoneo per tutti. Come dicevo al principio il romanzo cala completamente nella cultura anni '80 e ci sono degli spiegoni assurdi su ogni cosa, troppe citazioni, troppo esporre, quasi fosse un tema o un saggio e questo nuoce al ritmo. Chi non conosce gli anni '80, non è un nerd o un appassionato si trova spaesato, estraneo ai fatti, e a un certo punto anche un po' annoiato. Una pecca di questo romanzo è proprio l'andare contro il famigerato show don't tell, in ready Player One è quasi tutto un tell... lo ammetto, questi per me sono difetti non indifferenti per il mio tipo di lettura ideale e mi hanno ostacolato, ma nella parte viva del romanzo sono stata davvero presa e interessata e sarebbe stato meraviglioso conoscere di più della Terra del 2045. Purtroppo manca l'attenzione sul mondo esterno a OASIS e sarebbe stata una cornice perfetta e un modo per  capire meglio cosa spinge l'umanità a riversarsi nel virtuale e lasciare alla realtà solo i bisogni fisiologici.

Il  romanzo si conclude in modo perfetto, nelle ultime sette righe vedo una morale, un significato, un insegnamento da cogliere e vorrei riportarvi le ultime battute per farvi capire cosa intendo ma vi rovinerei la lettura e non voglio farlo. 

In conclusione il libro è promosso!

FILM

Sono andata al cinema senza aspettative anche perché dai trailer avevo subito percepito la diversità  tra film e libro... ma non credevo cambiassero tanto.

Comprendo le difficoltà per le licenze e nel riassumere un romanzo lungo e carico di immagini e riferimenti, ma alcune cose le avrei lasciate intatte perché si sono persi un po' dei punti salienti e per me più belli di Ready Player One

Io che ho letto il libro prima di andare al cinema, non mi sono goduta il film perché la trasposizione mi ha confuso non sono riuscita a vedere sullo schermo ciò che avevo trovato tra le pagine ed è stata una sensazione stranissima.

- Le sfide di Holliday per l'easter egg sono state cambiate, non solo accorciate ma stravolte... corsa in auto? Non è Fast and Furious.
Tramite quelle sfide si riusciva a conoscere meglio Holliday, si attraversavano i suoi ricordi, si rivedevano i posti della sua infanzia ricostruiti in OASIS, ma nel film questo percorso manca.  
- La temporalità degli eventi non è stata rispettata, ma questo lo comprendo perché sarebbe stato più complesso scandire il passaggio di mesi e mesi.
- I personaggi sono stati modificati sia nella loro fisicità che nei loro rapporti e questo mi ha dato enorme fastidio perché era una parte importante della storia.
- Altra cosa che non ho concepito e che non è stata neanche ben spiegata nel film è la comparsa dei "ribelli" capitanati da Art3mis... ma dove? Quando? Cosa? Perché? Mica è Hunger Games!
E poi Art3mis nel libro è una che spacca mentre nel film è fin troppo socievole, collaborativa, in pratica non è la mia Art3mis e la relazione che si sviluppa con Wade nel film è anche più irrazionale di quella del romanzo. No, non mi è piaciuta per niente questa scelta di avvicinarli velocemente.
Tra scene mancanti, passaggi della storia completamente modificati, personalità dei personaggi reinventate, io non ho trovato questo film neanche lontanamente alla pari del libro, non ha lo stesso dramma, lo stesso pathos, mancano l'adrenalina e l'ansia, la tensione data dal segnapunti e dalla scalata della IOI e  il finale non è stato rispettato.

Probabilmente da nerd esperta di giochi datati e cultura popolare anni '80 avrei anche accusato la mancanza di molte citazioni, ma non è il mio caso anche se ho sentito la mancanza di Pac-Man XD

Forse avrei potuto apprezzare il film non leggendo il romanzo, ma a questo punto non lo saprò mai.

Se sulla storia e i personaggi ho avuto molto da obiettare, non ho nulla da ridire riguardo la realizzazione, le musiche, gli effetti e la riproduzione di personaggi iconici, perché dal punto di vista estetico il film mi è piaciuto, l'ho trovata spettacolare, soprattutto la citazione di Shining è stata fantastica, un inserimento fatto davvero bene, forse un po' invadente, ma realizzato con una gran cura (sembrava di aver cambiato film).

In conclusione, Ready Player One è un film che non mi ha conquistata, mi ha deluso. Il mio consiglio è di leggere il libro.

3 commenti:

  1. Ciao!👋 Quando leggo i libri e poi guardo le sue trasposizioni cinematografiche spesso anch'io rimango delusa. Questo film mi ha incuriosito fin dal trailer, il libro, invece, non lo conoscevo. Anch'io adoro leggere, interessante il tuo blog. Mi iscrivo come tua lettrice fissa su Blogger, se vuoi farmi visita o ricambiare ➡ http://gattaracinefila.blogspot.it/

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  2. io non ho letto il romanzo ed il film mi è piaciuto un sacco, però se mi dici che è molto diverso sono curiosissima di leggere il libro!!!

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    1. Io sono una delle poche a cui il film non è piaciuto particolarmente... forse senza il libro lo avrei visto con occhi diversi... >.<

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