Negli anni della Seconda guerra mondiale è stato pianificato e condotto a termine il più colossale furto di libri nella storia del genere umano.
Il bersaglio di quella razzia erano gli avversari ideologici del movimento Nazista: ebrei, comunisti, massoni, cattolici, dissidenti, popoli slavi.
TRAMA
La notte del 10 maggio 1933, le strade e le piazze tedesche sono illuminate da grandi falò di libri di Marx, Mann, Brecht, Hemingway e molti altri autori che il regime hitleriano condanna come esempi di una cultura decadente e corrotta. Nell’ombra, intanto, si compie un altro misfatto: i nazisti s’impadroniscono di migliaia di biblioteche e rubano sistematicamente milioni di volumi, in gran parte di proprietà di ebrei in fuga dal Paese o avviati ai campi di sterminio. Alcuni riusciranno a portare con sé un diario o un libro molto amato nel viaggio verso l’inferno, ma molti di più perderanno tutto.Sullo sfondo di questa immensa tragedia due gerarchi, il capo delle SS Heinrich Himmler e l’ideologo nazista Alfred Rosenberg, sono in competizione tra loro: il primo costruisce un’immensa biblioteca di «nemici del Reich» nel suo quartier generale di Berlino, il secondo ha un piano più ambizioso, cioè porre le basi per un nuovo sistema nazista di educazione e ricerca universale...
Anders Rydell ha viaggiato per l’Europa e raccolto centinaia di testimonianze e documenti per raccontare la storia dimenticata di questi «ladri di libri». La sua indagine lo ha portato dalla Biblioteca Ebraica di Roma ai segreti dei massoni di Den Haag, dalle biblioteche degli ebrei sefarditi di Amsterdam agli scaffali yiddish di Vilnius. Componendo una grande, coraggiosa storia che ha al centro il potere della lettura: perché dove scompaiono i libri scompare l’umanità.
AUTORE
Anders Rydell,
nato nel 1982, è un giornalista e scrittore svedese. Dirige le sezioni
«Arts and culture» di quattordici testate per uno dei maggiori gruppi
editoriali del Paese. È autore di saggi tradotti in molte lingue.
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