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1 giugno 2017

INTERVISTA - Laura Radiconcini e Il Pellegrinaggio

Nuova intervista! Oggi un'ospite molto interessante e che ama i vampiri: Laura Radiconcini.

Laura Radiconcini, romana ma con ascendenze statunitensi, è ormai nonna. È stata per oltre trent’anni dirigente di un’organizzazione ambientalista internazionale e, da giovane, attiva partecipante ai movimenti per i diritti civili, in particolare divorzio, aborto e obiezione di coscienza. La passione per le storie di vampiri risale all’adolescenza. «Tuttavia», racconta, «la cotta per Dracula mi passò quando mi resi conto che era malvagio in modo irrecuperabile.» Poi, dopo vari decenni, scoprì casualmente la saga di Twilight. Ecco finalmente i vampiri che aveva sognato da ragazzina, capaci di scelte etiche e di redenzione. E capaci anche di amare. L’entusiasmo la spinse a frequentare siti e blog americani, contribuendovi con racconti soprannaturali, che ebbero buona accoglienza. Man mano che li scriveva, li traduceva anche in italiano per amici e parenti. Il pellegrinaggio è nato dal loro incoraggiamento e da un viaggio in Toscana nei luoghi dove passava la Via Francigena.

Benvenuto su Peccati di Penna Laura Radiconcini! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Nell’adolescenza scrissi brevi storie di fantascienza e di vampiri, ma poi altri interessi hanno avuto il sopravvento. Ovvero, ho scritto molto per lavoro, in italiano e in inglese, ma non narrativa. Poi – ero appena andata in pensione - ho incontrato la Saga di Twilight e ho trovato finalmente i vampiri che sognavo da ragazzina, creature non intrinsecamente malvagie come Dracula, ma capaci di redenzione. Letta la Saga ne volevo di più e ho scoperto il mondo della fanfiction. Mondo bellissimo, dove a volte i racconti sono più belli dei libri che li hanno ispirati e dove si commenta ogni capitolo, ci si aiuta con le lingue eccetera. E ho voluto provare anche io a scrivere.

Qual è stato il tuo primo testo?
Un breve racconto di fanfiction: “Cibo per gli Dei” scritto in inglese e postato su un sito americano dove si parlava dell’ effetto dell’odore dei tartufi bianchi di Alba su vampiri che cacciano animali. Un racconto comico, di fatto.

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Sono una lettrice indefessa e veloce, due-tre libri la settimana. Ho letto un po’ tutti i classici della letteratura antica e moderna, ma ora che sono vecchia leggo solo per distrazione e divertimento. Quindi romanzi storici, gialli, spionaggio, gialli storici – i miei preferiti - un po’ di fantasy e, naturalmente, vampiri . E leggo ancora fanfiction, ma ho allargato il campo a Downton Abbey e Janet Evanovic. Il Pellegrinaggio, il mio primo libro pubblicato è un romanzo soprannaturale di ambientazione storica. Mi piacerebbe scrivere un giallo storico, ma chissà se sarò mai pronta. Il romance da solo non mi interessa e non ne leggo. In genere preferisco gli autori stranieri a quelli italiani, con le dovute eccezioni, naturalmente. E’ il caso di Pennacchi.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Scrivevo in inglese ma poi traducevo le mie storie in italiano per parenti ed amici che sempre mi dicevano di provare a pubblicare un libro vero. La storia di 50 sfumature di grigio (che è nata come fanfiction di Twilight col nome di “Master of the Universe”) è stata incoraggiante, poi altre autrici di fanfiction si sono messe a pubblicare. Chiaramente cambiando molto delle loro storie per sfuggire ai problemi di copyright. Ho provato a pubblicare The Pilgrimage negli USA, ma senza agente non ce l’ho fatta. Alcuni editori italiani che ho sentito mi chiedevano soldi, ma io avevo già un mare di lettori e invece mi serviva di capire se il mio libro era vendibile. Per caso ho visto il nome di un agente italiano su Google, l’ho chiamato specificando che non intendevo pagare l’editore e che lui stesso sarebbe stato pagato solo se il libro si vendeva. Lui mi ha proposto un editing professionale a pagamento (costo ragionevole) e ho accettato. Ha tagliato qua e là, abbiamo discusso, e alla fine ci siamo accordati sui tagli. Aveva ragione lui, perché poi in un mese mi ha trovato l’editore, non a pagamento. Il Ciliegio è una piccola casa editrice, ma molto seria. Il grafico che mi hanno assegnato ha seguito le mie indicazioni e mi ha disegnato una copertina bellissima.

Come è nata l’idea di Il Pellegrinaggio? Cosa ti ha ispirato? 
 La mia famiglia aveva una casa a Montepulciano e conosco la provincia di Siena molto bene. Andando in giro da quelle parti si incontra la Via Francigena e i suoi luoghi di sosta. Così mi sono domandata come sarebbe stato se un gruppo di pellegrini medievali fossero stati deviati dal loro cammino verso Roma da un monaco molto pallido e l’avessero seguito verso un altro santuario...
Creature soprannaturali, amore e morte sulla Via Francigena
È il 1353 e la Peste Nera ha devastato l’Italia e l’Europa intera. Col cessare del morbo, numerosi sopravvissuti si recano in pellegrinaggio, per ringraziare Dio della propria salvezza e in suffragio dell’anima dei propri cari defunti. Adso, un vampiro che si fa passare per monaco, guida un gruppo di devoti al santuario di San Sertorio, dove li attendono affamati i membri della sua potente congrega, immortali di origine bizantina. Tra i penitenti, tuttavia, c’è chi suscita in Adso sentimenti completamente nuovi, fino a farlo innamorare perdutamente e mettere in dubbio la sua stessa natura e la missione di morte che deve portare a compimento. In questo romanzo corale, la tormentata storia d’amore tra i protagonisti è accompagnata dalle vicende degli altri pellegrini, molti dei quali nascondono colpevoli segreti.
Quanto c’è di te in questo testo? 
C’è il mio amore per la Toscana, per la storia in generale e per i cammini di redenzione. Quello che compirà il vampiro Adso, in particolare (Sì. Il nome è un omaggio al Nome della Rosa).

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato? 
Lo temevo tanto che, quando scrivevo fanfiction, non iniziavo a postare una storia prima di averla praticamente finita. Alcune autrici abbandonano le loro storie ed è molto irritante per chi le segue. Qualche volta (sempre prima di postare) ho lasciato un racconto a metà e ne ho scritta un altro prima di tornare a quello precedente.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Il Pellegrinaggio?
Desidero soprattutto intrattenere con una storia di amore e orrore ben scritta e basata su solida ricerca.

Cosa pensi del Self-Publishing?
Come ho detto, per me la fiducia di un editore è determinante. Per il piacere di essere letta mi basta la fanfiction. Riuscire a vendere un libro auto pubblicato in Italia, dove si legge poco e il mercato è piccolo, è quasi impossibile e lo sforzo di autopromozione terrificante. Per il mercato di lingua inglese le cose sono assai diverse e il caso di The Martian è esemplare e invidiabile. Ma irripetibile da noi, temo.

Quali sono i tuoi progetti futuri? 
Il mio nuovo romanzo – Titolo provvisorio “Un paracadute di seta e sangue” - è al vaglio dell’editore. Tenete le dita incrociate per me. Si tratta ancora di un romanzo storico soprannaturale, ma ambientato durante la seconda Guerra Mondiale in Italia. Il protagonista, Matthew, un paracadutista americano, sarà vampiro e partigiano. Ma con lui ci sarà anche un personaggio del Pellegrinaggio. E’ questo il bello dei vampiri, sono immortali.

Grazie a Laura Radiconcini per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!

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