Il gioco del ragno di Donatella Perullo è un thriller nostrano che non ha proprio nulla da invidiare alle opere straniere.
Io ho persino immaginato il romanzo come una serie TV alla Chicago PD.
Il gioco del ragno parte in quarta con una bella dose di dramma e violenza, un incipit che lascia senza fiato e apre le porte ai protagonisti: Mizar e Andrea, entrambi nelle forze dell'ordine, uniti da un evento del loro passato e coinvolti nello stesso caso. Il feeling tra loro non è immediato ma il lettore riesce a percepire la chimica tra i due, nonostante il rapporto turbolento... e io, confesso, li ho "shippati" da subito.
Mizar è una ragazza forte, determinata, ma con le sue fragilità. L'ho apprezzata molto e, al contrario di altre protagoniste, mi è risultata addirittura simpatica. Andrea è quello che appare più duro ma, anche se scostante, si affeziona molto a Mizar. Un personaggio affascinante che non cattura solo Mizar ma anche il lettore.
Tra le righe di questo thriller, si respira l'aroma del rosa, che resta nell'aria senza mai importunare il genere principale. Da un lato ho apprezzato questa scelta, dall'altro, adorando la coppia protagonista, avrei voluto di più per loro.
Il gioco del ragno ha un buon ritmo, non ci sono tempi morti o attese troppo lunghe, questo rende il testo appassionante e veloce da leggere. Le descrizioni sono efficaci, i dettagli presenti ma non sovrabbondanti. Dal romanzo traspare la cura dell'autrice nel voler rendere tutto credibile e motivato.
La narrazione è in terza persona e offre una visuale ampia sugli eventi.
Il contesto è ben delineato e i personaggi ben caratterizzati, anche i secondari. L'ambientare il thriller a Napoli ha concesso all'autrice di inserire un po' di dialetto (a me familiare) che ha reso i personaggi ancor più reali; vivi. I dialoghi sono estremamente convincenti, hanno una marcia in più.
Donatella Perullo sa coinvolgere il lettore ed è in gamba sia con i romance che con i thriller, io vi consiglio di tenerla d'occhio.
Io ho persino immaginato il romanzo come una serie TV alla Chicago PD.
Il gioco del ragno parte in quarta con una bella dose di dramma e violenza, un incipit che lascia senza fiato e apre le porte ai protagonisti: Mizar e Andrea, entrambi nelle forze dell'ordine, uniti da un evento del loro passato e coinvolti nello stesso caso. Il feeling tra loro non è immediato ma il lettore riesce a percepire la chimica tra i due, nonostante il rapporto turbolento... e io, confesso, li ho "shippati" da subito.
Mizar è una ragazza forte, determinata, ma con le sue fragilità. L'ho apprezzata molto e, al contrario di altre protagoniste, mi è risultata addirittura simpatica. Andrea è quello che appare più duro ma, anche se scostante, si affeziona molto a Mizar. Un personaggio affascinante che non cattura solo Mizar ma anche il lettore.
Tra le righe di questo thriller, si respira l'aroma del rosa, che resta nell'aria senza mai importunare il genere principale. Da un lato ho apprezzato questa scelta, dall'altro, adorando la coppia protagonista, avrei voluto di più per loro.
Il gioco del ragno ha un buon ritmo, non ci sono tempi morti o attese troppo lunghe, questo rende il testo appassionante e veloce da leggere. Le descrizioni sono efficaci, i dettagli presenti ma non sovrabbondanti. Dal romanzo traspare la cura dell'autrice nel voler rendere tutto credibile e motivato.
La narrazione è in terza persona e offre una visuale ampia sugli eventi.
Il contesto è ben delineato e i personaggi ben caratterizzati, anche i secondari. L'ambientare il thriller a Napoli ha concesso all'autrice di inserire un po' di dialetto (a me familiare) che ha reso i personaggi ancor più reali; vivi. I dialoghi sono estremamente convincenti, hanno una marcia in più.
Donatella Perullo sa coinvolgere il lettore ed è in gamba sia con i romance che con i thriller, io vi consiglio di tenerla d'occhio.
TRAMA
Napoli, 14 febbraio 1998, una strage distrugge due famiglie innocenti. Unici superstiti un adolescente, Andrea Suarez, e il poliziotto che lo prenderà sotto la sua ala protettrice. Diciannove anni dopo, Andrea è diventato un tutore della legge, ma in lui permangono indelebili i segni del passato. Quando per risolvere un caso delicato gli viene affiancata il sovrintendente capo Mizar Sorrento, deve fare buon viso a cattivo gioco, ignorando altresì il segreto che la giovane nasconde. L’incarico affidato ai due poliziotti non sembra difficile – in un grande hotel di Napoli c’è qualcuno che ricatta clienti facoltosi dopo aver rubato loro immagini compromettenti – ma la sua rapida risoluzione apre uno scenario inatteso e ben più grave: in gioco, adesso, c’è la vita di una bambina. Per Mizar e Andrea, coadiuvati dagli uomini dell’Eremo, il reparto speciale guidato da Suarez, è l’inizio di un’indagine al cardiopalma, una corsa contro il tempo per salvare una vita innocente e riscattarsi, una volta per tutte, da un passato che torna a imporsi prepotentemente nelle loro vite.
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