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3 settembre 2016

INTERVISTA - Alessia Di Maria e Giusto per chi?

Alla scoperta di Alessia Di Maria  e Giusto per chi?.

Alessia Di Maria è nata nel 1992 a Palermo. Studia Architettura presso la Scuola politecnica dell'Università degli Studi di Palermo. È Coredattrice del magazine online Tratto Rosa e founder di Parru Cu' Tia Magazine, giornale locale legato all'associazione culturale bagherese (Parru Cu' Tia)
della quale è membro attivo. È un'attrice amatoriale presso la compagnia teatrale Arsenico Cafè.
Nel 2014 ha esordito come autrice con la pubblicazione di "E se..."; adesso, con "Giusto per chi?", è alla sua seconda pubblicazione.

Ciao Alessia, quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Ho iniziato a scrivere per gioco. Da bambina avevo un quaderno dove scrivevo filastrocche in rima (o almeno ci provavo a farle in rima!). Ricordo che disegnavo persino l'illustrazione a fianco! Con il tempo questo gioco di scarabocchi e parole si è fatto più serio, più impegnato. Si è mescolato con le note e si è evoluta sotto forma di testi per canzoni. Ma la maggior parte di questi sono rimasti senza melodia. Solo pensieri buttati su carta. Poi per un periodo ho smesso di dar forma a questi pensieri, dunque di scrivere, e quando ho fatto nuovamente pace con la penna la scrittura aveva subito un'ulteriore evoluzione. I pensieri non erano più espressi in versi. Erano storie, persone, vite.

Qual è stato il tuo primo testo?
Ricordo con affetto un primo testo in versi che parlava di una donna felice. Una donna che incassava colpi ma che sapeva sorridere sempre, nonostante tutto. La mia prima storia conclusa, invece, è "E se..." un romanzo di formazione pubblicato un paio di anni fa. Nato tra i pensieri che mi affollavano la mente sotto la doccia.
 
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Non ho un genere letterario affine, perché non amo esprimermi o scegliere per generi. Mi piace però quando l'aspetto psicologico dei personaggi è ben approfondito. Leggo tutto con piacere. Secondo me, indipendentemente dal genere di appartenenza, un libro per essere valido deve semplicemente esser scritto bene.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Il mio percorso verso la pubblicazione è stato un po' confuso, forse frettoloso, ma "fretta" è il mio terzo nome. Il secondo magari ve lo dico un'altra volta! Con la pubblicazione di Giusto per chi? sono alla mia prima esperienza con il self publishing. Ho deciso di buttarmi e l'ho fatto. Non senza ansie e paranoie!

Come è nata l’idea di Giusto per chi?? Cosa ti ha ispirato?

L'idea di "Giusto per chi?" è nata a poco a poco. Sono nati prima i personaggi e la storia, poi l'idea portante che guida tutti gli avvenimenti. È stata una continua scoperta anche per me.

Quanto c’è di te in questo testo?
In me c'è tutto e non c'è niente. Ci sono pezzi di me nei personaggi nelle idee, nella volontà di perseguirle, oltre che trasmetterle. Inevitabilmente si lascia qualcosa. Seppur nascosto, ho lasciato qualche pezzo di me.
"Claudio mi sorrideva da lontano poggiato ad un carrello. Non cercava il mio sguardo ma mi osservava. Stava con i suoi occhi fastidiosamente blu a guardarmi e a compromettere quella durezza ostinata. Il suo sguardo, illuminato da un sorriso stretto, sembrava perso dentro ad un pensiero dolce. Sembrava vedere in me qualcosa di bello, ma se qualcosa di bello in me c'era volevo rimanesse un segreto. Volevo proteggerlo da chi avrebbe potuto dominarlo, possederlo. Era più facile rimanere ostile, nascondere l'amore per non consumarlo."
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
L'ho affrontato prima che iniziasse questa avventura con il primo romanzo. Ero come smarrita. Mi sentivo come una farfalla con le ali mozzate, come se non potessi più volare come prima, quando scrivevo. Ma credo sia stata una fase necessaria. Ho dovuto elaborare delle cose, la mia crescita, l'evoluzione dei miei punti di vista. Avevo vissuto un'esplosione di espressioni quando a scuola ho iniziato a studiare filosofia e la letteratura italiana con un metodo poco accademico. Poi con gli anni le intuizioni sono andate come in incubazione e adesso non riesco più a fermarmi. L'unico "blocco" che si ripete, però, è davanti alla pagina bianca o alla sola idea della pagina bianca. Quello è uno scoglio da superare. Ogni volta allo stesso modo.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Giusto per chi??
Io voglio comunicare. Non necessariamente una cosa in particolare. Vorrei che arrivasse qualcosa, perché poi, di un romanzo, ognuno prende quel che vuole. Si da un'idea, ma una volta lasciato il nido il libro sarà diverso per ciascun lettore.

Cosa pensi del Self-Publishing?
Penso sia un'opportunità importantissima ma un'arma a doppio taglio. Farsi conoscere è dura, ma ci è data questa opportunità, dunque tanto vale tentare!

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho una lista infinita di storie che mi piacerebbe scrivere. Mi piacerebbe poter vederle compiute.
Magari non tutte! Almeno la metà. Penso che inizierò a considerare l'idea di partecipare ai concorsi.
Credo sia una buona occasione per mettersi in gioco.

Grazie a Alessia Di Maria per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!
Grazie a voi! Il vostro lavoro è davvero prezioso. Viva il lupo!

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