Già conosciuta al pubblico come narratrice, Ilaria Palomba torna sugli scaffali delle
librerie continuando a sperimentarsi anche nella poesia. Assenza, abbandono, bellezza,
vita, parole che tornano e ritornano nelle pagine della Palomba, e pure e ancora è forte e
prepotente il richiamo alle conseguenze del dolore e a una stagione della vita in cui
vivere significa “sporcarsi” con il dolore, sentirlo, viverlo.
Non ci sono filtri nei versi e nei sentimenti che rivela Mancanza (Augh Edizioni).
Non c’è consolazione, né rassicurazione: l’autrice consegna ai lettori poesie, sentimenti,
assenze e imperfezioni della vita che a essa stessa si mischiano.
TRAMA
Mancanza, racconta
Antonio Veneziani nella prefazione, si muove tra filosofia e metafisica, tra spirituale e
reale, tra verità e presunta autenticità, tutto ciò potrebbe condurre su strade disperanti e
disperse, invece Ilaria Palomba, lontana da psicologismi di maniera e da avanguardismi
ormai retorici, ruba il fuoco, e con versi cadenzati, martellanti, ma di intima cantabilità,
appoggia sulla pagina illuminazioni che si conficcano nella carne ed entrano in circolo
nel sangue del lettore.
AUTORE
Ilaria Palomba collabora con “Mag O” della Scuola di Scrittura “Omero” e “Succedeoggi”. Lavora nell’ambito della riabilitazione psichiatrica al Centro Diurno Monteverde. Ha pubblicato per Gaffi il romanzo Fatti male, tradotto in tedesco per Aufbau-Verlag, per Meridiano Zero Homo homini virus, vincitore del Premio “Carver” e terzo al Premio “Nabokov”, Una volta l’estate, scritto a quattro mani con Luigi Annibaldi, vincitore del Premio “L’Aringo Essere Donna Oggi” e il saggio Io sono un’opera d’arte, viaggio nel mondo della performance art (Edizioni Dal Sud). Alcuni suoi racconti sono stati tradotti in francese per “Les Cahiers européens de l’imaginaire” e in inglese per Mammoth Book. Ha curato l’antologia di racconti e disegni Streghe postmoderne (Alter Ego). È tra gli autori delle antologie Il mestiere più antico del mondo? (Elliot) e Sorridi, siamo a Roma (Ponte Sisto).
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